mercoledì 30 dicembre 2020

NATALE QUALE?

Indifferente ai nostri occhi bambini e sofferenti, è appena passato questo differente Natale venti venti, di guerra e pace... Già arresi ed indifesi, ci ha proposto una resa senza condizioni, presa e sfuggita nella condanna con la condizionale del vorrei ma non posso. Abbiamo firmato un armistizio nel solstizio d'inverno, rigido nelle regole di un gioco duro che qualche decretino ha stabilito. E così, duri a morire, abbiamo iniziato a giocare anche noi. Abbiamo fatto i Conti con il passato, travestito da futuro prossimo, e ci presenteremo come concorrenti alternati che vivranno il prossimo anno controcorrente... senza prendere la scossa. Ma prima di noi ha giocato il Natale, con trucco e parrucco, che ha dato i natali ad una pessima imitazione di se stesso... limitazione del nostro raggio d'azione, freddo di un sole spento. E noi muti come una tombola non giocata ad osservare questo Natale andato a male, scaduto e scadente nel finale, finzione sleale nel suo essere teatrale, plebeo reale nel suo regale irreale, prematuro e sofferente nel suo ospedale neonatale. Pallido e magico, senza trucco ma con l'inganno, che ha trasformato lo zucchero in sale, la pioggia in temporale, un giorno diverso in uno uguale. Ma nel bene e nel male abbiamo bisogno di uno spazio mondiale e vitale, nel quale viaggiare con la migliore visuale, accompagnati dai pensieri e nuovi incontri, nel passaggio che va dal singolare al plurale. Quanta pena stiamo scontando, nei saldi e negli insoliti caldi di un coprifuco glaciale... per qualcuno è la paura di un obbligo vaccinale, per molti è il soggiorno domestico banale e neutrale, per alcuni è l'affondo del tacco del nostro Stivale, per tutti è la scusa per evitare un verbale. Ora però ci aspetta dietro un angolo, spero non ottuso, un anno nuovo di zecca. Non più parassita di giorni appassiti, ma coniato in uno Stato ideale, normale e, al tempo stesso speciale. Siamo diventati allenatori cinici e crudeli di una lunga stagione e, alla fine, abbiamo conquistato quel punto che ci ha portato alla salvezza. Ora quel punto lo mettiamo alla domanda di un'offerta che potremmo anche rifiutare. Caro 2021, proteggi i tuoi 365 figli e fogli, e fidati per una volta di qualcos'altro che non sia il tuo tempo. Volta le spalle a tuo fratello, spoglio di una fine non proprio lieta e andiamo insieme a capo, dopo aver fatto di quel punto una nuova situazione. Siamo tutti pronti per preparare questo nuovo inizio... facciamo un patto però... tu togli il danno al Capodanno e noi aggiungiamo al capo la Buona Speranza! Buon 2021

venerdì 6 novembre 2020

SACRA SCRITTURA (scripta manent)

...clandestino fuggente da quell'attimo illegale ed illegittimo, figlio di un destino che ha fatto acqua da tutte le parti, sono sbarcato giusto in tempo e comunque prima di naufragare nel vortice dei miei lontani ricordi. Ho preso un'imbarcata pericolosa, rischiando di annegare amaramente nelle onde tempestose di cime irragiungibili... amareggiato per questa mareggiata che mi è costata salata, sono rimasto con la mente amara ed avara dei miei dolci preziosi, preparati con i giorni più belli. Ho lanciato un S.O.S. prima di un affondo disperato e, ormai insperato, è arrivato, dal fondo della mia anima, un pronto soccorso che non ha fallito nella sua impresa titanica. Mi sono così aggrappato ad un salvagente, caricato a salve che non ha mai sparato a caso ma al contrario, ha prima mirato e poi sperato in un nuovo buongiorno. Un salvagente che mi ha sedotto e non mi ha mai abbandonato... un salvagente complice ma incolpevole, perchè ero ancora capace di intendere e di volere qualcosa di diverso... un salvagente che mi ha donato lo strumento adatto per commettere un reato dolcissimo... una penna con la quale ho ammazzato più volte il tempo, prima immortale e poi mio alleato. Proprio così, con la scrittura è stato amore a prima svista... prima lasciati e poi ripresi, prima persi poi ritrovati, prima indifferenti adesso congiunti. Con lei è stato un colpo di fulmine in un cielo vuoto di sere no, ma desideroso di una tinta dal fondo sereno...anche variabile. La scrittura, amante di ore vuote, piene di minuti lunghissimi... Lei che ha sempre ascoltato i miei silenzi, senza dire una parola; ha asciugato il sudore dei miei occhi; ha guardato felice i miei nuovi sorrisi; è stata la forza ed il coraggio delle mie debolezze e delle mie paure; ha letto i miei pensieri nelle lunghe notti insonni; è stata paziente e dottore nel curare le mie ferite profonde; è il presente nel mio ritorno al futuro; è la gioia nel dolore morente; è la bella novità nella vecchia noia; è stata fedele nei miei tradimenti personali; è la certezza delle mie insicurezze; è il genio della mia sregolatezza; è il giudice dei miei processi mentali; è la difesa delle mie accuse; è dolce dopo gli amari risvegli; è il riposo della mia stanchezza mentale; è ancora candida nello sporco lasciato dall'inchiostro della mia rabbia; è la sabbia della mia clessidra vuota; è il periodo di ferie dopo una giornata di lavoro; è il profumo buono e caldo nel sudore freddo di fatiche quotidiane; è riconoscente verso un perfetto sconosciuto; è novità delle mie abitudini; è amante di un matrimonio finito; è l'amica di giorni nemici; ha spiegato le ali alle mie radici studenti; è la cattedrale nei miei deserti; è devozione piena e totale della mia vuota credenza; è realtà preziosa nei miei sogni ad occhi aperti. La mia prova scritta penso di averla ormai superata da tempo ma l'aspetterò ancora una volta e mi farò raggiungere... ho un bisogno vitale di scrivere pagine nuove con quelle parole che non vi ho ancora detto...

martedì 13 ottobre 2020

RISIKO

Sembrava per lui una giornata come tante altre e invece si sarebbe sbagliato in quella risposta ad una domanda mai fatta. Cosa c'era di diverso questa volta? La natura, più viva che mai, ha dato il meglio di se dipingendo un quadro d'autore e odorando il vento di giorni d'estate finiti da un pezzo, ma quell'ultimo pezzo ha bruciato il suo cuore. Il grande e grigio freddo sarebbe arrivato molto presto, con le peggiori intenzioni. Si aspettava quel soffio gelido che avrebbe avvolto il suo Essere per congelarlo in un avere, di poco valore, avaro di nuove emozioni. Ma lui ha capito l'importanza di quel giorno mai più qualunque, giusto in tempo del respiro fugace di un profumo dall'aria diversa, pur sapendo che non era merito di una primavera ancora in letargo. Era un odore buono e caldo che lo ha condotto dentro un itinerario perfetto, con una condotta da 10 e lode. Ha seguito la scia, lasciandosi andare, sicuro che qualcuno lo avrebbe seguito, ascoltando, forse ingenuo, quel battito nuovo ed accellerato. Ha chiuso gli occhi, perdendo di vista la ragione, ascoltando il sentimento e prendendo per mano il suo istinto; ha fatto guidare lui, forse sapendo già dove lo avrebbe portato, fingendo di essere sorpreso. Ha aperto gli occhi perchè la velocità gli sembrava eccessiva e si è accorto che al suo fianco c'era una nuova lei, salita sul carro, di loro vincitori. Era ancora impaurita nel seguire il suo cuore, navigatore e troppo navigato... ma le ha sorriso felice facendogli spazio, nel tempo ignoto di una destinazione diversa, che aspettava solo il loro arrivo. E' così che è iniziato quel viaggio alla conquista dei loro cuori, ancora sconosciuti l'uno per l'altra. Anche Cristoforo Colombo, 500 anni prima, non sapeva a cosa sarebbe andato incontro, ma se non c'avesse provato, quella bella scoperta non avrebbe cambiato il destino del mondo... E anche loro, naviganti acerbi di un orizzonte accogliente, volevano trovare al più presto, quell'America che avrebbe cambiato per sempre il loro futuro...

venerdì 9 ottobre 2020

UNIPOSCA

... inconsapevoli autostoppisti persi ma non vinti, chiediamo alla vita segni indelebili del nostro passaggio, lungo di percorsi segnati e già assegnati. A volte mostri delle nostre paure e a volte principi dopo un bacio ranocchio, mettiamo in mostra al mondo le nostre gioie ed i nostri dolori... cicatrici e tatuaggi sulla pelle, che disegnano mappe della nostra geografia e raccontano le favole della nostra storia. Tesori nascosti o evidenti che danno quel pizzico di dolore che ci tiene svegli. E' comunque una questione di pelle... calda e liscia di una bruciante vanità nei falò estivi, fredda ed increspata nei mari freddi nei nostri inverni. Quelle ferite provocate e subite, che diventeranno croste nell'abbraccio sudato di pellicole molto trasparenti e poco traspiranti. Il tatuaggio è il nome proprio che diamo ai nostri ricordi, è la forma della nostra sostanza, è la coperta che scalda la nostra timidezza, è il passato che risponde presente al nostro saluto silenzioso, è il futuro che aiuterà la nostra corta memoria, è il segreto delle certezze che non sveleremo mai a nessuno, è lo sguardo timido che si nasconde al mondo ma non ai nostri occhi, è la carta d'identità che identifica i nostri valori, ogni volta che attraversiamo una crisi, è lo specchio, riflesso dei nostri contorni, che ci guarda dal basso verso l'alto, è la fotografia della nostra passione, frutto delle nostre fantasie, è l'inchiostro sottopelle che riemerge in superficie, è marchio di fabbrica, originale e mai fuori moda, è la macchia che non andrà più via, che non ha paura di farsi vedere. Il tatuaggio, ribelle, urla al cielo l’innocenza del suo canto libero ... spesso imprigionato nei pensieri galeotti e bigotti di penitenziari mentali, riesce sempre ad evadere da quell’ingiusta condanna, rifiutando orgogliosamente qualsiasi penitenza.

domenica 4 ottobre 2020

ENERGIA RINNOVABILE

... stanco di pensieri pesanti, a volte mi siedo, con la testa fra le mani e ascolto le parole del mio silenzio. Mi raccontano una nuova realtà che non immaginavo e, per questo, ne avevo paura dopo la mia prima vita appena passata... buffo pensare di ascoltare in silenzio il tuo silenzio. Ma le parole ruotano da sole negli ingranaggi del mio tempo...apparentemente fermo nell'illusione che ti concede, ma veloce ed inesorabile nell'incoscienza che ti toglie poco per volta. E rimango ancora seduto e forse sedato, nell'attesa che passi quel treno diretto per una nuova destinazione... non ho bagaglio a mano, non ho valigie, non ho biglietto. Ma questo non ha importanza; aspetterò la coincidenza di una nuova ripartenza, puntuale nell'orario imperfetto per chissà quale vita. E sono ancora sordo nel sentirmi fuori luogo, muto nelle parole mai dette e cieco nel far finta di non vedere una soluzione che è proprio lì, sotto gli occhi di tutti. Però ho ancora la forza di ringraziare il prossimo senza pregare nessuno, ho ancora la forza di dare anche quello che non ho, ho ancora la forza di guadagnarmi il rispetto di chi non mi conosce spendendomi al massimo, ho ancora la forza di ridere di sciocchezze contagiose, ho ancora la forza di piangere nell'abbraccio, permesso da occhi che mi conoscono, in fondo. Ho ancora la forza di riflettere delle mie forti debolezze e di rialzarmi sulle mie gambe, spesso fragili di vecchie paure. Riconosco che la vita si abitua ai nostri giorni già vecchi di ieri e capisco che bisogna essere proprio bravi a riabituarla alle novità, giovani di un nuovo domani. Questo sono io, preso e lasciato, da un disegno che non capirò mai, ma ancora curioso, nella mia infantile fantasia, nel volerlo colorare a tutti i costi..

martedì 29 settembre 2020

LA FAVOLA DI ADAMO ED EVA

C'era una volta un mondo antico, rigoglioso di natura incontaminata e vuoto di umanità contaminata... un vero paradiso terrestre! Arrivò prima un uomo, solo e non accompagnato, che capì subito l'importanza di avere al suo fianco la giusta compagnia. Prestò, quindi, il fianco ed una costola per regalare la vita ad un corpo diverso dal suo. Nacque, cosi una donna dal corpo divino, che fece ubriacare l'uomo con il suo spirito, fatto di carne e ossa. Eva, da primadonna, colse la prima mela e la offrì al suo uomo. Adamo, non proprio colto d'astuzia ma molto colto di sorpresa, addentò il frutto, prima acerbo, poi amaro, per sempre proibito. Fu il primo mordi-e-fuggi della storia e ad Adamo tutto questo non andò proprio giù...infatti un pezzo di mela gli rimase per sempre in gola e divenne il suo pomo. Che peccato! Originale, però. E' da allora che la donna capì di essere tentazione e bellezza, provocazione e fascino, audacia e seduzione, universo e mondo per noi uomini, eterni astronauti con i piedi per terra e con i piedi di piombo. Da turista per caso ho sempre sognato, ad occhi aperti, che la donna fosse la migliore attrazione turistica dei miei viaggi faidate. Lei racchiude nel fascino del suo corpo curvilineo che ti fa sbandare, tutta la bellezza della natura...magnetica e fatale... ha mani calde come la sabbia ad agosto, capelli morbidi e soffici di neve fresca, occhi profondi come il mare, sorrisi rassicuranti di tramonti montani e quel profumo fresco e dolce dei campi colorati in primavera. E chissenefrega se le donne e i motori non vanno d'accordo... anche se il motore non è truccato, il trucco c'è e si vede nel rossetto fugace di un rosso semaforo e nello sguardo sognante di uno specchietto troppo piccolo, per i loro occhi di brame e di brace. E non è più il tempo per le donne e buoi del nostro paese... ormai tutto il mondo è un Belpaese dove l'amore viaggia senza confini e le stalle delle chiusure mentali rimangono aperte per far scappare sentimenti nuovi, fino a lassù, oltre le stelle. Ed è una grossa bugia quando cantiamo che le donne sono in cerca di guai...gli unici guai seri dovrebbero trovarli e provarli tutti quelli che le toccano con i loro fiori del male. E quindi, anche voi donne, sbagliate come noi a riconoscere la vostra forza e determinazione nelle palle e negli attributi unicamente maschili. Ci sono però uomini che, anche se non hanno le palle, sono dei coglioni che alzano le mani davanti alle donne... non per arrendersi, ma per attaccare un amore nato già morto, nello schiaffo vigliacco alla povertà del loro animo. Inutile negare che in ogni uomo c'è una parte femminile che viene recitata... a memoria da semplici spettatori o improvvisando come attori da Oscar. Parliamo, quindi, in codice genetico la stessa lingua.. un DNA intrecciato di un fiocco rosa e di uno azzurro. Però devo riconoscere la bonta del detto... chi dice donna dice danno. Potrà sembrare strano ma ne sono convinto... e vi dimostro perchè! Conosco donne che DANNO serenità e pace, donne che DANNO l'anima in tutto quello che fanno, donne che DANNO tutto senza chiedere nulla in cambio, donne che DANNO un pezzo di loro stesse per completare il puzzle di altre persone. E per tutte queste donne il vero DANNO sarebbe stato quello di non essere mai nate... Ma allora perchè le definiamo il sesso debole? E noi uomini rappresentiamo veramente il sesso forte? L'unica cosa che so è che il sesso non è mai una prova di forza e, come per l'amore, non è mai per i deboli di cuore. Care donne, mi permetto di darvi un consiglio... siate voi stesse perchè siete TANTO e non rincorrete una parità utopica. Riconosco che è una lotta impari nella costante disparità di trattamento che spesso subite. Un ultimo dolce pensiero... la donna scrigno del tesoro più bello che arricchisce di nuova purezza un mondo in affanno. una vita che cresce dentro di lei... e quando le dicono... auguri e figli maschi, io sussurro al mio cuore... speriamo che sia femmina!

mercoledì 16 settembre 2020

DANI E' LA'

Cosa ci faccio qui ed ora? Ora faccio semplicemente caso ai minimi particolari della mia anima fragile e qui aspetto il mio istinto, non più tanto distante da me. Mi fido, come un cane fedele, nel nulla è per caso, e non faccio più caso al nulla che mi vuole annullare. Sono deciso a risolvere questo caso fortuito di una sfortuna che non esiste, affrontando la dura realtà... non importa se al fronte del suo palco oppure ancora libero di varcare i suoi confini. Piegato ma non spezzato, proverò a spiegare una volta per tutte il mio 11 settembre. L'umanità intera ha cambiato il suo habitat naturale, quel giorno e per sempre, indossando un abito troppo stretto, fonte di dolore, orrore e terrore... il mio, di mondo era già cambiato, sempre in quella data, ma di 2 anni prima. Aveva la forma di un rosso cuore, dipinto da un pittore ed un nuovo odore dal profumo d'amore. L'11 settembre del 1999 ho sposato Daniela. Insieme abbiamo fatto nascere una nuova felicità di coppia, che aspettava solo noi per uscire allo scoperto, alla scoperta di un mondo a forma di noi. Quella ricerca della felicità l'abbiamo fatta senza libri e senza Wikipedia e devo dire che è venuta piuttosto bene. Il professor Amore ci ha sempre promossi. I nostri "11 settembre" sono passati dal via per ben 8 volte come in un gioco da tavolo che non ti stufa mai. Poi succede che un giorno il destino cambia la faccia dei dadi lanciati chissà dove... e cambia anche la faccia della nostra medaglia... il prezioso oro giallo si è trasformato in oro nero, senza valore, che ha inquinato la nostra sorgente di vita. Eravamo ragazzi poco più che trentenni e il CANCRO ha lasciato il segno. Purtroppo, non era quello zodiacale. Paura, terrore, rabbia, sconforto, disperazione... l'11 settembre del mondo ha buttato giu' dalle torri anche le nostre certezze. Poi la luce di un camice bianco ha riacceso e ripulito i nostri volti scuri regalando ossigeno di speranza per vivere un futuro che sembrava ormai scontato. Per 6 mesi siamo entrati in un tunnel (fatto anche d'amore) di corridoi e stanze di ospedali. Le nostre seconde case. E come ogni casa la ritenevamo sicura, perchè al suo interno ogni malattia si cura... Con il tempo siamo diventati dottori honoris causa imparando termini nuovi, sconosciuti fino a ieri. L'ignoto, infatti, fa paura proprio perchè non sai mai dove si trova e soprattutto perchè non lo conosci. Dany era indubbiamente cambiata ma solo nell'aspetto perchè lo spirito era quello di sempre, combattivo e ribelle. Comunque era sempre solare, nel suo sorriso caloroso e abbagliante. Lei aveva imparato, da studentessa svogliata di classe superiore, a conoscere le terapie. Ha conosciuto però una nuova paura... quella che io potessi allontanarmi da lei. Ed io non pensavo neanche lontanamente a starle lontano. In fondo eravamo vicini nella stessa casa, famiglia. La rassicuravo, mentre leggeva in silenzio le parole dei miei occhi. Non le ho mai mentito mentre le dicevo che era bellissima, perfetta ed elegante, perchè vedevo sempre la stessa Dany, anche se più gonfia, stanca e senza capelli. L'ho amata sempre e forse ancor di più, durante le devastanti terapie; ho cercato di incollare i cocci della sua anima frantumata senza mai riuscirci perchè lei teneva per se l'ultimo pezzo, nascondendolo per non farmelo trovare. Come darle torto? Non bastava il peso della malattia a rallentare i suoi passi felici? Ho provato ad alleggerire le sue paure, le sue angosce ed i suoi domani incerti, semplicemente alimentando quella fame di vita nuova. Uscivamo, lasciando alle nostre spalle mura domestiche, piene di pianto dal suono ovattato. Ho soffiato via la cenere del fuoco lento dei nostri giorni tristi. Per fortuna non eravamo da soli...dal 3 agosto del 2002, girava per casa, nelle stanze dei suoi e dei nostri sorrisi un figlio piccolo ed ignaro da crescere. Lui, curioso e temerario, imparava a camminare e noi che sapevamo già correre, siamo inciampati nel dolore, zoppo di passi lenti. Nonostante tutto, io e Daniela, siamo sempre stati le stampelle della sua adolescenza accelerata e credo, con profondo orgoglio, che ci siamo riusciti perchè Lorenzo è semplicemente Lorenzo... basta conoscerlo. Ho voluto fortemente fare il testimone di questo passato perpetuo ora che Daniela non c'è più. No scusate, questa volta ho mentito sapendo di mentire... Dany è ancora qui, è presente, c'è ancora, ora come allora e ancora oggi per domani. Questo messaggio sarà il mio più grande regalo per Lei. Lei che mi ha regalato la sua vita, il suo amore, la sua presenza, la sua comprensione, un figlio... ha fatto crescere il Massimiliano-ragazzo di ieri e ha colto, maturo, il Massimiliano-uomo di oggi... grazie a Lei un Massimiliano sicuramente migliore di quello anonimo che ancora non la conosceva. Devo onorare il mio debito di riconoscenza contratto con Lei. Per riscuotere il mio credito con la vita, ci vorrà ancora del tempo. Queste mie parole non saranno buttate al vento ma rimarranno per sempre cicatrici e tatuaggi sulla mia seconda pelle... sottotitoli per far capire al mondo la persona stupenda che era. Dany, ovunque tu sia, ho ancora una cosa da dirti... amarti è stata la cosa più bella che abbia mai fatto. Questo è stato, è e sarà per sempre il nostro 11 settembre.

mercoledì 9 settembre 2020

TORRI GEMELLE

Com'è difficile spiegare a qualcuno un dolore vissuto o vivente, ma è molto facile dimostrarlo con i miei silenzi e le mie lacrime. Privato da un'approvazione di serenità, pubblico "alternativi buongiorni" provati e riprovati ripetutamente. Il mio dolore può esprimersi in diversi modi ma usa sempre un linguaggio osceno, maleducato e volgare. Ognuno di noi ha una soglia del dolore differente...che sia alta o bassa lui è sempre li che ci aspetta sulla soglia di casa. Senza invito, entra viscido e lascivo e non ci lascia andare, già freddo nel suo falso abbraccio di benvenuto. Serio ed indifferente alle nostre smorfie, lui fa lo smorfioso perchè non è alla nostra altezza. Gli basta quella piccola crepa, riga salata di una lacrima, ed eccolo li che sguazza felice nel solco del nostro crepaccio... e non crepa. Quando proviamo qualcosa che poi non ci piace, prima cerchiamo di non ripetere lo stesso errore e poi cerchiamo di dimenticare di averlo fatto. Nel mio caso non scelgo certamente io di provare il dolore, ma è lui che mi cerca, mi trova e mi prova. E mi mette duramente alla prova. Timido ed indifeso lo nascondo per non farlo trovare dagli occhi di chi mi vuole bene per poi ritrovarlo, sorridente, all'angolo, tra la via del cuore e quella del cervello. Il dolore è scorretto, non rispetta le regole, è violento, si trasforma continuamente...è la foto che ti guarda, è il brutto ricordo che vorresti dimenticare, è il sordo fastidio che si fa sentire, è il muto silente che ti fa urlare, è il buio sugli occhi che ti acceca, è il tocco gelido che brucia sulla pelle, è l'insonnia notturna che non ti fa dormire. Il dolore crudele cerca sempre di offrirmi un lavoro a tempo indeterminato ed io, ogni volta e a tempo perso, gli strappo in faccia quel contratto perchè voglio essere un disoccupato mentale. Il dolore è un padrone severo... è un datore di lavoro aguzzino, sfrutta le mie debolezze... se ne frega dei miei diritti, alla luce del sole, e ne fa dei rovesci, temporaleschi. Il dolore mi sporca l'anima con la sua medaglia di legno, l'altra faccia da quarto posto... io, immobile, rimango a guardarlo, vincente ai piedi di un podio che odio. Per fortuna che lo spirito di sopravvivenza mi ubriaca di energia nuova e mi regala guantoni per combatterlo, per me non-violento, armato solo di buona volontà. Da oggi in poi non voglio partire più già sconfitto...scendo al suo livello, gioco sporco e azzardo un sorpasso contromano e controvoglia per superare in velocità le sue ore lente. Ateo credente in una messa alla prova, confesso a me stesso il peccato non troppo originale di voler cambiare il finale a questo film già visto. Stanco di essere provato, troverò la forza di provare per credere nel mio Io, mai più da solo. Mi farò accompagnare dalla forza dei miei pensieri e dalla potenza dei miei gesti; imparerò ancora una volta dai miei errori e dai miei sbagli che voglio comunque continuare a fare e sorriderci sopra. Finalmente vittorioso, appenderò al muro il ricordo del dolore, con un chiodo fisso che non scaccerà altri chiodi. Sarà la prova schiacciante per denunciare al mondo, la scomparsa della sua comparsa. Solo in questo modo ritornerò attore protagonista delle mie nuove prove, adesso più libere da un passato remoto. Ho deciso di proiettarmi al futuro senza schermarmi mai più e farmi trovare pronto per il secondo tempo di questo gran bel film, che, in fondo, è la mia vita.

lunedì 7 settembre 2020

NATO CON LA CAMICIA...DI FORZA

Questa e' una ballata della mia pazzia... I veri pazzi sono tutti coloro che pensano e credono di essere normali. Essere folle è uno Stato di necessità che non ha frontiere ne confini ed io ho il suo passaporto. Il matto mette in scacco il mio corpo, poco diplomatico. Squilibrato è il mio aggettivo preferito, per me perenne equilibrista sul filo del rasoio. Alienato nel mio essere molto extra e poco terrestre. Lunatico, guardo la Luna che, come me, non mostra mai il suo lato oscuro. Irragionevole quando do ragione ad un torto che mio malgrado subisco. Stravagante nel mio abbigliamento discutibilmente elegante. Scemo e più scemo quando leggo e non voglio capire. Mattacchione eterno, crazy e crasi della mia anima matta da secchione. Picchiatello per le botte di vita che ho preso nella vita. Sciroccato dal vento delle mie emozioni. Buontempone perchè quando c'è tempo buono è ora di uscire...anche di testa! Fuori come un balcone che accoglie, raccoglie e spedisce altrove i miei sguardi sognanti. Matto come un cavallo con la febbre di vita che sale e mi da brividi che, prima volano via e poi mi lasciano in equilibrio, sopra la follia...

sabato 5 settembre 2020

IL BACIO DELLA BUONANOTTE

...sogno per te una buona notte e, per me, una notte buona. Non vorrà il nostro aiuto... sarà sola, con la sua bontà, nel dare l'anima per il nostro corpo, bisognoso di riposo. Lascio lo spazio necessario ai miei sogni che decideranno per me, dormiente giustificato. Folle, però, pensare di dormire, proprio nel momento in cui non sarò padrone dei miei pensieri. Posso solo mandare un bacio alla Luna, ancora storta per la sua ennesima notte insonne... Lei che spera ed aspetta la dolce compagnia delle stelle, le uniche amiche che le possano far dimenticare l'imminente dolore del solito appuntamento mancato con il suo amato sole. Nella stanza dei desideri, mi perdo e mi ritrovo sdraiato con il gli occhi al cielo, sperando che nel mio prossimo domani ci sia almeno un sogno, rimasto fuori dal mio cassetto. Nel frattempo chiudo gli occhi e aspetto, ma è difficile, per uno come me, che sogna ad occhi aperti. Mi convinco che dormire è il tempo giusto che concediamo a noi stessi che non perdiamo mai tempo. Devo essere pronto al mio domani, di solito nato già stanco nei suoi primi passi, fino alla colazione. Abbraccio il cuscino, tiro un lenzuolo, mi giro di lato, muovo le gambe, incrocio le dita... cerco una posizione, indifeso, ma soprattutto in difesa per respingere un attacco di nostalgia. Arriva la quiete, dopo la tempesta perfetta del mio mare, mosso dalle peggiori intenzioni di una notte che vuole rimanere sveglia con me. Tengo ancora gli occhi chiusi per ferie, almeno per 8 ore. Come un regista visionario, rivivo il film della mia giornata appena conclusa e, come al solito, cambio il finale per regalarmi un sorriso furtivo, celato sotto le coperte. Crollo di colpo e senza rumore, battuto dal sonno che mi abbraccia e mi solleva, dopo aver spento quella luce che mi tranquillizzava un po. E allora che buonanotte sia! Per tutti i suonatori che useranno le 10 dita per colorare di melodia un pentagramma, pronto a mettere in riga le note che arriveranno. Buonanotte alla natura e ai suoi fiorellini, chiusi nei loro petali, che mostreranno, orgogliosamente, domani. Buona notte, prima degli esami di una maturità giudicata e raccolta da chi non ti conosce veramente fino in fondo e di una coscienza sporcata dal severo giudizio di un Io superiore. Buonanotte per chi ci toglie il respiro lasciandoci senza fiato. Buonanotte al secchio tenuto di scorta perchè speri che la tua ruota incominci a girare. Bisognerebbe insegnare ai bambini che non devono avere paura della notte. Imparerebbero a prendere confidenza con quei posti che, di giorno, non riescono a vedere. Ma sogno o son desto? Non so se è la domanda giusta ma la risposta è che sono destinato a sognare... Certe notti non sono certe per niente. Ma di una cosa sono certo. Farò vivere i miei sogni in un mondo dorato e sicuro, protetti per sempre dal mio incolpevole ...non li ricordo piu'

giovedì 3 settembre 2020

DONNA CON LA GONNA

Ero bambino e la vedevo sempre li, indaffarata in cucina, indifferente ai suoi pensieri, afferente ai desideri degli altri, differente dalla severità di una mamma che da li a poco la chiamerà, sofferente nei suoi acciacchi del tempo, i migliori amici dei suoi ultimi anni, unica referente di richieste pressanti dei suoi nipoti, affamati di abbracci e piatti che solo lei sa dare e preparare. Lei sempre con le mani in pasta e pastiere, fatte in casa, museo di generazioni, passate in salsa di pomodoro e future di un cellulare dai grandi tasti. Lei, che risponde sempre presente ai nostri impegni proiettati in serate di cinema, ultime cene o lavori di ore straordinariamente ordinarie o semplicemente svago personale, dal vago senso di colpa. La nostra nonna è ferma, sola davanti ad una scuola, nella dolce attesa di un nipote che accenderà il suo pomeriggio ed infiammerà il suo cuore. Quella scuola che ha frequentato troppo poco, perchè doveva obbedire ai doveri domestici di una famiglia che l'ha istruita leggendole i suoi diritti. Sarebbe stata una studentessa modello, in qualsiasi tipo di corso, perchè fuori non poteva proprio andare. Che sapore le sue pietanze dal gusto perfetto, lei che non ha mai letto un libro di cucina o visto Masterchef. Sarta e stilista con i suoi ferri del mestiere... aghi ed uncinetti, bacchette magiche che trasformavano fili e gomitoli in sciarpe, maglioni e tovaglie, custodi eterni del suo odore. Sorridente e paziente nell'orlo di un pantalone da accorciare o una gonna da allargare, per noi impazienti e clienti peggiori, sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Anche se rimane da sola attacca bottoni nel cinguettio di un orologio a cucù. Affezionata e gelosa di quel vestito consumato dal tempo non ancora scaduto, tenuto in vita da quel grembiule tutto colorato. Come un pianista instancabile guida, sicura, quella macchina da cucire con mani rugose e piedi callosi, senza la patente ma attenta ad ogni segnale di pericolo. La mia nonna, padrona perfetta di quella casa che l'ha resa schiava di vetri da pulire e tende da staccare. Sorridente ed accogliente nelle nostre visite inaspettate, anche se accompagnati da qualcuno che non ha mai visto, ma visto che c'è, per lei è già uno di famiglia. Lei che ha sempre qualcosa di acceso... un fuoco lento per quel sugo da preparare, un televisore catodico che le fa compagnia, una lavatrice per lavare in famiglia i nostri panni che riesce sempre ad indossare. Lei con le gambe gonfie e stanche ma con il cuore gonfio di aria leggera, in attesa sulla porta di casa, di nipoti urlanti e scalatori di piani, alti di risate sguaiate. Auturevole Presidente di un consiglio retrò, capo e governante di noi, deputati, a prenderla sempre in parola; Ministro, con portafoglio, delle Finanze rigoroso, che usa ancora il denaro contante con tanta parsimonia... lei, mai scontata, che chiede un pò di sconto tra i banchi del mercato sotto casa e noi, ancora stupiti e forse stupidi, nelle corsie e nelle logiche da centro commerciale. Ministro di culto, tutta casa e chiesa, perpetua e fedele, croce e delizia, nel pellegrinaggio della sua camera da letto, addobbata di rosari e madonne. Lei forte a sostenere il peso dei suoi anni, che la fanno sbandare nella curva della sua stanca schiena e nel passo zoppicante delle sue ciabatte di panno. Lei, un po bambina con le sue pillole arcobaleno che danno colore a quel mondo, sfumato di grigio e sfocato di occhiali spessi e cataratte. Nostalgica di foto ingiallite e pallide o in bianco e nero di cornici vintage, che mostrano nostalgiche, un vecchio paese d'altri tempi, che forse non esiste più.. Un po sorda nell'eco dei suoi lontani ricordi e non udente nel S.O.S. delle sue dentiere, affogate in un bicchiere. Mamma di figli, a volte ingrati di visite fatte con il contagocce delle sue lacrime che non vedranno mai e madre di nipoti da crescere, nel vizio sfrenato e senza freni. Semplice, concreta, vera, amorevole. Geometra di cantiere che prende le giuste misure con i centimetri arrotolati, per cercare di terminare la sua Sagrada Familia. Donna senza tempo, che non perde tempo ed il vizio di viziarci, dall'età indefinita... un po fumetto e un po Eta Beta che con le sue magiche tasche, riesce sempre a viziare noi bambini e anche l'aria dei suoi armadi, con le sue infinite caramelle alla menta e palline di naftalina. Adesso, cara nonna, goditi il meritato riposo. Quello dei giusti. Quello che si concede, con pudore, al rispetto della fatica e al cospetto del sudore.

mercoledì 26 agosto 2020

SAGRADA FAMILIA

Sono uno di famiglia, allargata in maglie estive e maglioni invernali. Stagioni fuori moda, inversamente sproporzionate... vorrei accumulare il caldo dell'estate per temperare le punte di freddo dei lunghi inverni, quando colano a picco i gradi della nostra sopportazione. Vorrei congelare il freddo rigido e frigido, che taglia il viso e fa arrossire le guance di quella falsa timidezza... giusto per sbattere al fresco o in cella frigorifera, quell'afa fatta di un sudore, figlio illegittimo di un lavoro incolpevole. Eppure le stagioni di una volta ci sono e ci saranno sempre... diverse e sempre uguali nel contare per noi anni dannatamente veloci. Alternativi, siamo in fondo naufraghi in mare aperto o scalatori di cime tempestose, sempre alla ricerca di un rifugio inaspettato. E così chiediamo asilo, come bambini impauriti nel primo giorno di scuola, in una casa famiglia dalla porta sempre aperta..quando sono entrato mi ha accolto mio padre... una montagna troppo alta da scalare. Padrino severo di tanti silenzi, padrone austero di vecchie sentenze. Papà moderno degli anni 80, babbo a Natale nei cenoni di festa, asso imbattibile nei giochi di carte, Re Leone e solitario nei suoi pensieri in disparte. Dal dialetto perfetto nel suo italiano imperfetto, compagno operaio, moralmente corretto, tacito e taciturno di un complimento mai detto. Dietro di lui mia madre, scrigno inossidabile che mi ha regalato il dono più prezioso. E' da una vita che le dico che le sue fatiche sono le mie energie, i suoi gesti d'amore sono la mia sicurezza, le sue parole sono la mia preghiera, il suono del suo sorriso sono il richiamo quando rischio di perdermi, la sua presenza colma i vuoti delle mie assenze ingiustificate, i suoi sacrifici saranno per sempre sacri nel mio essere profano, il suo essere si sposa con il mio avere. Le prometto che riuscirò a restituirle con gioia il tempo che mi ha regalato, per tutto il tempo che vorrà. Voglio provare anch'io a regalare qualcosa, perchè credo che sia più grande la gioia nel dare che quella nel ricevere. Ho fatto nascere qualcuno di importante, partecipando, vittorioso, ad un incontro d'amore. Lorenzo, ti abbiamo donato una vita e con quel bonus hai trasformato la nostra nella migliore possibile. Hai subito retto sulle spalle un bel carico di responsabilità, abile ed arruolato nel ruolo che ti è stato assegnato, da un destino segnato. Appena ti ho visto ho capito che l'amore ha la forma irregolare del tuo viso perfetto e la sostanza stupefacente di un meraviglioso presente. Questa è la mia famiglia e dentro ci sto proprio bene.

lunedì 10 agosto 2020

LE TASCHE PIENE DI SASSI

Con lo spirito ancora compassato e lo sguardo rivolto al futuro,vivo il mio presente, nostalgico di dolci ricordi, cullato da una città senza tempo che mi ha regalato lo spazio necessario per la mia insaziabile immaginazione. Ho percorso 100 e più passi da gigante e, al tempo stesso, nano tra i 10000 sassi di Matera. Madre silente ed austera, paradosso di bellezza eterna. Mi hai accolto, paziente di scatti infiniti, preparando la tavola migliore, per me e per tutti gli invitati, ingordi passanti di sguardi estasiati. Padrona di casa perfetta, seducente anche nella durezza della sua pietra senza voce, con la perenne dolcezza di una posa perfetta. I libri di storia volevano scalfire la tua perfezione, definendoti, si, la città fatta di pietra, ma dello scandalo. Ti hanno messo alla gogna e, senza vergogna, ti hanno pubblicamente scaricata dentro una fogna. Ma la storia non sempre si ripete e ne hai cambiato il suo corso... Ti sei tolta quei fastidiosi sassolini dalle tue scarpe, stanche e pesanti di fatiche contadine. Li hai scagliati lontano, peccando, forse, di presunzione per il tuo splendore ferito. Ti sei rifatta il trucco con quintali di stucco, lasciando l'Italia intera di stucco, per un fascino, prima perso e poi ritrovato. Non hai badato a spese e non ti sei mai risparmiata, ma hai accumulato lo stesso un patrimonio che hai regalato all'umanità mondiale. Non paga della tua ricchezza sei diventata anche capitale di una cultura globale. E così la loro condanna iniziale si è trasformata in quella pena perpetua che vale sempre una visita. Fiera del suo fascino e senza rancore, ci hai messo una pietra sopra. Ora Matera non ha più paura di ascoltare il suo cuore di pietra... Adesso può specchiarsi tranquilla nel riflesso lucente dei nostri sguardi pietrificati. Quel soffio di vento leggero che curva tra le colline del tuo panorama, rende pesante l'idea di andare via, per chi,come me, ti ha ammirato rimanendo di sasso. Sei un presepio sonnolente e crocevia di itinerari immortali, mappa del tesoro di una Basilicata di santi devoti e chiese rupestri. Sei stata il teatro all'aperto e madre compassionevole della passione di Cristo, figlio del Padre. Sei grotta nascosta e custode fedele di un peccato originale, nel paradiso terrestre, extra e large. Sei colta e raccolta in una coltura di un lucano amaro, ma solo di nome... Sei la sapiente cultura che crea sempre indipendenza dall'ignoranza tentatrice. Matera mette il punto e a capo, luogo di silenzio assordante dei suoi sassi dormienti che risvegliano il mondo con la forza della vera Potenza! Matera, sei innamorata da sempre della vita e ci fai innamorare dei tuoi sassi per la vita! Cosa voglio di più? Assolutamente niente... Ci vuole solo passione con te!

martedì 4 agosto 2020

PROVA DI MATURITÀ

Tutti noi partecipiamo alla festa del mondo perché qualcuno di speciale ci ha invitato.
Siamo stati concepiti prima come idee a forma di nuvole e poi diventiamo semi di una pianta che donerà i suoi frutti più belli e succosi ai suoi contadini innamorati.
Siamo stati prima, il frutto mai proibito o del peccato, raccolto da mani sapienti e poi, il succo, frutto dell'amore tra un uomo ed una donna.
E così diventiamo prima padri e poi padroni di un destino infantile, destinato a prendere il volo... prima alimentato dal nostro soffio e poi sorretto soltanto dal vento di libertà.
E così diventano prima madri e poi madrine quotidiane di sacramenti devoti, richiamate all'ordine da quella parola che sostituirà per sempre il loro nome... Mamma!
Saremo morbosamente gelosi dei nostri figli e del loro amore per la vita.
Facciamo finta di non sapere che, presto o tardi, si allontaneranno da un tetto sicuro per rifugiarsi in una capanna, fatta di nuove braccia accoglienti.
Dormiranno dolcemente sereni, cullati da fresche labbra che daranno forma a nuove parole.
Saranno ancora legati a noi, da quel filo invisibile, intrecciato nelle telefonate di ogni giorno... 
Sempre troppo lunghe di parole scontate per loro e troppo corte di domande curiose per noi. 
Essere genitori è tutto questo e molto di più. Ieri, oggi e domani. Ora e per sempre. 
Siamo anche liberi di scegliere di concedere la giusta libertà ad un prezzo simbolico, oppure di privarla di quei giusti spazi di libera crescita... spiaggia privata dal costo altissimo. 
E così finalmente, Lorenzo nostro, sei arrivato in un caldo pomeriggio di agosto. Sei uscito senza chiederci il permesso, salutando nel pianto di un parto e nel sorriso sdentato di un dolce ritorno. 
Sei cresciuto insieme alle nostre ansie e paure che rendevano insonni le nostre notti di sguardi ed ore lente. 
Ci hai insegnato ad amare un amore diverso, imparando, di nuovo studenti, lezioni di vita quotidiana. 
Hai ripetuto le nostre parole per farne discorsi allegri e richieste importanti. 
Hai capito senza troppe spiegazioni che per volersi bene bastava e avanzava un sorriso. 
Hai subito inteso che la parola famiglia abitava da sempre con noi perché era di casa. 
Eri la prova del nove del detto perfetto... Non c'è un due se non c'è anche un tre. 
Hai costruito amicizie di sorelle e fratelli, unici nelle ore uniche fatte di spensieratezza, divertimento e serenità. 
Ti abbiamo consegnato la nostra unica copia delle chiavi e tu da quel mazzo, sceglierai dal cassetto i sogni più belli da realizzare. 
Hai imparato, a futura memoria e forse, troppo in fretta, la durezza della vita. Sarà almeno servito per insegnare a quelli che cammineranno con te, il sollievo leggero di condividere un nuovo cammino, anche se ignoto e lontano. 
Hai riempito mai del tutto, il nostro tempo, ritmando il tempo di ore veloci, arrivando sempre in tempo per nuovi sorrisi, ma soprattutto, giusto in tempo per i grandi progetti. 
Hai fatto di noi il passato, rendi vivo il nostro presente, sarai l'orgoglio del nostro futuro. 
Quel terzo tempo che scorre inesorabile. Sempre di corsa. 
E di corsa sei arrivato al 18esimo chilometro... Da ora e per sempre, maggiorenne di giorni sognati, da ieri e mai più, minorenne di anni vissuti. 
Il tempo preso per mano è dalla tua parte. Come te, sarà a sua volta figlio, ma solo delle tue decisioni. Libere di essere scelte. 
Ricorda, figlio mio, che sarai sempre quel figlio delle nostre aspettative e che non sarai mai solo... Io, sempre al tuo fianco, dal pronto intervento, Lei ancora al tuo fianco nella carezza del vento... 
Auguri amore mio

mercoledì 22 luglio 2020

CHE SERA SARA'

La sera è quel riflesso scuro che muove, stanco, la tenda del giorno e copre di buio un cielo che non si arrende e accende, fiero ed orgoglioso, milioni di stelle. La sera è quel sipario che chiude i nostri sguardi curiosi oltre la scena finale, che sia recitata o vissuta. La sera prepara la notte, pallida ed insonne e le sussurra di vegliare sui nostri sogni, appena scappati dai nostri cassetti. La notte svanirà lentamente solo quando la luce dell'ultima stella si spegnerà. Domani apriremo gli occhi e ci accorgeremo che le luci dell'alba sono state già accese, da qualcuno che lo ha fatto per noi. La notte lascerà la sua eredità nelle ombre che seguiranno ogni nostro passo... si staccheranno solo quando una nuova notte arriverà. Perchè è sempre la luce che fa nascere l'ombra in quel gioco vecchio come il mondo... fatto di giorni che aspettano, da innamorati, la sera augurandole una notte buona, scambiandosi quel bacio che avrà il dolce sapore del nostro risveglio.

SERATA IN SERENATA

... serata di pioggia e goccia dopo goccia quel vaso non lo faccio traboccare mai più... Avrò ancora una bocca da far ridere, una mano da toccare e stringere e sorrisi da riaccendere... non sarà certo questo cielo di nuvole nere e gonfie a bagnare quel fuoco che arde dentro di me... solo chi ama veramente brucia e fa un odore buono e caldo... di baci e abbracci che trasformano nel suo abito più bello, gli stracci che avvolgono il suo cuore in cerca di elemosina... è una serata comunque buona che mi accompagna nel dolce epilogo di un giorno stanco dei miei pensieri... Tra breve nascerà un altro giorno… ieri e domani sono il ricordo ed il sogno, ma è sempre l'oggi il momento che mi regala le emozioni vere ed autentiche... belle da ripetere e brutte che fanno esperienza.

TORNO SABATO

Quello di oggi è un buongiorno ristretto. Il mio augurio sincero di un giorno perfetto. Non so se sei ancora sdraiato sul letto oppure già in piedi con cappuccio e cornetto. E' un sabato nuovo, già letto e riletto. Quel libro stampato riveduto e corretto. Impegno e risate, il mio pregio e difetto. Adesso ti lascio, ma non ti faccio un dispetto. Il mio bene del cuore senza un sospetto. Ti mando l'abbraccio di una sala d'aspetto. E ancora quel bacio dal sapore d'affetto.

VIVERE ALLA MODA

... penso e ripenso a quel senso di inquetudine che vuole diventare un abitudine... Sarà la mia nuova attitudine ad un approccio malinconico di ogni giorno, già vecchio di gesti vissuti. Ma non c'è giorno che può essere cambiato. Come quel vestito da indossare per l'occasione giusta. Ed oggi può essere la giusta occasione per restituire quel capo già usato e pieno di ricordi invenduti. Per fortuna ho tenuto nel cuore lo scontrino e ho restituito al passato gli abiti più stretti e quindi più dolorosi. E' stata la mia garanzia per provare di nuovo abiti nuovi e perfetti, nei quali potrò abitare sereno in tutte le stagioni che verranno.

SAI COSA TI DICO? CIAO!

E' di nuovo un buongiorno, di quelli alternativi. E' un vecchio ritorno, di partenze e di arrivi. Parole nuove e sincere, di cuore e di testa. Emozioni leggere, per chi scappa e chi resta. Non sono lontano, sono ancora presente. Se allunghi la mano sono sempre vivente. Un bacio, un saluto, una buona giornata. Un Ciao nel sorriso di una sana risata...

domenica 19 luglio 2020

HANNO AMMAZZATO PAOLO, PAOLO È VIVO!

... è da stamattina che ho la netta sensazione di aver perso qualcosa. La speranza, quella no, non l'ho ancora persa. Vive ancora dentro i miei pensieri, per fortuna tristemente piacevoli o purtroppo piacevolmente tristi. La memoria, anche quella si perde ogni giorno nei boschetti di lupi e cappuccetti, ma la ritrovo ogni volta piena di vuoti da colmare e da calmare. Le parole non le ho ancora perse di vista, visto che per il momento sono ancora le mie compagne di viaggio ideali... spunti di appunti di nuove idee. Appunto. Non ho perso neanche l'abitudine di rifugiarmi negli abbracci caldi di amicizie ed affetti che costruiscono per me soffici barriere di baci, risate, discorsi, silenzi e, a volte, pianti. Ma allora cos'è che sto cercando? ora, forse, faccio ricorso al ricordo... E' dal lontano 1992 che lo cerco... Era un Borsellino dall'enorme valore, colmo di valori. Era un Borsellino pieno di sigarette che non ho mai fumato e non fumerò mai. Era un Borsellino carico di dignità che non calpesterò mai. Era un Borsellino gonfio di giustizia nella quale crederò sempre. Era un Borsellino dalla pelle dura da usare nella lotta infinita a quella Cosa. Mai Nostra. Era un Borsellino usato e gettato troppo presto in uno stato pietoso, abbandonato a se stesso. Era un Borsellino da portare sempre nelle aule di Tribunali e nelle scuole. Era un Borsellino formato famiglia, scorta personale ed inesauribile di morale. Era un Borsellino scartato da un giudice invisibile dal talento discutibile. Era un Borsellino circondato da agenti e protetto da angeli dalla divisa immacolata. Era un Borsellino che non si può ricomprare perchè era un pezzo unico. Era un Borsellino senza tempo, eterno e mai fuori moda. Era un Borsellino che metteva sempre ordine con la sua autorità giudiziaria. Era un Borsellino talmente bello che ha fatto e farà strage di cuori. Ora, quel Borsellino lo rivoglio indietro da quegli infami che ce lo hanno rubato. Non importa quanto tempo ci metterò per cercarlo.. continuerò fino a quando ne avrò le forze. Per il momento mi basta il pensiero di averlo comunque usato e di non averlo ancora consumato... Ciao Paolo, ora vola alto e unisci la tua metà a quella di un Falcone di nome Giovanni. Finalmente liberi di sorridere sopra ogni Cosa. Lassù, dove gli uomini, buoni e giusti, li chiamiamo ancora eroi...

domenica 12 luglio 2020

TRIP ADVISOR

...dentro questa stanza, di mentale latitanza, sento in lontananza, l'opprimente mancanza di una rigenerante vacanza. Ma ci siamo mai chiesti se siamo veramente pronti e preparati ad affrontare un nuovo viaggio? Che sia una nuova meta o una vecchia destinazione, è sempre la bellezza del viaggio che accorcerà la misteriosa distanza e, poco a poco, ci avvicinerà al nostro punto di arrivo. Ma non è questo il punto... cercherò di spiegarmi meglio per arrivare subito al punto. Ecco, appunto! Ho fatto anch'io lo stesso errore... non è necessario arrivare subito. Il viaggio va vissuto pienamente e non va subito passivamente. Per questo dobbiamo affidarci e, soprattutto fidarci, della nostra mente che, a dispetto della stessa parola, non deve mentire nelle sue risposte alle nostre domande. Un viaggio si sogna, ci rende insonni, ci tiene svegli, si prepara, si organizza, si pianifica, ma spesso lo sottovalutiamo, senza rispetto, alla valuta immediata dell'imminente vacanza. Il viaggio prova, sincero, a cambiare il nostro punto di vista e ne aggiunge uno suo, facendo nascere una prospettiva tutta nuova. Ogni viaggio è sempre differente perchè, indifferente, ci mette sempre una faccia diversa... è quella dei nostri passi se andremo a piedi, oppure è quella di 1000 pedalate se useremo la bici. Avrà la faccia di un contachilometri se staremo seduti comodamente su 4 ruote ed anche il volto rombante di un orizzonte lontano, veloce di moto affamate di curve. Il viaggio è fatto di ali e nuvole sopra un cielo che toccheremo con un dito, nel volo di un aereo. Il viaggio è acqua e onde nel vento fresco di navi, dal sapore salato di un mare calmo di speranza. Il viaggio è il fischio di un treno che sveglierà la curiosità assopita all'arrivo della prossima stazione. Il viaggio è l'unica cosa che non dimenticheremo mai di mettere nelle nostre valigie, sparse sul letto. E' il lasciapassare universale che cancella i confini e demolisce le barriere, anche quelle ideologiche. E' il pittore instancabile che dipinge quadri senza tempo, è il regista pignolo che dirige un film nel quale siamo gli attori protagonisti, è il fotografo che ruba fotografie improvvise e le restituisce soddisfatto ai nostri sguardi stupiti. Il viaggio non finisce neanche al nostro arrivo in qualche stupido hotel. Si ferma, si siede paziente e silenzioso nella pacifica ed incognita attesa della scelta del ritorno. Gli farà compagnia la nostra mente leggera, impegnata ad organizzare quel dolce riposo... fatto di pensieri e speranze. E vi assicuro che quel viaggio, non finirà mai. Buona giornata

domenica 5 luglio 2020

DESTINATI A VIVERE

DESTINATI A VIVERE ...sveglio, ma non troppo... sono ancora opaco ed appannato da un cervello in panne ed un cuore aggrappato agli ultimi residui dei miei sogni, che della realtà non ne vogliono proprio sapere. Devo sbloccarmi e farmi trovare pronto ai blocchi di partenza per correre a salutare il giorno appena nato. 3, 2, 1...BANG! Scatto di corsa un'istantanea, ferma nell'eterno istante, mossa in un gesto distante, cornice gioiosa in una risata costante. E la fotografia perfetta di un buongiorno che voglio regalarvi... è vero, improvviso, spontaneo nel sorriso del mio viso, intimo avviso con voi condiviso, ancora intriso di parole sincere e fermamente deciso nel suo essere alternativo. E' saluto bambino ed innocente per un nuovo giorno da vivere che trasformerà la giornata in adulta ed appagata, per qualcuno da raccontare e per altri magari da cantare... nella tenue speranza di non volerlo contare o, forse, di poterlo scontare solo nel caso in cui lo avessimo pagato a caro prezzo. Ormai sono pronto come voi a lasciare la mia impronta sulla sabbia della clessidra del tempo... antico di ieri, presente di oggi, moderno di domani. Impronte digitali ed uniche del mio io... impronte analogiche del mio essere senza logica, sempre pronte a lasciare a terra il segno e a prendere al volo i sogni ancora disponibili. Come Giulietta e Romeo siamo amanti e carnefici di passioni represse, giudici e colpevoli di baci prima rubati e poi restituiti, spettatori e custodi di un destino che non possiamo scegliere, ma almeno gelosi di scelte audaci che possiamo azzardare. Buona giornata.

martedì 2 giugno 2020

VORREI LA PELLE NERA

VORREI LA PELLE NERA

Ma cosa ti è saltato in mente?
Cos'hai voluto dimostrare?
Indossare una divisa non significa dividere l'opinione pubblica. Vestirla vuol dire al contrario, ricomporre dissidi privati o rimettere a posto un ordine pubblico, mantenendo sempre la stessa posizione... Ferma nel pronto intervento.
Noi dovremmo essere dalla parte giusta nelle situazioni difficili e sbagliate... Dobbiamo essere consapevoli, però, di non essere vaccinati contro gli errori del sistema e gli sbagli atei della nostra buona fede.
L'uniforme che portiamo è una corazza che deve assorbire i colpi di tutti quelli che hanno scelto dì vivere rispettando un codice diverso dal nostro; per noi è quello penale per loro è quello d'onore. O peggio, quello del disonore perché il vostro onore è spesso giudicato nelle aule di un tribunale.
Il nostro giudizio è importante quando lo mettiamo al servizio di un nuovo turno, ma diventa doloroso, come il suo dente, se si trasforma in un pregiudizio.
Dobbiamo avere la forza razionale e controllata dì essere quella forza dell'ordine, a volte messo in disordine da sanpietrini di un dissenso protestante.
Dobbiamo tutelare una democrazia fatta di visioni diverse... A volte immaginarie, a volte prime e a volte scialbe repliche.
E alla fine, anche se ci tirano addosso di tutto, siamo noi che dobbiamo tirare le somme, nella resa dei conti di una differenza dei ruoli. Più e meno di una partita doppia... Perché a volte l'opinione non è matematica.
Ma i miei pensieri veloci, di gazzelle volanti, corrono ora più che mai oltreoceano e si fermano tremanti su l'ennesima incoscienza U.S.A. e getta.
La solita partita a scacchi tra bianchi e neri dove insolitamente chi dà il "matto" non è il vincente, ma il vinto, perché ha dato di matto.
Bianco, ma non immacolato, hai gettato al vento un ideale di libertà ed uguaglianza... Hai soffiato quell'alito cattivo di vento, alimentando un fuoco mai spento, sotto la cenere di un razzismo mai morto.
Hai fatto un salto mortale da quel TRUMPolino, posizionato in una Casa, ovviamente, Bianca, ma sei caduto in un buco nero, agendo come il peggiore degli agenti. Provocatori.
Ti sei macchiato di un delitto infame, quando eri seduto al tavolo in preda alla fame. Ma era inevitabile perché avevi già giocato sporco. 18 volte recidivo è sempre redivivo.
Figurante orribile che hai tolto il tolto il fiato ad un uomo inerme e al mondo enorme.
Un uomo nero si, ma non era quello cattivo delle favole.
Un uomo nero che aveva fame d'aria e tu, con quell'aria da infame, l'hai fatto digiunare.
Invece di stargli con il fiato sul collo l'hai schiacciato con il peso morto del tuo corpo e della tua sporca coscienza.
Eri in ginocchio ma non basterà mai più per chiedere scusa.
Hai fallito perché non hai coperto le tue falle... Di poliziotto e di uomo colto in fallo. Soprattutto colto come un fallo.
Illegale al punto tale che nessun legale potrà mai legalizzare questo tuo gesto stupefacente.
Tu che ne hai fatto un problema di razza che hai risolto copiando una soluzione finale, risultata sbagliata, ancora una volta.
Ma ti sei mai chiesto che razza di uomo sei?
Ariana, bianca, caucasica o bastarda?
Se vuoi ti suggerisco io la risposta...
Firmato
Un poliziotto della Repubblica Italiana

domenica 31 maggio 2020

IL CONFESSIONALE

IL CONFESSIONALE

Svogliato come ogni domenica mattina, mi sono svegliato controvoglia, accompagnato da quella sana pigrizia che non mi stanca mai.
L'andamento lento dei miei passi non è al passo dei miei pensieri veloci, feroci e veraci.
Mi accorgo che è comparsa sulla mia pelle una nuova voglia che cambierà, spero, il corso della giornata. Mi svesto del ruolo da comparsa e riprendo quell'abito da protagonista dei miei gesti che più mi si addice.  Scomparso dalla torre di controllo per un giro di ricognizione, mi aggrappo, incosciente, a grappoli di parole... Senza groppi in gola.
E così mi è caduto l'occhio sulla penna e, strabico di visioni sempre immaginarie, ho trasformato quella foglia morta di una vecchia stagione in un foglio vivente. Di un nuovo presente che ho cambiato... del suo essere naturale ne ho fatto il mio avere più prezioso.
Non servivano argomenti arguti per far nascere un nuovo buongiorno. Spento da una mia volontà sincera di chiudere un armadio fatto da mentite spoglie e che, ora, ha messo a nudo quella voglia matta di continuare.
Bastava quella semplice scusa che ha perdonato i miei giorni passati, fatti di scritture per me sacre.
Oggi però ho voluto profanare quel tabù ormai sopito, perchè avevo un gran bisogno della mia tribù del solito saluto.
Ed eccomi qua nel dolce risveglio di vecchi ricordi assonnati, sognanti di accordi quotidiani e toccanti di quelle giuste corde; di cinque dita che battono un tempo ancora fuori tempo.
Nasce così questo nuovo buongiorno concepito nel bisogno, tutto mio, di nuovi giorni, buoni da gustare pienamente. Semplicemente vivendo.
Ho messo sulla porta un fiocco arcobaleno per annunciare il lieto evento.
Non importa se il vento dell'oblio scioglierà nuovamente questo nastro.
Mi basterà riavvolgerlo per far rinascere nuovamente questa mia voglia di stare insieme a voi.

Buona giornata

sabato 23 maggio 2020

STRAGE DI CUORI

Buongiorno amaro, buongiorno di speranza. Buongiorno avaro di ricordi in latitanza. Ricordi sfumati, di nero fumo e macerie. Detriti arroventati di vetri rotti e lamiere. Programmi interrotti da straordinarie edizioni. Immagini mute e sgomenti da cattive intenzioni. Parole rotte da lacrime amare ed incredula rabbia. Silenzi assordanti nelle urla evasive di una dorata gabbia. Quel rosso bottone che ha attaccato uno Stato fuori moda. Campando per aria sogni infranti di giustizia, lasciati fermi in coda. Qualcuno ha firmato, senza condizioni, una triste resa. Ma non fermeranno la nostra voglia di rivincita che non si è mai arresa. Il vostro sacrificio non suonerà invano, mai umano né di scorta. Esempio immortale di una limpida morale, per un'Italia dalla memoria un po corta. Da lassù, oggi, riderai sotto i tuoi baffi delle nostre smemorate contraddizioni di sporche coscienze, lavate solo con neutri saponi. La tua è stata una lunga missione, spezzata da una vera ingiustizia. Ma è il cognome che porti ti fa volare alto sopra ogni vuota giustizia. Sei Falcone, sei libero, sei un eroe, sei Giovanni. Sei un albero, sei un'icona, sei la gioventù dei nostri vecchi anni. Quello di oggi è un tributo che pago molto volentieri. Mai pago e sazio di verità, vorrei far luce su quell'oscuro ieri. Ma da solo, piango e pianto per te una rosa. Solo tutti insieme, però, dovremmo ridere, calpestando quell'orribile Cosa. Mai Nostra. Ne saremo mai CAPACI?

venerdì 15 maggio 2020

IL GIOCO DELLE COPPIE

IL GIOCO DELLE COPPIE

Esci da questo corpo!
Non spaventatevi... non sto facendo un esorcismo... sto solo cercando di esorcizzare un dolore, figlio illegittimo di una paura di tornare ad amare in maniera totale. Anima e corpo appunto.

Ci sono corpi estranei che vogliamo subito rimuovere dai nostri occhi per tornare alla vista, mare possibilmente. E poi ci sono corpi estranei che dal mare arrivano e qualcuno vorrebbe eliminare dalla propria vista.
Ma non voglio "legare" il senso di questo buongiorno e buttarlo nel mare nero della politica.
C'è già qualcuno migliore di me che parla e mente, nel suo essere politicamente scorretto.
Quello di oggi, è un inno per tutti i corpi umani che si attraggono, si amano e si accorpano in un tutt'uno che difficilmente si potrà scorporare. L'importante è che sia una dolce lotta, corpo a corpo, per un'intima esibizione a corpi liberi. In questo gioco dell'amore non serve avere una corporatura perfetta, essere una guardia del corpo o essere un corpo diplomatico.
Anzi, sarebbe meglio non usare mai la diplomazia ed essere, a scelta, corpi celesti o del reato.

Zero regole, senza mai sentirsi in colpa e senza mai dare la colpa ai nostri sensi. Di colpa.
Già, i nostri sensi. Senza di loro, che senso avrebbe giocare insieme? Ognuno di loro fa la sua parte, in questa partecipazione sensazionale. Da sesto senso.
Sono cinque, come le dita che ci prendono per mano e ci portano sempre un pò fuori. Mano.
C'è l'udito che ci aiuta ad ascoltare parole sussurrate, sottintese in complici intese, solo per chi vuole intendere. Musica da camera per veri intenditori che hanno orecchie solo per le migliori intenzioni.
C'è la vista che ci fa guidare dritto, per non sbandare sulle curve del suo cuore e ci fa guardare dritto negli occhi il suo desiderio, senza bisogno di leggerlo. Che bello sarà quando una volta esaudito non si sarà ancora esaurito.
C'è l'olfatto che ci mette sotto il naso profumi che non saranno mai messi in vendita. Odori che si attaccano sulla pelle e su vestiti, lasciati qua e là che lasciano una scia di passione da sciame sismico.
C'è il gusto, quello pieno e saporito, di momenti serviti da un menù sempre alla nostra portata. Sarà facile ordinare tutti i gusti che il suo corpo ci offre. Dolce nelle sue curve e speziato di baci salati. Con quel pizzico di piccante che non deve mai mancare.
C'è infine il tatto che ci mette in contatto con quello fisico. Fatto con mani golose di carezze e audaci tocchi. Bisogna, però, averne di tatto per toccare con mano il piacere, frutto mai proibito di un fine pasto che ci ha saziati.
Il gioco dell'amore, fatto ed infinito verso una nuova prima volta, mi fa perdere comunque i sensi.
Ma è talmente sensibile e sensuale che non avrebbe nessun senso smettere di giocare.
Si può giocare ovunque; che sia fatto in casa o preparato in uno scenario esotico, l'importante è che abbia sempre un approccio erotico.
Unica raccomandazione importante... maneggiare con cura il proprio corpo e quello altrui, giocando sempre per il massimo piacere e mai per un triste dovere.

Buona giornata
  

  

martedì 12 maggio 2020

RABDOMANTE

RABDOMANTE

Ho sciolto ogni dubbio... e con loro anche tutti i nodi ai miei fazzoletti ancora umidi.
Ho slegato nodi allo stomaco, fatti di pugni e carezze e ho slacciato nodi in gola che stringevano cravatte troppo strette, per i miei gusti da sfilata fuori moda. Ho usurato un tempo troppo statico e adesso chiedo in prestito un tempo dinamico a quel cravattaro di un destino, ostinato e senza rimorso.
Per fortuna ho interessi diversi per ripagare quel debito che ho contratto, incapace, ancora oggi, di intendere ma, soprattutto, di volere.
Seccato per questo debito di riconoscenza, riconosco che, per colpa di qualcuno, la vita non fa più credito a nessuno. Ma credo che sia giusto provarci, per dare prova di una nuova maturità. Penso di avere voce in molti capitoli, ma con la gola in secca sarà difficile parlare... eppure ho ancora un sacco di cose da dire.
Prima però, devo dissetarmi con bottiglie di parole fresche e nuove, per riempire vuoti della mia mente e del mio stomaco. E così, fermo su due piedi, parlerò alla pancia, piena di farfalle che saliranno su, dritte al cuore.
Per fortuna, mi sono accorto di aver restituito solo quelle bottiglie che mi hanno lasciato un vuoto a perdere e ho tenuto tutte quelle che, con cautela, saranno prima vuote a rendere e poi colmate con tutta calma. Per loro, ho pagato la giusta cauzione e sono tornato in libertà. Sulle parole.
Adesso mi basta solo cercare una nuova fonte d'ispirazione. Ovviamente che sia attendibile e che non richieda troppa attesa.
Mi sono fidato anche questa volta del mio istinto che, ciecamente, mi ha condotto verso una nuova sorgente, fonte di approvvigionamento che non chiede provvigioni.
Sempre più assetato di sapere, ho ritrovato il mio fiume in piena, di parole e pensieri spensierati, mai secondi a nessuno, dai minuti mal contati, per ore esatte e veloci, di nuovi giorni in fase di aggiornamento.
All'inizio ho temporeggiato sul da farsi, ho preso tempo ma non ho perso tempo.
Mi sono ritrovato, giusto in tempo, per un nuovo appuntamento con la storia.
Giudice di me stesso, mi sono interrogato con nuove domande.
Non ho ottenuto tutte le risposte che volevo, ma avrò quella pronta se dovessi mai essere rimandato, con un nuovo debito. Nel frattempo, non rimando più al poi quei nuovi sorrisi che ho rimandato troppe volte. 
Buona giornata
  

OCCHI ROSSI

OCCHI ROSSI ...mi vengono in mente le parole di una canzone che ti piaceva tanto .. CHE RUMORE FA LA FELICITA?... beh, penso che in questo momento il silenzio della tristezza sia ancora più assordante, quasi impossibile da ascoltare. Non voglio scadere però nella semplice retorica, raccontando a voi qui presenti, della forza del nostro rapporto. Mi basta guardarvi negli OCCHI per leggere il ricordo indelebile di una persona speciale; quegli OCCHI che come i miei oggi sono lucidi, quegli OCCHI che non tradiscono i sentimenti, i tuoi OCCHI che diventeranno una nuova luce per qualcuno nel mondo. Non saprò mai a chi andranno i tuoi, ma li riconoscerò quando li rivedrò nel volto di uno sconosciuto e fortunato che rivedrà un mondo nuovo a forma di te! Ciao Dany... fai buon viaggio della vita...< Tuoi Max e Lollo

venerdì 8 maggio 2020

CANTICO

CANTICO

Finalmente libero di uscire allo scoperto, senza paura di essere scoperto, mi scopro di una coperta troppo corta, avido ed ingordo di nuovi occhi da incrociare.
Mi spruzzo sul collo un vecchio profumo di libertà, per fare innamorare quella vita lasciata a metà e senza spiegazioni, piegata su se stessa dal dolore, ma non ancora spezzata del tutto.
Mi lascio guidare da gambe impazienti che fanno da spalla a pensieri di nuovo in disordine.
La destinazione è ignota ma non ne ho paura. Il paesaggio è la mia carta d'identità, la bicicletta è la mia patente, il cielo è il mio passaporto ed il sole è il mio Stato.
Pedalo nel vento, contrario alla sua direzione, contro una corrente che insegue il suo corso e corsara di tesori perduti.
Ho alzato polvere di terra dietro di me ma non l'ho fatta mangiare a nessuno. Sorrido sotto un cielo azzurro, stanco di una distanza percorsa e sconosciuta, misurata, fino ad ieri, da stanze stanche e cieli bianchi, conosciuti fin troppo.
Penso che sarebbe meglio fermarsi anche se ho il verde, di un prato tutto intorno a me.
Questa volta voglio dare la precedenza a tutte le cose che mi fanno stare bene e che, in precedenza, ho accantonato troppe volte. Come un accattone, ho elemosinato spiccioli di felicità che ho speso subito, senza essermi speso troppo. Che strano... eppure non mi sono mai risparmiato.
Devo fare tesoro di tutti i miei errori, che continuerò comunque a fare perchè, grazie a loro, ho sbagliato sempre di meno. Sarebbe un grave errore non commetterli più. E comunque non è il mio caso, perchè sbagliare mi viene sempre nella maniera più giusta e naturale.
Naturale, come l'orizzonte che in questo momento mi sta abbracciando e non mi vuole lasciare andare. Gli sussurro che mai lo lascerei, ma sarebbe meglio lasciarsi andare ed ascoltare le parole che non ci siamo mai detti.
Perduto, l'orizzonte mi lascia un'altra possibilità e va a cambiarsi d'abito per una sera imminente.
Ormai solo, mi incanto ancora nell'ascoltare il suono del canto di questa natura incontaminata. Ho rischiato, però, di contaminare la scena, con un'oscena rappresentazione dei miei pensieri minati.
Ma la grande bellezza della natura è propria della sua natura... dolce, accogliente e mai vendicativa. Infatti, ha colorato il mio volto, dipinto di nuovo con un verde di spighe, un giallo di girasoli ed un rosso tramonto. Riprendo la corsa e pedalo verso casa, lasciandomi alle spalle una natura più viva che mai; riuscita ancora una volta a bonificare il mio spirito, ieri inquinato da lacrime versate e a proteggere la bontà del suo terreno dalle mie scorie mentali che, vigliaccamente, volevo sversare.
Buona giornata

giovedì 7 maggio 2020

NEL NOME DEL PADRE

NEL NOME DEL PADRE

Te ne sei andato via troppo presto, in un nuovo giorno che tardava a venire.
Come quell'alito di vento leggero che profuma di fresco in giornate torride di sole, ma dal sapore terribile di pioggia.
Ci hai lasciato pur sapendo che non ti avremmo mai lasciato, solo. Non ti sei mai lasciato andare, perchè noi non ti abbiamo mai lasciato partire. Hai lasciato perdere solo perchè a te piaceva vincere. Facile, mai.
Non ti sei mai dato per vinto, sempre convinto che la partita andava comunque giocata. Hai rispettato le regole del gioco della vita, anche quando quella vita andava regolata perchè faceva troppo gioco.
Arbitro di 1000 battaglie e dirigente di orchestre sudate di agonismo. Sempre in difesa per il colore di una maglia e pronto al calore di un attacco, di un figlio attaccante con i suoi tacchetti bassi.
Dentro il campo sventolavi cartellini e bandierine di ogni colore, neanche fossi un manifestante in un corteo. Ma era ancora l'ennesima sfilata di una partecipazione di un torneo.
Oltre la rete avevi occhi a tutti campo, parole mai campate in aria e urla da campione. Del mondo.
Ti vedo, ancora una volta, arrivare con il tuo marsupio intorno al collo e aspettiamo insieme, nell'attesa di un post partita, i nostri ragazzi, amici di braccia intorno al collo, con i loro capelli sempre un po umidi delle loro sane risate. Con le lacrime.
Quelle che oggi scendono amare dai nostri occhi, perchè tutto il dolce è racchiuso nel sapore del ricordo di chi è rimasto.
Hai lasciato un'eredità, mai arida di amore verso i tuoi eredi. Hai scritto sulla pelle i loro nomi, che loro porteranno fieri ed orgogliosi, da qui all'eternità. Da oggi, i tuoi cari avranno una seconda pelle, impermeabile al dolore, perchè quello vero lo stanno già provando sulla loro pelle.
E anche tra di noi, ci siamo piaciuti subito. Sarà stata una questione di pelle.
La tua vita è passata veloce in un gioco di squadre.
Sei partito in maniera Fulminea, hai cambiato, rischiando e valutando i contro, ma soprattutto i Pro. Hai continuato a giocare insieme a noi, anche se la vita, crudele, ti ha messo subito fuorigioco.
Ma la nostra squadra, quella del Paradiso, non rispetta le regole non scritte... abbiamo preso a calci un destino e ti abbiamo riservato un posto d'onore in tribuna ed una maglia da titolare.
Ciao Beppe

mercoledì 6 maggio 2020

IL SOLE 24 ORE

IL SOLE 24 ORE

Volenti o nolenti, dolenti o sonnolenti, complottisti o complicatamente complici, tutti facciamo parte del sistema. Solare, proprio come quel complimento caloroso, colorato ed accalorato che  le persone ci fanno. Anche per chi non fa complimenti. Neanche per la trasmissione.
Il Sole è al centro del suo sistema, ma lo è anche nel mio sistema nervoso centrale, perchè illumina sempre i miei pensieri, fermi come lampioni e veloci come il lampo.
Pensieri che si trasformano in parole, nati nel raggio di una circoferenza di affetti seri ed importanti oppure in una conferenza da circo di un buongiorno raggiante ed ironico.
Ho messo sempre molto coraggio ad affrontare le mie paure, sfrontate nelle pieghe, dritte, della mia fronte. Di fronte alla realtà delle cose non sono mai partito per il fronte, ma ho fatto fronte comune per fronteggiare le difficoltà, affrontarle e non esserne più affranto.
Ho cercato di non scoraggiarmi mai e ho corretto giornate scorrette e malformate perchè nate storte. Contorto o senza ragione, sono andato sempre avanti... come la ruota della vita, che gira sempre su se stessa. E senza raggi non potrebbe circolare per il verso giusto. Perchè senza raggi neanche il sole potrebbe scaldare.
Il mio timore è stato quello di rimanere da solo, ma la mia natura mi ha lasciato un posto al sole, sempre assolato ed assolutamente riservato, con le sole persone che sono riuscite a riscaldarmi il cuore.
Ho provato a cantare un assolo in un'imperfetta solitudine, ma volutamente, ho steccato.
Ho rigiocato una partita con un nuovo mazzo di carte, questa volta non più con le mie sole forze e, per assurdo, per la prima volta, il solitario, come mi è venuto se n'è subito andato.
Raggiante di felicità, adesso mi arrangerò per il meglio, forte di parole incoraggianti.
Fratello sole, ti ringrazio. Sarò io, questa volta a baciarti.
E sarà il più bel bacio nel raggio di parecchi chilometri. 

 



lunedì 4 maggio 2020

A RIVEDERCI...

A RIVEDERCI...

E' così è arrivato un nuovo giorno dal sapore particolare...
Oggi è il 4 maggio... insperato, tanto sospirato, ma soprattutto sperato.
E' vero, è il solito lunedi, ma non è un giorno come gli altri. Ha in serbo per noi un serbatoio da svuotare, ormai colmo dei nostri resi. Ma arresi, mai! Scorie da smaltire, fragili come il vetro, stracci come la carta e riciclati come la plastica.
Sarà un giornata di un sentimento emozionante, alternato ed alternativo, come ogni mio buongiorno. Normale, super o superba. Solo per oggi, sarà Superga per chi ha un cuore Vecchio e Granata.
Per me sarà una giornata sicuramente da ricordare che non vedrà tutti d'accordo.
Ho deciso, infatti, di prendermi una pausa, per una giusta causa. La causa di tutto è un ritorno di fiamma di libertà che mi ha fatto bruciare le tappe ed ha alimentato un fuoco. Di paglia. 
Spero che i miei buongiorno, amanti e fedeli alla mia causa, non mi facciano adesso causa.
Certo, la separazione non è consensuale e sarà giudiziale; per conto mio, di giudizio ne ho messo fin troppo e se loro non capiranno, mi porteranno sicuramente in giudizio. Spero non sia universale.
Almeno voi, fedeli lettrici e lettori non mi giudicate. Il vostro giudizio è stato troppo importante e molto fondamentale affinchè la mia mente non andasse a fondo. Adesso però lasciate giudicare me, come fossi un giudice.
Ascolto prima l'accusa. Mi si accusa di lasciare tutto sul più bello e di essere un ingrato ad abbandonare le mie creature, create con la fantasia del Creato.
Ascolto poi la difesa, personale, che vuole difendere argomenti non ancora trattati e che lascerebbero sgomenti ed altri argomenti trattati con cura, che non hanno mai mentito.
Mi ritiro, anche per deliberare, una sentenza, forse, liberatoria.
Dopo una notte in camera di consiglio, che non mi ha portato nessun consiglio, leggo la mia pronuncia, con una pronuncia sbagliata. Credo che non mi sarei mai dovuto pronunciare in questo modo, ma vi annuncio che me ne andrò in pausa anche se non ancora in andropausa. La buona, o forse cattiva, notizia, è che non so ancora per quanto tempo.   
Comunque l'udienza è tolta. 
Adesso devo andare a scrivere le motivazioni, di questa scelta senza motivo e comunque da motivare.
Ovviamente si potrà fare appello e ricorso alla storia dei miei buongiorno. Se alla mia decisione verrà data conferma, è con ferma convinzione che vi invito ad arrivare fino al terzo grado di giudizio. Non fatemi però il terzo grado, vi prego.
Sarà la Cassazione a stabilire se la mia scelta, ormai sciolta da ogni dubbio, andrà cassata.
Spero, per il momento di non aver fatto una grande cassata.
Buona giornata

sabato 2 maggio 2020

VORREI FARE UNA DEDICA... PARTE SECONDA

VORREI FARE UNA DEDICA...PARTE SECONDA

... naufrago di una nottata in tempesta, ho rischiato di perdere la bussola. Ho alzato gli occhi al cielo e ho proseguito il cammino, seguendo la seconda stella a destra e poi sempre dritto. Inevitabilmente stanco, adesso mi fermo solo un istante, per scattare un'istantanea, da dedicare... scrivo...
Una dedica dal Filo doppio... lui, un moto ondoso, lei, pensieri serali in libertà.
Un pensiero dal grosso calabro, che manco una gallina felice riuscirebbe a fare.
Un grazie vocale per la leonessa, sempre a caccia di risate e di tramonti mozzafiato.
Un grazie a tutti gli amici della mitica Piazza. Grande!
Una dedica sportiva agli amici e tifosi granata. Campioni!
Una dedica infantile e grande come una casa, UGI, fatta di volontari che non voglio perdere.
Una dedica didattica alle prof., alle prese con videolezioni di gruppo, sempre un po ballerine.
Una dedica parentale alla compagnia di Lollo e ai loro genitori, di instagrammi pesanti e risate leggere.
Dedico un pensiero per tutte le Autorità, giudiziarie, che, con giudizio, mi leggono e non mi hanno mai giudicato. Per fortuna.
Una dedica particolare al mio primo cittadino che amministra, con cura, un bene Comune e mi legge di sera.
Un grazie analcolico a lui, che si chiama come Baglioni, travolgente in una risata e custode di segreti che conosciamo solo noi.
Una dedica di gruppo per i colleghi ed amici che pensano che la colazione sia importante, come il mio buongiorno, per iniziare bene la giornata.
Una dedica ospitale per i miei amici delle Marche, una Regione in più per andare in vacanza. Una seconda casa, senza prezzo e senza IMU.
Un saluto baciato al ballerino più famoso di Padova che da 30 anni mi saluta al contrario.
Una dedica musicale per il mio amico mago, mai pago di trucchi veri e carte false.
Un grazie a tutti gli amici lontani. Ci sarà una regione se non ci siamo persi.
Una dedica da film a quel giovane regista che mi ascolterà presto.
Una dedica storica per tutti gli amici di quel Paradiso di Borgata.
Una grazie letterario alla setta dei poeti estinti, di amici e colleghi, che mi hanno sfidato con la penna in un duello di parole, di altissimo livello.
Una dedica informatica e preliminare ai colleghi ed amici della Procura, dall'affetto spesso e volentieri.
Una dedica minorenne per il mio nuovo Ufficio, ma non meno importante.
Un grazie con permesso per gli amici e colleghi di un ufficio, straniero ed accogliente.
Una dedica locale per i colleghi di una polizia molto vigile.
Una dedica fuori orario, per chi arrivava sempre di sera, con un leggero affanno, ma pesante di una buonanotte insperata e rincuorante.
Una dedica universitaria anche a chi mi ha risposto sempre con un buongiorno max, dal sapore insipido di chi ha dimenticato il sale e, forse, di leggere fino in fondo.
Una dedica amara per lui che consideravo un amico e purtroppo mi sono ricreduto ed una dedica dolce per quelli che consideravo conoscenti e, per fortuna, mi sono ricreduto.
Una dedica speciale per i testimoni di una storia d'amore.
Una dedica per chi mi alzato un pollice e a chi mi ha puntato l'indice. Anche per chi mi ha mostrato il medio, anche se non lo saprò mai.
Una dedica per tutti quelli che non ho espressamente menzionato. Per tutti quelli che si sono commossi, hanno sorriso, che hanno ricevuto ma non hanno letto, che hanno letto ma non hanno ricevuto. Grazie a chi si è entusiasmato, a chi si è annoiato, a chi ha finito il buongiorno e voleva continuare, a chi è arrivato a metà e ha smesso. A chi non mi ha mai risposto.
Sfinito, ho messo la parola fine alle mie dediche ed al mio viaggio infinito. Vi giuro che con voi non ho mai finto.Tonto, al massimo.
Mi fischiano le orecchie, ma è solo il fischio del mio treno che mi riporterà a casa.
Mi sono accorto, per fortuna, che la fretta di richiudere la valigia ha lasciato fuori un'ultima dedica.. dalla stazione, ora radiofonica, mi rivolgo alla piccola Elodie, appena neonata. Vai piccola, canta il magico incanto di un 2020, da te appena conosciuto, per un mondo che vuole rinascere ancora e per Leone che, tra poco, nascerà per la prima volta...
Buona giornata



venerdì 1 maggio 2020

VORREI FARE UNA DEDICA...PARTE PRIMA

VORREI FARE UNA DEDICA... PARTE PRIMA

Come molti di voi adoro viaggiare. Sono stato spesso un turista... a volte per caso e a volte fai da te. Voglio viaggiare anche oggi. Questa volta organizzato.
Preparo il necessario ed il superfluo, senza armi e con molti bagagli, fatti di esperienze e speranze. Arrivo alla stazione di servizio e faccio il pieno ai polmoni, per i respiri affannati dei miei vuoti d'aria.
Questa volta porto con me una valigia in più. Quella delle dediche. L'ho riempita giorno dopo giorno, con i vostri commenti memorabili, dalla memoria lunga e da tirare fuori a futura memoria. Ancora fermo alla stazione, mi accorgo che il treno dei desideri e dei miei pensieri all'incontrario va; quindi ho tutto il tempo per rimettere ordine a tutti i miei grazie e adesso vi prego... accomodatevi.
Dedico un grazie ad una mamma, sempre presente, che si commenta da sola e mi prepara sempre una cena. Come se fosse l'ultima.
Dedico un grazie ad un figlio, sempre di là, legato a me e a connessioni senza fili. Sempre presente, mai passato, già futuro di un buongiorno, fatto di latte caldo e biscotti, mentre sorride delle mie notti senza senno e senza sonno.
Dedico un grazie all'amico con la testa fatta di pietra ma ha un cuore grande e tenero. Ti voglio un gran bene. Qui ci puoi scommettere.
Una dedica anche per sua moglie che ai miei buongiorno esprime voti e giudizi universali. Sempre di corsa per qualcuno, invitante nell'aspetto di una cena e addetta al controllo  delle mie qualità e quantità.
Una dedica per gli amici che abitano lontano, ma talmente lontano che li ho visti solo con il telefono. Fanno vita ritirata in un Monasterolo. Sono villici ma non sono villani. Con loro valli di lacrime. Vallo a capire... lui Raimondo, compagno, ops sfidante, di scacchi, lei Sandra, mondina e mondana.
Un grazie per un'amica che dirige una casa perfetta come la sua noia. Adora le borse e mi farà da portaborse. I suoi fiori abbelliscono i miei buongiorno.
Un grazie per suo marito che adora la montagna... non poteva fare lavoro migliore. Con i suoi ascensori fa salire in alto chiunque lo voglia.
Grazie ai miei cari amici di Borgata, sempre pronti a rispondere ad un citofono e a parlarmi nelle mie serenate. Lui genio di comicità, lei genio ai fornelli.
Una dedica particolare a tutti i miei parenti... dall'Alba di un Nord, al calore immenso del sole di Roma e dintorni, per finire su un tramonto rassicurante del Sud. Cugini e zii, vicini e lontani, persi, ritrovati e da andare a trovare.
Una dedica affettuosa al Padrino, quello buono, padrone di una ditta e di un destino oltre il cavalcavia.
Una dedica speciale per la mia guerriera sarda e questa volta ti saluto io così... ciao amica mia bellissima!
Una dedica unica per loro, la mia famiglia allargata, toscana Doc e d'adozione, molto genitori, spiaggiati con noi in ricordi d'estate e colleghi di telefonate e risate senza esclusioni. Di colpi.
Una dedica d'amore per le loro figlie, sorelle e splendide donne... una è di cuore immenso di mamma, una è una sicurezza, come un lavoro in banca.
Una dedica unica ed irripetibile alle sue colleghe, insegnanti di un sostegno forte, quotidiano, rassicurante, commovente e costante in un buongiorno, oltre le migliori aspettative.
Una dedica amichevole ai suoi colleghi, discreti ed esuberanti, sensibili e dal sesto senso del divertimento.
Una dedica per gli amici del Centro chiassoso, di risate, di bevute alla Vostra e mangiate alla Nostra splendida compagnia. Teatrale.
Un grazie per lei, che immagino sempre seduta al sole, su un balcone non troppo distante dal mio.
Una dedica per lei che ha sempre letto tra le righe ed oltre i miei pensieri, pieni di doppi sensi.
Una dedica d'affetto immenso ed infinito per tutte le ragazze, donne e mamme dell'Associazione, che mi hanno letto, ascoltato,coccolato, strigliato. Mi avete fatto ridere e piangere. Da solo e con voi. Avete diritto alla salute ed un saluto dal nome proprio... Cristina,Tamara, Jenny, Lucia, Donatella, Fulvia.
Si è fatto tardi... il tempo delle dediche è solo rimandato a domani... c'è ancora un mare di gente da ringraziare per avermi lanciato un salvagente. Siete in tanti, ma non sarà un'impresa Titanica.
Buona giornata








VAI A LAVORARE, BARBONE!

VAI A LAVORARE, BARBONE!

Tutti in piedi! Entra la Costituzione Italiana!
La osservo camminare...Rigida su se stessa, Votata alla Democrazia e Lunga di un programma, scritto nei suoi 139 articoli. Si ferma, mi guarda e si apre in un sorriso accogliente. Le si legge in faccia il fascino del suo  Stato. Leggo, nei suoi occhi tricolori una bellezza senza tempo; nonostante i suoi 72 anni è in perfetta forma. Al contrario di un'Italia in sofferenza, che non sta godendo di una sana e robusta costituzione. Ci vorrebbe un nuovo ri Costituente.
La Costituzione è una famiglia reale di principi, fondamentali per il suo rispetto. Si mostra come un libro aperto, ma non ho bisogno di leggere... La mia memoria non è ancora piena.
ART. 1 L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO.
Che introduzione splendida. Peccato però, che troppo lavoro nero rischia di affondarla in acque melmose. Lei, come sempre, si salva indossando uno stivale dal tacco alto. 
Il lavoro... ho letto da qualche parte che è il valore sociale che nobilita l'uomo. Eppure di nobili che abbiano lavorato non ne ho mai conosciuti. E voi?
Oggi è il 1 maggio ed è giusto rendere omaggio alla festa internazionale dei lavoratori. Mi rendo conto che ci vuole coraggio a scrivere mentre sono in casa, di riposo e qualcuno lavora al posto mio. Vado avanti, non mi scoraggio e continuo a scrivere, aspettando un raggio di sole.
Il lavoro è sudore e fatica ed è per quello che, dialettando qua e la, si va a faticare. Ma se è vero che il lavoro è fatica e non è abbastanza, si fa fatica lo stesso. Ad arrivare a fine mese.
Per moltissimi, la fatica era arrivare persino a fine giornata, stremati e tremanti di freddo. Inciampando su sogni di libertà sono poi caduti sul lavoro. Schiavi di un'ideologia falsa e bugiarda fatta di sfruttamento del capitale, umano e di lavori forzati. Ma non sono mai stati considerati, neanche come forza lavoro. Fabbriche, campi di cotone e di concentramento, comunque campi e campagne pubblicitarie vergognose, ignobili ed ingannevoli... il lavoro rende liberi!!
Oggi che siamo liberi di vivere, riteniamoci fortunati ad avere un lavoro e teniamocelo stretto. Ma non diventiamone schiavi.
Da operatore della sicurezza pubblica, la pretendo anche su tutti i luoghi di lavoro.
Cari sindacati, quindi ora tocca a voi. Mettetevi al lavoro e siate determinati. Fate un ottimo lavoro, purché sia indeterminato. Lavorate di fantasia o anche di fino e ponete fine al dramma dei precari, degli esodati e dei nostri figli che vogliono, ma non devono esodare. Sul mercato, il mercato non si cerca, si offre. Prendetevi tutto il tempo per la vostra concertazione...non siate solo sigle finali.
Da ottimo predicatore e pessimo razzolatore, ho fatto, però, un errore gravissimo... mi sono appena assunto, da solo, l'impegno di un secondo lavoro... quello di colf per il mio lavoro domestico. Uff!
Orfano del mio amato Concertone del 1 maggio, di piazze piene, di musica e bandiere, accendo comunque la radio... non è un caso che Umberto Tozzi, urli TI AMO!, con coraggio, in un 1 maggio... meglio di niente.
Buona giornata

mercoledì 29 aprile 2020

AFFARI D'ORO..SCOPO

Paolo Fox!! Ma cosa mi combini? Tutti lo sanno che anno bisesto è anno funesto!
Sei l'astrologo più famoso della TV e non puoi passare dalle stelle alle stalle.
Io, però mi dissocio.. qui, dal mio osservatorio astronomico cerco di non subire l'influenza astrale del periodo, e non ci sto in questo clima di caccia alle streghe.
Già non sopporto la caccia e la sua stagione da cambiare, ma la caccia al Fox, anzi alla volpe, è da arrestare subito e buttare via la chiave. Inglese.
Qualche maschio Alfa pensa ancora che l'uomo è cacciatore e la donna la sua preda, ma vi assicuro che ho provato, IO in preda al panico, l'urlo cacciato da una donna incacc(h)iata! Nella peggiore delle ipotesi è l'uomo che rischia di essere cacciato a pedate o fuori di casa.
Chi di noi non ha subito, poi, una caccia al primino?
L'unica caccia che mi piace è quella al tesoro. È per quella che sono ricchissimo. Con tutti gli amici che ho trovato.
Ecco, ho sparato tutte le mie cartucce sulla caccia.
Riprendo il tema del buongiorno.. voi li leggete gli oroscopi? Io no. Mi basta leggere i nomi di chi li scrive.. Branko e si brancola nel buio, Barbanera più che astrologo mi sembra un pirata dei Caraibi. E quelli di frate Indovino? Già uno che si chiama indovino... mah! Ma qual'è il loro scopo? Quello di lasciare un segno del vostro segno zodiacale.
E visto che ho sempre la testa tra le nuvole e le stelle, ho studiato parecchie volte celesti e ci voglio provare anch'io!
Mi sono bruciato con i segni di fuoco, mi sono sporcato con i segni di terra, ho volato insieme ai sogni d'aria e mi sono dissetato con i segni d'acqua. Ora mi sento pronto per il mio primo oroscopo... iniziamo!
ARIETE: potreste soffrire di mal di testa. Non la usate troppo. Siate coraggiosi e non fate i conigli.
TORO: basta stare seduti. Alzatevi e non fatevi prendere per le corna. Occhio al vostro partner.
GEMELLI: i rapporti domestici sono autorizzati. Indossate i dispositivi di protezione se non volete sorprese.
CANCRO: avete le ore contate. Recatevi subito in ospedale. Quella è zona protetta.
Si cura.
LEONE: la vostra criniera sta diventando un problema. Coprite la corona con una tinta l'(o)Real o una tintarella di luna.
VERGINE: capisco il  vostro desiderio di uscire allo scoperto. Controllatevi e rimanete a casa. Solo così rimarrete tali.
BILANCIA: non salite sui voi stessi. Sbilanciatevi di più e mangiate di meno.
SCORPIONE: rispettate sempre la coda. Soprattutto la vostra. Può essere velenosa. Antidoto naturale di sopravvivenza.
SAGITTARIO: affrontate come uomini veri e tutti interi le difficoltà di giornata. Solo così sarete a cavallo.
CAPRICORNO: gli sgarbi quotidiani lasciateli alle capre. Fate Mea culpa e siate capri espiatori dei vostri peccati.
ACQUARIO: cambiate ambiente e cambierete voi stessi. Usate solo acqua corrente. Ci sarà una scossa nella vostra vita.
PESCI: oggi è meglio che stiate muti. E non rassegnatevi. Siate, però, più che certi quando dite che l'amo. Altrimenti sarete fritti.
Per oggi è fatta. Ma caro il mio Fox, o volpe se preferisci. Non sono stato più furbo di te ed un mestiere già ce l'ho. Stai tranquillo.
Ma se dovessi cambiare idea, voi di che segno siete?
Buona giornata


martedì 28 aprile 2020

CHE CONFUSIONE! SARÀ PERCHE TI AMO

CHE CONFUSIONE! SARÀ PERCHÉ TI AMO
1,2,3, prova, prova... mi sentite?
Fedeli lettrici e lettori, scusatemi. Oggi non posso darvi troppo retta. Mi sono infiltrato, travestito da giornalista, per l'attesa conferenza stampa di Giuseppe Conte.
Voglio capire bene la fase 2, anche se rischio di rovinare la mia di fase. Quella creativa.
Al centro della sala, mi concentro e penso... cosa c'entro in tutto questo? Poi ricordo a me stesso che devo ricostruire una nuova fase della vita e voglio fare centro.
Tutto pronto. Do un occhio alla penna ed una mano alle carte. Presto attenzione al nobil uomo davanti a me, sperando mi possa restituire un'attenzione non disturbata dalla mia mente, che non mente mai.
Inizia a parlare. Lo fisso come fossi fesso, lo ascolto ma l'udito tocca solo il cellulare. Perdo subito il filo del discorso. Lo ritrovo, collegato e in fin di vita, al traduttore politichese-italiano-politichese... si ai congiunti, forse alle relazioni stabili ma non in secondi stabili, distanze sociali 2x1, correre da soli si, in tandem no.
Nessuno lo ferma, ci provo io. Alzo il braccio. Niente. M'ignora e continua ad andare a braccio. Contrariato, mi giro al contrario e dico bastian...
Metto il punto sui miei appunti e rileggo...
Caro Premier, essere il primo è stupendo ma da ministro, in Italia, è proprio difficile.
Questa sera è stato interpretato a metà... come Inter... sarà sempre Conte, come ...pretato poteva fare almeno una messa alla prova.
Signor Presidente, le do un consiglio... la prossima volta se vuole essere più chiaro, stia più sereno. Si fidi di uno che ha avuto parecchie sere no. E poi faccia più attenzione la prossima volta. In parlamento gira ancora il rottamatore toscano che la sta aspettando sulla riva del fiume Arno. E se continua così la farà diventare un Conte Vecchio.
La mia fiducia in lei è fuori discussione. Ma se dovessi perderla porro' una questione personale e decidere di scendere in campo anch'io.
L'Italia potrebbe avere il privilegio di essere governata ancora da un nobile. Tutto nuovo.
Non più da Conte Giuseppe, ma dal Conte Max!


lunedì 27 aprile 2020

IL MARE CALMO DELLA SERA

Dolce sera dal profumo di pioggia...
Il ticchettio dell'acqua sui vetri calma i miei sensi. Mi calmo ormai colmo, dei colmi di questa storia che non mi ha mai fatto ridere.
La mia calma dal sangue freddo ha avuto il merito di plasmare un sangue talmente caldo che dava un pò alla testa.
Per fortuna, ho ancora parole soffuse di speranza e, per il momento, non ho bisogno di trasfusioni.
Piove ancora.
L'acqua è proprio il mio elemento migliore. Non si ferma mai. Corre e scorre in mezzo ai miei sogni campati in aria, mi bagna le labbra quando cado per terra e mangio la polvere, lava il fuoco di un vulcano.
L'acqua ha colmato i fiumi di parole, sempre in piena, nei miei buongiorno che non ho mai saputo arginare.
L'acqua ha allagato giorni vuoti di perdite da rubinetti lasciati aperti in un spreco di tempo passato.
Ma come ho fatto a non pensarci prima?
Bastava chiudere con il passato e la perdita perde ancora una volta. In casa e fuori casa.
L'acqua si è fatta goccia di maree, influenzate dal mio essere lunatico. Con Luna buona un mare d'idee, di Luna storta un mare di guai.
L'acqua di mare. La mia preferita. Quella che non si può chiudere in una bottiglia perchè ama nuotare in mare aperto.
L'acqua ed il mare... si amano talmente tanto che si uniscono nel nome proprio del ver(b)o amore... AMARE.
E fuori continua a piovere...
Lo sapevo che l'acqua riusciva, col mare, a calmare la mia solita ansia da prestazione.

Buona giornata

domenica 26 aprile 2020

POSIZIONE DA TITOLARE

POSIZIONE DA TITOLARE

Ricordate il buongiorno di ieri? Bene. L'attesa è finita come la pazienza.
Anche se ho un credito infinito verso la vita, ogni promessa è un debito e questo debito di riconoscenza consideratelo già estinto. L'ho pagato d'istinto senza distintivo.
Stamattina ho avuto però un piccolo inconveniente: una piccola gazza voleva rubarmi l'idea di una nuova frase, pensata frame e me. Così ho fatto la guardia e l'ho sbattuta in gabbia.  Non era la gazzetta che volevo.
Fatto il mio dovere, dovevo soddisfare il mio piacere; giunto in edicola ho comprato la copia, originale, della Gazzetta ora ufficiale. Il concorso tanto atteso era uscito! Vi riassumo subito i termini...
Con i campionati fermi e campioni affermati, fermati da tamponamenti a catena, si rende necessario l'assegnazione immediata del titolo. Di campione. Da fedeli lettrici e lettori siete, a pieno titolo, idonei per partecipare al concorso del miglior titolo del buongiorno.
Per tutti i miei buongiorno ho studiato il giusto titolo, anche se non c'era bisogno di alcun titolo di studio. Forse per qualche buongiorno ci voleva un sottotitolo, ma voi mi avete sempre intitolato pubbliche vie e piazze. Sulla fiducia. Vi chiedo, sempre a titolo di cortesia ed affetto, di elencarmi le vostre preferenze, in uno scambio di voti. Lo so che è illegale, ma tanto hanno bloccato l'(e)lezioni e quelle poche si fanno in video, da una cabina in cui tutti possono spiare. Ora che siamo ai titoli di coda, mettiamoci in fila i nostri preferiti.
So che sono molti i titoli da ricordare ma, essendo la vostra banca preferita, apro la cassaforte e tiro fuori tutti i miei titoli bancari..
Ho aperto LA STAGIONE DEI SALDI, ho dato IL giusto PESO DELLE PAROLE e ho guidato a SENSO UNICO. In un GIOCO DI PAROLE ho dato SCACCO AL RE! e ho installato un ANTIVIRUS PER SCELTA. Ho atteso in una SALA D'ASPETTO dei PERFETTI SCONOSCIUTI. Ho sofferto per la mia POVERA PATRIA durante STAGIONI DIVERSE. In SERE NERE, prima ho urlato MAI STATI UNITI, poi ho pianto che non E' TEMPO PER NOI e infine, di gioia ed innamorato ho pensato SIAMO SOLO NOI. In un giorno di RIPOSO SETTIMANALE, davanti alla tv, facevo zapping tra SCHERZI A PARTE, una PRIMA VISIONE, ZELIG CIRCUS e MASTERCHEF. Ho ammirato tutti i giorni MEDICI SENZA FRONTIERE. Da astemio ostinato ho capito il PROIBIZIONISMO STUPEFACENTE! Nelle giornate di sole ho sognato che IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO ed UNA MUSICA PUO' FARE la differenza. Ho immaginato di giocare a nascondino e contare 1,2,3...LIBERI TUTTI, mentre i miei amici pensavano... SPAZIO VITALE CERCASI. Con le scuole chiuse, ho pensato che LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE e non avrò bisogno di un ESAME DI RIPARAZIONE.
Spesso distrutto, mi sono sempre ricomposto in un nuovo IDENTIKIT e sono RISORTO A NUOVA VITA. Sempre orgoglioso di essere nato ad AUGUSTA TAURINORUM CAPUT ITALIAE, città del TUTTOSPORT. Senza età ed un pò bambino, ho rivisto TOY STORY e, più maturo, ho apprezzato CARPE DIEM e NUOVO CINEMA PARADISO. Per qualcuno ho scritto, a volte, in LINGUA ESPERANTO. Ho TROPPA CONFIDENZA nell'amore per mio figlio che non sarà mai una SECONDA SCELTA; la mia RESPONSABILITA' GENITORIALE si mischia nel MUTUO SOCCORSO dei suoi sorrisi con i miei giorni tristi. Ho organizzato una SCAMPAGNATA IN COMPAGNIA ma mi sono perso in ...PENSIERI, PAROLE, OPERE o MISSIONI. CHE SFIGA! Non so come ho fatto, ma mi sono anche LIBERATO di un PACCO BOMBA.
Mamma mia quante cose ho fatto, in barba al titolo nobiliare del nostro Premier!
Eppure giuro che non mi sono allontanato più di tanto... a volte fuori di testa e a volte sul balcone, fuori come lui.  
Buona lunedì 

IL SESTO SENSO

IL SESTO SENSO

E' ormai tempo di bilanci.
Tranquilli, non sono un santo che vi toglierà un peso e neanche un sarto che misurerà il vostro giro vita. Anche perchè in giro non si può andare e di vita se ne vede ben poca.
E' vero. Ormai da tempo stiamo mangiando, controvoglia, piatti fatti di vita piatta, ma forse abbiamo esagerato ad aver dato vita a troppi piatti fatti in casa che fino a 2 mesi fa riempivano la pancia di una TV di piattume.
Almeno la vostra cucina è buona, preparata e condita molto sapienti mentre le mie ricette le ho copiate bene in cucine da incubo.
Perchè devo sempre divagare? Il mio buongiorno mangereccio l'ho già "bruciato". Come sempre avete ragione... adesso mi merito una bella torta alla panna. In faccia!
Riprendo il discorso... Sto tirando le somme di tutti i miei buongiorno scritti; tra poco dovrò andare in ritiro e prepararmi per la nuova stagione.
Non voglio dilungarmi troppo e neanche tirarla per le lunghe e tutto sommato avete diritto ad una spiegazione.
Non so se mi spiego, ma mi spezzo la schiena in tutti i buongiorno per scrivere spezzoni di idee e pezzi di frasi, fraintese sul momento e contese nei loro significati sottintesi. Ci siamo intesi?
Scusatemi... Sono, ormai una preda al panico di orari fusi come nella tela di Salvador Dalì.
E' sabato sera e sto scrivendo il saluto per la domenica mattina. Sono confuso.
Per fortuna c'è ancora qualcuno che mi prende sul serio e provo a spendere un pò di credibilità: non voglio però rimanere al verde, se vado in bianco, rosso di vergogna. Però non cambio bandiera.
Ricapitoliamo per non capitolare del tutto. Stasera (ieri sera...) avevo deciso di fare l'inventario dei miei buongiorno e metterli in ordine di preferenza. Mi sono ritrovato ad inventare una nuova storia con poco senso e molto rischio...però il barile non lo raschio... mai.
A me piace stupire e creare stupore, anche con cose stupide.
La mia strada porta sempre ad un bivio: il consenso o il senzasenso.
E anche questa storia ha un senso anche se (apparentemente) un senso non ce l'ha.
Si sta facendo tardi e devo fare presto a darvi un anticipo sul mio buongiorno ritardato.
Sto preparando un concorso per assumere definitivamente le mie responsabilità. Non è un concorso pubblico, ma è riservato solo per voi concorrenti che avete corso con me la corrente. Voi che mi avete aiutato a risalire la china di questa penna che ha colorato la mia fuga. Per la vittoria.

Il bando, ufficiale e gentiluomo, uscirà con il buongiorno di domani per chi scrive e di dopodomani per chi legge.
Ora bando alle ciance. Bandito dal concorso sarà chi si rivolgerà al contrabbando.
Ci saranno premi per tutti. Consolatevi almeno con questo pensiero.  
Non fatemi aggiungere altro. Armatevi di pazienza e aspettate il prossimo buongiorno. Anche se, lo so bene, tutto questo è disarmante.

Buona domenica