domenica 31 maggio 2020

IL CONFESSIONALE

IL CONFESSIONALE

Svogliato come ogni domenica mattina, mi sono svegliato controvoglia, accompagnato da quella sana pigrizia che non mi stanca mai.
L'andamento lento dei miei passi non è al passo dei miei pensieri veloci, feroci e veraci.
Mi accorgo che è comparsa sulla mia pelle una nuova voglia che cambierà, spero, il corso della giornata. Mi svesto del ruolo da comparsa e riprendo quell'abito da protagonista dei miei gesti che più mi si addice.  Scomparso dalla torre di controllo per un giro di ricognizione, mi aggrappo, incosciente, a grappoli di parole... Senza groppi in gola.
E così mi è caduto l'occhio sulla penna e, strabico di visioni sempre immaginarie, ho trasformato quella foglia morta di una vecchia stagione in un foglio vivente. Di un nuovo presente che ho cambiato... del suo essere naturale ne ho fatto il mio avere più prezioso.
Non servivano argomenti arguti per far nascere un nuovo buongiorno. Spento da una mia volontà sincera di chiudere un armadio fatto da mentite spoglie e che, ora, ha messo a nudo quella voglia matta di continuare.
Bastava quella semplice scusa che ha perdonato i miei giorni passati, fatti di scritture per me sacre.
Oggi però ho voluto profanare quel tabù ormai sopito, perchè avevo un gran bisogno della mia tribù del solito saluto.
Ed eccomi qua nel dolce risveglio di vecchi ricordi assonnati, sognanti di accordi quotidiani e toccanti di quelle giuste corde; di cinque dita che battono un tempo ancora fuori tempo.
Nasce così questo nuovo buongiorno concepito nel bisogno, tutto mio, di nuovi giorni, buoni da gustare pienamente. Semplicemente vivendo.
Ho messo sulla porta un fiocco arcobaleno per annunciare il lieto evento.
Non importa se il vento dell'oblio scioglierà nuovamente questo nastro.
Mi basterà riavvolgerlo per far rinascere nuovamente questa mia voglia di stare insieme a voi.

Buona giornata

sabato 23 maggio 2020

STRAGE DI CUORI

Buongiorno amaro, buongiorno di speranza. Buongiorno avaro di ricordi in latitanza. Ricordi sfumati, di nero fumo e macerie. Detriti arroventati di vetri rotti e lamiere. Programmi interrotti da straordinarie edizioni. Immagini mute e sgomenti da cattive intenzioni. Parole rotte da lacrime amare ed incredula rabbia. Silenzi assordanti nelle urla evasive di una dorata gabbia. Quel rosso bottone che ha attaccato uno Stato fuori moda. Campando per aria sogni infranti di giustizia, lasciati fermi in coda. Qualcuno ha firmato, senza condizioni, una triste resa. Ma non fermeranno la nostra voglia di rivincita che non si è mai arresa. Il vostro sacrificio non suonerà invano, mai umano né di scorta. Esempio immortale di una limpida morale, per un'Italia dalla memoria un po corta. Da lassù, oggi, riderai sotto i tuoi baffi delle nostre smemorate contraddizioni di sporche coscienze, lavate solo con neutri saponi. La tua è stata una lunga missione, spezzata da una vera ingiustizia. Ma è il cognome che porti ti fa volare alto sopra ogni vuota giustizia. Sei Falcone, sei libero, sei un eroe, sei Giovanni. Sei un albero, sei un'icona, sei la gioventù dei nostri vecchi anni. Quello di oggi è un tributo che pago molto volentieri. Mai pago e sazio di verità, vorrei far luce su quell'oscuro ieri. Ma da solo, piango e pianto per te una rosa. Solo tutti insieme, però, dovremmo ridere, calpestando quell'orribile Cosa. Mai Nostra. Ne saremo mai CAPACI?

venerdì 15 maggio 2020

IL GIOCO DELLE COPPIE

IL GIOCO DELLE COPPIE

Esci da questo corpo!
Non spaventatevi... non sto facendo un esorcismo... sto solo cercando di esorcizzare un dolore, figlio illegittimo di una paura di tornare ad amare in maniera totale. Anima e corpo appunto.

Ci sono corpi estranei che vogliamo subito rimuovere dai nostri occhi per tornare alla vista, mare possibilmente. E poi ci sono corpi estranei che dal mare arrivano e qualcuno vorrebbe eliminare dalla propria vista.
Ma non voglio "legare" il senso di questo buongiorno e buttarlo nel mare nero della politica.
C'è già qualcuno migliore di me che parla e mente, nel suo essere politicamente scorretto.
Quello di oggi, è un inno per tutti i corpi umani che si attraggono, si amano e si accorpano in un tutt'uno che difficilmente si potrà scorporare. L'importante è che sia una dolce lotta, corpo a corpo, per un'intima esibizione a corpi liberi. In questo gioco dell'amore non serve avere una corporatura perfetta, essere una guardia del corpo o essere un corpo diplomatico.
Anzi, sarebbe meglio non usare mai la diplomazia ed essere, a scelta, corpi celesti o del reato.

Zero regole, senza mai sentirsi in colpa e senza mai dare la colpa ai nostri sensi. Di colpa.
Già, i nostri sensi. Senza di loro, che senso avrebbe giocare insieme? Ognuno di loro fa la sua parte, in questa partecipazione sensazionale. Da sesto senso.
Sono cinque, come le dita che ci prendono per mano e ci portano sempre un pò fuori. Mano.
C'è l'udito che ci aiuta ad ascoltare parole sussurrate, sottintese in complici intese, solo per chi vuole intendere. Musica da camera per veri intenditori che hanno orecchie solo per le migliori intenzioni.
C'è la vista che ci fa guidare dritto, per non sbandare sulle curve del suo cuore e ci fa guardare dritto negli occhi il suo desiderio, senza bisogno di leggerlo. Che bello sarà quando una volta esaudito non si sarà ancora esaurito.
C'è l'olfatto che ci mette sotto il naso profumi che non saranno mai messi in vendita. Odori che si attaccano sulla pelle e su vestiti, lasciati qua e là che lasciano una scia di passione da sciame sismico.
C'è il gusto, quello pieno e saporito, di momenti serviti da un menù sempre alla nostra portata. Sarà facile ordinare tutti i gusti che il suo corpo ci offre. Dolce nelle sue curve e speziato di baci salati. Con quel pizzico di piccante che non deve mai mancare.
C'è infine il tatto che ci mette in contatto con quello fisico. Fatto con mani golose di carezze e audaci tocchi. Bisogna, però, averne di tatto per toccare con mano il piacere, frutto mai proibito di un fine pasto che ci ha saziati.
Il gioco dell'amore, fatto ed infinito verso una nuova prima volta, mi fa perdere comunque i sensi.
Ma è talmente sensibile e sensuale che non avrebbe nessun senso smettere di giocare.
Si può giocare ovunque; che sia fatto in casa o preparato in uno scenario esotico, l'importante è che abbia sempre un approccio erotico.
Unica raccomandazione importante... maneggiare con cura il proprio corpo e quello altrui, giocando sempre per il massimo piacere e mai per un triste dovere.

Buona giornata
  

  

martedì 12 maggio 2020

RABDOMANTE

RABDOMANTE

Ho sciolto ogni dubbio... e con loro anche tutti i nodi ai miei fazzoletti ancora umidi.
Ho slegato nodi allo stomaco, fatti di pugni e carezze e ho slacciato nodi in gola che stringevano cravatte troppo strette, per i miei gusti da sfilata fuori moda. Ho usurato un tempo troppo statico e adesso chiedo in prestito un tempo dinamico a quel cravattaro di un destino, ostinato e senza rimorso.
Per fortuna ho interessi diversi per ripagare quel debito che ho contratto, incapace, ancora oggi, di intendere ma, soprattutto, di volere.
Seccato per questo debito di riconoscenza, riconosco che, per colpa di qualcuno, la vita non fa più credito a nessuno. Ma credo che sia giusto provarci, per dare prova di una nuova maturità. Penso di avere voce in molti capitoli, ma con la gola in secca sarà difficile parlare... eppure ho ancora un sacco di cose da dire.
Prima però, devo dissetarmi con bottiglie di parole fresche e nuove, per riempire vuoti della mia mente e del mio stomaco. E così, fermo su due piedi, parlerò alla pancia, piena di farfalle che saliranno su, dritte al cuore.
Per fortuna, mi sono accorto di aver restituito solo quelle bottiglie che mi hanno lasciato un vuoto a perdere e ho tenuto tutte quelle che, con cautela, saranno prima vuote a rendere e poi colmate con tutta calma. Per loro, ho pagato la giusta cauzione e sono tornato in libertà. Sulle parole.
Adesso mi basta solo cercare una nuova fonte d'ispirazione. Ovviamente che sia attendibile e che non richieda troppa attesa.
Mi sono fidato anche questa volta del mio istinto che, ciecamente, mi ha condotto verso una nuova sorgente, fonte di approvvigionamento che non chiede provvigioni.
Sempre più assetato di sapere, ho ritrovato il mio fiume in piena, di parole e pensieri spensierati, mai secondi a nessuno, dai minuti mal contati, per ore esatte e veloci, di nuovi giorni in fase di aggiornamento.
All'inizio ho temporeggiato sul da farsi, ho preso tempo ma non ho perso tempo.
Mi sono ritrovato, giusto in tempo, per un nuovo appuntamento con la storia.
Giudice di me stesso, mi sono interrogato con nuove domande.
Non ho ottenuto tutte le risposte che volevo, ma avrò quella pronta se dovessi mai essere rimandato, con un nuovo debito. Nel frattempo, non rimando più al poi quei nuovi sorrisi che ho rimandato troppe volte. 
Buona giornata
  

OCCHI ROSSI

OCCHI ROSSI ...mi vengono in mente le parole di una canzone che ti piaceva tanto .. CHE RUMORE FA LA FELICITA?... beh, penso che in questo momento il silenzio della tristezza sia ancora più assordante, quasi impossibile da ascoltare. Non voglio scadere però nella semplice retorica, raccontando a voi qui presenti, della forza del nostro rapporto. Mi basta guardarvi negli OCCHI per leggere il ricordo indelebile di una persona speciale; quegli OCCHI che come i miei oggi sono lucidi, quegli OCCHI che non tradiscono i sentimenti, i tuoi OCCHI che diventeranno una nuova luce per qualcuno nel mondo. Non saprò mai a chi andranno i tuoi, ma li riconoscerò quando li rivedrò nel volto di uno sconosciuto e fortunato che rivedrà un mondo nuovo a forma di te! Ciao Dany... fai buon viaggio della vita...< Tuoi Max e Lollo

venerdì 8 maggio 2020

CANTICO

CANTICO

Finalmente libero di uscire allo scoperto, senza paura di essere scoperto, mi scopro di una coperta troppo corta, avido ed ingordo di nuovi occhi da incrociare.
Mi spruzzo sul collo un vecchio profumo di libertà, per fare innamorare quella vita lasciata a metà e senza spiegazioni, piegata su se stessa dal dolore, ma non ancora spezzata del tutto.
Mi lascio guidare da gambe impazienti che fanno da spalla a pensieri di nuovo in disordine.
La destinazione è ignota ma non ne ho paura. Il paesaggio è la mia carta d'identità, la bicicletta è la mia patente, il cielo è il mio passaporto ed il sole è il mio Stato.
Pedalo nel vento, contrario alla sua direzione, contro una corrente che insegue il suo corso e corsara di tesori perduti.
Ho alzato polvere di terra dietro di me ma non l'ho fatta mangiare a nessuno. Sorrido sotto un cielo azzurro, stanco di una distanza percorsa e sconosciuta, misurata, fino ad ieri, da stanze stanche e cieli bianchi, conosciuti fin troppo.
Penso che sarebbe meglio fermarsi anche se ho il verde, di un prato tutto intorno a me.
Questa volta voglio dare la precedenza a tutte le cose che mi fanno stare bene e che, in precedenza, ho accantonato troppe volte. Come un accattone, ho elemosinato spiccioli di felicità che ho speso subito, senza essermi speso troppo. Che strano... eppure non mi sono mai risparmiato.
Devo fare tesoro di tutti i miei errori, che continuerò comunque a fare perchè, grazie a loro, ho sbagliato sempre di meno. Sarebbe un grave errore non commetterli più. E comunque non è il mio caso, perchè sbagliare mi viene sempre nella maniera più giusta e naturale.
Naturale, come l'orizzonte che in questo momento mi sta abbracciando e non mi vuole lasciare andare. Gli sussurro che mai lo lascerei, ma sarebbe meglio lasciarsi andare ed ascoltare le parole che non ci siamo mai detti.
Perduto, l'orizzonte mi lascia un'altra possibilità e va a cambiarsi d'abito per una sera imminente.
Ormai solo, mi incanto ancora nell'ascoltare il suono del canto di questa natura incontaminata. Ho rischiato, però, di contaminare la scena, con un'oscena rappresentazione dei miei pensieri minati.
Ma la grande bellezza della natura è propria della sua natura... dolce, accogliente e mai vendicativa. Infatti, ha colorato il mio volto, dipinto di nuovo con un verde di spighe, un giallo di girasoli ed un rosso tramonto. Riprendo la corsa e pedalo verso casa, lasciandomi alle spalle una natura più viva che mai; riuscita ancora una volta a bonificare il mio spirito, ieri inquinato da lacrime versate e a proteggere la bontà del suo terreno dalle mie scorie mentali che, vigliaccamente, volevo sversare.
Buona giornata

giovedì 7 maggio 2020

NEL NOME DEL PADRE

NEL NOME DEL PADRE

Te ne sei andato via troppo presto, in un nuovo giorno che tardava a venire.
Come quell'alito di vento leggero che profuma di fresco in giornate torride di sole, ma dal sapore terribile di pioggia.
Ci hai lasciato pur sapendo che non ti avremmo mai lasciato, solo. Non ti sei mai lasciato andare, perchè noi non ti abbiamo mai lasciato partire. Hai lasciato perdere solo perchè a te piaceva vincere. Facile, mai.
Non ti sei mai dato per vinto, sempre convinto che la partita andava comunque giocata. Hai rispettato le regole del gioco della vita, anche quando quella vita andava regolata perchè faceva troppo gioco.
Arbitro di 1000 battaglie e dirigente di orchestre sudate di agonismo. Sempre in difesa per il colore di una maglia e pronto al calore di un attacco, di un figlio attaccante con i suoi tacchetti bassi.
Dentro il campo sventolavi cartellini e bandierine di ogni colore, neanche fossi un manifestante in un corteo. Ma era ancora l'ennesima sfilata di una partecipazione di un torneo.
Oltre la rete avevi occhi a tutti campo, parole mai campate in aria e urla da campione. Del mondo.
Ti vedo, ancora una volta, arrivare con il tuo marsupio intorno al collo e aspettiamo insieme, nell'attesa di un post partita, i nostri ragazzi, amici di braccia intorno al collo, con i loro capelli sempre un po umidi delle loro sane risate. Con le lacrime.
Quelle che oggi scendono amare dai nostri occhi, perchè tutto il dolce è racchiuso nel sapore del ricordo di chi è rimasto.
Hai lasciato un'eredità, mai arida di amore verso i tuoi eredi. Hai scritto sulla pelle i loro nomi, che loro porteranno fieri ed orgogliosi, da qui all'eternità. Da oggi, i tuoi cari avranno una seconda pelle, impermeabile al dolore, perchè quello vero lo stanno già provando sulla loro pelle.
E anche tra di noi, ci siamo piaciuti subito. Sarà stata una questione di pelle.
La tua vita è passata veloce in un gioco di squadre.
Sei partito in maniera Fulminea, hai cambiato, rischiando e valutando i contro, ma soprattutto i Pro. Hai continuato a giocare insieme a noi, anche se la vita, crudele, ti ha messo subito fuorigioco.
Ma la nostra squadra, quella del Paradiso, non rispetta le regole non scritte... abbiamo preso a calci un destino e ti abbiamo riservato un posto d'onore in tribuna ed una maglia da titolare.
Ciao Beppe

mercoledì 6 maggio 2020

IL SOLE 24 ORE

IL SOLE 24 ORE

Volenti o nolenti, dolenti o sonnolenti, complottisti o complicatamente complici, tutti facciamo parte del sistema. Solare, proprio come quel complimento caloroso, colorato ed accalorato che  le persone ci fanno. Anche per chi non fa complimenti. Neanche per la trasmissione.
Il Sole è al centro del suo sistema, ma lo è anche nel mio sistema nervoso centrale, perchè illumina sempre i miei pensieri, fermi come lampioni e veloci come il lampo.
Pensieri che si trasformano in parole, nati nel raggio di una circoferenza di affetti seri ed importanti oppure in una conferenza da circo di un buongiorno raggiante ed ironico.
Ho messo sempre molto coraggio ad affrontare le mie paure, sfrontate nelle pieghe, dritte, della mia fronte. Di fronte alla realtà delle cose non sono mai partito per il fronte, ma ho fatto fronte comune per fronteggiare le difficoltà, affrontarle e non esserne più affranto.
Ho cercato di non scoraggiarmi mai e ho corretto giornate scorrette e malformate perchè nate storte. Contorto o senza ragione, sono andato sempre avanti... come la ruota della vita, che gira sempre su se stessa. E senza raggi non potrebbe circolare per il verso giusto. Perchè senza raggi neanche il sole potrebbe scaldare.
Il mio timore è stato quello di rimanere da solo, ma la mia natura mi ha lasciato un posto al sole, sempre assolato ed assolutamente riservato, con le sole persone che sono riuscite a riscaldarmi il cuore.
Ho provato a cantare un assolo in un'imperfetta solitudine, ma volutamente, ho steccato.
Ho rigiocato una partita con un nuovo mazzo di carte, questa volta non più con le mie sole forze e, per assurdo, per la prima volta, il solitario, come mi è venuto se n'è subito andato.
Raggiante di felicità, adesso mi arrangerò per il meglio, forte di parole incoraggianti.
Fratello sole, ti ringrazio. Sarò io, questa volta a baciarti.
E sarà il più bel bacio nel raggio di parecchi chilometri. 

 



lunedì 4 maggio 2020

A RIVEDERCI...

A RIVEDERCI...

E' così è arrivato un nuovo giorno dal sapore particolare...
Oggi è il 4 maggio... insperato, tanto sospirato, ma soprattutto sperato.
E' vero, è il solito lunedi, ma non è un giorno come gli altri. Ha in serbo per noi un serbatoio da svuotare, ormai colmo dei nostri resi. Ma arresi, mai! Scorie da smaltire, fragili come il vetro, stracci come la carta e riciclati come la plastica.
Sarà un giornata di un sentimento emozionante, alternato ed alternativo, come ogni mio buongiorno. Normale, super o superba. Solo per oggi, sarà Superga per chi ha un cuore Vecchio e Granata.
Per me sarà una giornata sicuramente da ricordare che non vedrà tutti d'accordo.
Ho deciso, infatti, di prendermi una pausa, per una giusta causa. La causa di tutto è un ritorno di fiamma di libertà che mi ha fatto bruciare le tappe ed ha alimentato un fuoco. Di paglia. 
Spero che i miei buongiorno, amanti e fedeli alla mia causa, non mi facciano adesso causa.
Certo, la separazione non è consensuale e sarà giudiziale; per conto mio, di giudizio ne ho messo fin troppo e se loro non capiranno, mi porteranno sicuramente in giudizio. Spero non sia universale.
Almeno voi, fedeli lettrici e lettori non mi giudicate. Il vostro giudizio è stato troppo importante e molto fondamentale affinchè la mia mente non andasse a fondo. Adesso però lasciate giudicare me, come fossi un giudice.
Ascolto prima l'accusa. Mi si accusa di lasciare tutto sul più bello e di essere un ingrato ad abbandonare le mie creature, create con la fantasia del Creato.
Ascolto poi la difesa, personale, che vuole difendere argomenti non ancora trattati e che lascerebbero sgomenti ed altri argomenti trattati con cura, che non hanno mai mentito.
Mi ritiro, anche per deliberare, una sentenza, forse, liberatoria.
Dopo una notte in camera di consiglio, che non mi ha portato nessun consiglio, leggo la mia pronuncia, con una pronuncia sbagliata. Credo che non mi sarei mai dovuto pronunciare in questo modo, ma vi annuncio che me ne andrò in pausa anche se non ancora in andropausa. La buona, o forse cattiva, notizia, è che non so ancora per quanto tempo.   
Comunque l'udienza è tolta. 
Adesso devo andare a scrivere le motivazioni, di questa scelta senza motivo e comunque da motivare.
Ovviamente si potrà fare appello e ricorso alla storia dei miei buongiorno. Se alla mia decisione verrà data conferma, è con ferma convinzione che vi invito ad arrivare fino al terzo grado di giudizio. Non fatemi però il terzo grado, vi prego.
Sarà la Cassazione a stabilire se la mia scelta, ormai sciolta da ogni dubbio, andrà cassata.
Spero, per il momento di non aver fatto una grande cassata.
Buona giornata

sabato 2 maggio 2020

VORREI FARE UNA DEDICA... PARTE SECONDA

VORREI FARE UNA DEDICA...PARTE SECONDA

... naufrago di una nottata in tempesta, ho rischiato di perdere la bussola. Ho alzato gli occhi al cielo e ho proseguito il cammino, seguendo la seconda stella a destra e poi sempre dritto. Inevitabilmente stanco, adesso mi fermo solo un istante, per scattare un'istantanea, da dedicare... scrivo...
Una dedica dal Filo doppio... lui, un moto ondoso, lei, pensieri serali in libertà.
Un pensiero dal grosso calabro, che manco una gallina felice riuscirebbe a fare.
Un grazie vocale per la leonessa, sempre a caccia di risate e di tramonti mozzafiato.
Un grazie a tutti gli amici della mitica Piazza. Grande!
Una dedica sportiva agli amici e tifosi granata. Campioni!
Una dedica infantile e grande come una casa, UGI, fatta di volontari che non voglio perdere.
Una dedica didattica alle prof., alle prese con videolezioni di gruppo, sempre un po ballerine.
Una dedica parentale alla compagnia di Lollo e ai loro genitori, di instagrammi pesanti e risate leggere.
Dedico un pensiero per tutte le Autorità, giudiziarie, che, con giudizio, mi leggono e non mi hanno mai giudicato. Per fortuna.
Una dedica particolare al mio primo cittadino che amministra, con cura, un bene Comune e mi legge di sera.
Un grazie analcolico a lui, che si chiama come Baglioni, travolgente in una risata e custode di segreti che conosciamo solo noi.
Una dedica di gruppo per i colleghi ed amici che pensano che la colazione sia importante, come il mio buongiorno, per iniziare bene la giornata.
Una dedica ospitale per i miei amici delle Marche, una Regione in più per andare in vacanza. Una seconda casa, senza prezzo e senza IMU.
Un saluto baciato al ballerino più famoso di Padova che da 30 anni mi saluta al contrario.
Una dedica musicale per il mio amico mago, mai pago di trucchi veri e carte false.
Un grazie a tutti gli amici lontani. Ci sarà una regione se non ci siamo persi.
Una dedica da film a quel giovane regista che mi ascolterà presto.
Una dedica storica per tutti gli amici di quel Paradiso di Borgata.
Una grazie letterario alla setta dei poeti estinti, di amici e colleghi, che mi hanno sfidato con la penna in un duello di parole, di altissimo livello.
Una dedica informatica e preliminare ai colleghi ed amici della Procura, dall'affetto spesso e volentieri.
Una dedica minorenne per il mio nuovo Ufficio, ma non meno importante.
Un grazie con permesso per gli amici e colleghi di un ufficio, straniero ed accogliente.
Una dedica locale per i colleghi di una polizia molto vigile.
Una dedica fuori orario, per chi arrivava sempre di sera, con un leggero affanno, ma pesante di una buonanotte insperata e rincuorante.
Una dedica universitaria anche a chi mi ha risposto sempre con un buongiorno max, dal sapore insipido di chi ha dimenticato il sale e, forse, di leggere fino in fondo.
Una dedica amara per lui che consideravo un amico e purtroppo mi sono ricreduto ed una dedica dolce per quelli che consideravo conoscenti e, per fortuna, mi sono ricreduto.
Una dedica speciale per i testimoni di una storia d'amore.
Una dedica per chi mi alzato un pollice e a chi mi ha puntato l'indice. Anche per chi mi ha mostrato il medio, anche se non lo saprò mai.
Una dedica per tutti quelli che non ho espressamente menzionato. Per tutti quelli che si sono commossi, hanno sorriso, che hanno ricevuto ma non hanno letto, che hanno letto ma non hanno ricevuto. Grazie a chi si è entusiasmato, a chi si è annoiato, a chi ha finito il buongiorno e voleva continuare, a chi è arrivato a metà e ha smesso. A chi non mi ha mai risposto.
Sfinito, ho messo la parola fine alle mie dediche ed al mio viaggio infinito. Vi giuro che con voi non ho mai finto.Tonto, al massimo.
Mi fischiano le orecchie, ma è solo il fischio del mio treno che mi riporterà a casa.
Mi sono accorto, per fortuna, che la fretta di richiudere la valigia ha lasciato fuori un'ultima dedica.. dalla stazione, ora radiofonica, mi rivolgo alla piccola Elodie, appena neonata. Vai piccola, canta il magico incanto di un 2020, da te appena conosciuto, per un mondo che vuole rinascere ancora e per Leone che, tra poco, nascerà per la prima volta...
Buona giornata



venerdì 1 maggio 2020

VORREI FARE UNA DEDICA...PARTE PRIMA

VORREI FARE UNA DEDICA... PARTE PRIMA

Come molti di voi adoro viaggiare. Sono stato spesso un turista... a volte per caso e a volte fai da te. Voglio viaggiare anche oggi. Questa volta organizzato.
Preparo il necessario ed il superfluo, senza armi e con molti bagagli, fatti di esperienze e speranze. Arrivo alla stazione di servizio e faccio il pieno ai polmoni, per i respiri affannati dei miei vuoti d'aria.
Questa volta porto con me una valigia in più. Quella delle dediche. L'ho riempita giorno dopo giorno, con i vostri commenti memorabili, dalla memoria lunga e da tirare fuori a futura memoria. Ancora fermo alla stazione, mi accorgo che il treno dei desideri e dei miei pensieri all'incontrario va; quindi ho tutto il tempo per rimettere ordine a tutti i miei grazie e adesso vi prego... accomodatevi.
Dedico un grazie ad una mamma, sempre presente, che si commenta da sola e mi prepara sempre una cena. Come se fosse l'ultima.
Dedico un grazie ad un figlio, sempre di là, legato a me e a connessioni senza fili. Sempre presente, mai passato, già futuro di un buongiorno, fatto di latte caldo e biscotti, mentre sorride delle mie notti senza senno e senza sonno.
Dedico un grazie all'amico con la testa fatta di pietra ma ha un cuore grande e tenero. Ti voglio un gran bene. Qui ci puoi scommettere.
Una dedica anche per sua moglie che ai miei buongiorno esprime voti e giudizi universali. Sempre di corsa per qualcuno, invitante nell'aspetto di una cena e addetta al controllo  delle mie qualità e quantità.
Una dedica per gli amici che abitano lontano, ma talmente lontano che li ho visti solo con il telefono. Fanno vita ritirata in un Monasterolo. Sono villici ma non sono villani. Con loro valli di lacrime. Vallo a capire... lui Raimondo, compagno, ops sfidante, di scacchi, lei Sandra, mondina e mondana.
Un grazie per un'amica che dirige una casa perfetta come la sua noia. Adora le borse e mi farà da portaborse. I suoi fiori abbelliscono i miei buongiorno.
Un grazie per suo marito che adora la montagna... non poteva fare lavoro migliore. Con i suoi ascensori fa salire in alto chiunque lo voglia.
Grazie ai miei cari amici di Borgata, sempre pronti a rispondere ad un citofono e a parlarmi nelle mie serenate. Lui genio di comicità, lei genio ai fornelli.
Una dedica particolare a tutti i miei parenti... dall'Alba di un Nord, al calore immenso del sole di Roma e dintorni, per finire su un tramonto rassicurante del Sud. Cugini e zii, vicini e lontani, persi, ritrovati e da andare a trovare.
Una dedica affettuosa al Padrino, quello buono, padrone di una ditta e di un destino oltre il cavalcavia.
Una dedica speciale per la mia guerriera sarda e questa volta ti saluto io così... ciao amica mia bellissima!
Una dedica unica per loro, la mia famiglia allargata, toscana Doc e d'adozione, molto genitori, spiaggiati con noi in ricordi d'estate e colleghi di telefonate e risate senza esclusioni. Di colpi.
Una dedica d'amore per le loro figlie, sorelle e splendide donne... una è di cuore immenso di mamma, una è una sicurezza, come un lavoro in banca.
Una dedica unica ed irripetibile alle sue colleghe, insegnanti di un sostegno forte, quotidiano, rassicurante, commovente e costante in un buongiorno, oltre le migliori aspettative.
Una dedica amichevole ai suoi colleghi, discreti ed esuberanti, sensibili e dal sesto senso del divertimento.
Una dedica per gli amici del Centro chiassoso, di risate, di bevute alla Vostra e mangiate alla Nostra splendida compagnia. Teatrale.
Un grazie per lei, che immagino sempre seduta al sole, su un balcone non troppo distante dal mio.
Una dedica per lei che ha sempre letto tra le righe ed oltre i miei pensieri, pieni di doppi sensi.
Una dedica d'affetto immenso ed infinito per tutte le ragazze, donne e mamme dell'Associazione, che mi hanno letto, ascoltato,coccolato, strigliato. Mi avete fatto ridere e piangere. Da solo e con voi. Avete diritto alla salute ed un saluto dal nome proprio... Cristina,Tamara, Jenny, Lucia, Donatella, Fulvia.
Si è fatto tardi... il tempo delle dediche è solo rimandato a domani... c'è ancora un mare di gente da ringraziare per avermi lanciato un salvagente. Siete in tanti, ma non sarà un'impresa Titanica.
Buona giornata








VAI A LAVORARE, BARBONE!

VAI A LAVORARE, BARBONE!

Tutti in piedi! Entra la Costituzione Italiana!
La osservo camminare...Rigida su se stessa, Votata alla Democrazia e Lunga di un programma, scritto nei suoi 139 articoli. Si ferma, mi guarda e si apre in un sorriso accogliente. Le si legge in faccia il fascino del suo  Stato. Leggo, nei suoi occhi tricolori una bellezza senza tempo; nonostante i suoi 72 anni è in perfetta forma. Al contrario di un'Italia in sofferenza, che non sta godendo di una sana e robusta costituzione. Ci vorrebbe un nuovo ri Costituente.
La Costituzione è una famiglia reale di principi, fondamentali per il suo rispetto. Si mostra come un libro aperto, ma non ho bisogno di leggere... La mia memoria non è ancora piena.
ART. 1 L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO.
Che introduzione splendida. Peccato però, che troppo lavoro nero rischia di affondarla in acque melmose. Lei, come sempre, si salva indossando uno stivale dal tacco alto. 
Il lavoro... ho letto da qualche parte che è il valore sociale che nobilita l'uomo. Eppure di nobili che abbiano lavorato non ne ho mai conosciuti. E voi?
Oggi è il 1 maggio ed è giusto rendere omaggio alla festa internazionale dei lavoratori. Mi rendo conto che ci vuole coraggio a scrivere mentre sono in casa, di riposo e qualcuno lavora al posto mio. Vado avanti, non mi scoraggio e continuo a scrivere, aspettando un raggio di sole.
Il lavoro è sudore e fatica ed è per quello che, dialettando qua e la, si va a faticare. Ma se è vero che il lavoro è fatica e non è abbastanza, si fa fatica lo stesso. Ad arrivare a fine mese.
Per moltissimi, la fatica era arrivare persino a fine giornata, stremati e tremanti di freddo. Inciampando su sogni di libertà sono poi caduti sul lavoro. Schiavi di un'ideologia falsa e bugiarda fatta di sfruttamento del capitale, umano e di lavori forzati. Ma non sono mai stati considerati, neanche come forza lavoro. Fabbriche, campi di cotone e di concentramento, comunque campi e campagne pubblicitarie vergognose, ignobili ed ingannevoli... il lavoro rende liberi!!
Oggi che siamo liberi di vivere, riteniamoci fortunati ad avere un lavoro e teniamocelo stretto. Ma non diventiamone schiavi.
Da operatore della sicurezza pubblica, la pretendo anche su tutti i luoghi di lavoro.
Cari sindacati, quindi ora tocca a voi. Mettetevi al lavoro e siate determinati. Fate un ottimo lavoro, purché sia indeterminato. Lavorate di fantasia o anche di fino e ponete fine al dramma dei precari, degli esodati e dei nostri figli che vogliono, ma non devono esodare. Sul mercato, il mercato non si cerca, si offre. Prendetevi tutto il tempo per la vostra concertazione...non siate solo sigle finali.
Da ottimo predicatore e pessimo razzolatore, ho fatto, però, un errore gravissimo... mi sono appena assunto, da solo, l'impegno di un secondo lavoro... quello di colf per il mio lavoro domestico. Uff!
Orfano del mio amato Concertone del 1 maggio, di piazze piene, di musica e bandiere, accendo comunque la radio... non è un caso che Umberto Tozzi, urli TI AMO!, con coraggio, in un 1 maggio... meglio di niente.
Buona giornata