martedì 2 giugno 2020

VORREI LA PELLE NERA

VORREI LA PELLE NERA

Ma cosa ti è saltato in mente?
Cos'hai voluto dimostrare?
Indossare una divisa non significa dividere l'opinione pubblica. Vestirla vuol dire al contrario, ricomporre dissidi privati o rimettere a posto un ordine pubblico, mantenendo sempre la stessa posizione... Ferma nel pronto intervento.
Noi dovremmo essere dalla parte giusta nelle situazioni difficili e sbagliate... Dobbiamo essere consapevoli, però, di non essere vaccinati contro gli errori del sistema e gli sbagli atei della nostra buona fede.
L'uniforme che portiamo è una corazza che deve assorbire i colpi di tutti quelli che hanno scelto dì vivere rispettando un codice diverso dal nostro; per noi è quello penale per loro è quello d'onore. O peggio, quello del disonore perché il vostro onore è spesso giudicato nelle aule di un tribunale.
Il nostro giudizio è importante quando lo mettiamo al servizio di un nuovo turno, ma diventa doloroso, come il suo dente, se si trasforma in un pregiudizio.
Dobbiamo avere la forza razionale e controllata dì essere quella forza dell'ordine, a volte messo in disordine da sanpietrini di un dissenso protestante.
Dobbiamo tutelare una democrazia fatta di visioni diverse... A volte immaginarie, a volte prime e a volte scialbe repliche.
E alla fine, anche se ci tirano addosso di tutto, siamo noi che dobbiamo tirare le somme, nella resa dei conti di una differenza dei ruoli. Più e meno di una partita doppia... Perché a volte l'opinione non è matematica.
Ma i miei pensieri veloci, di gazzelle volanti, corrono ora più che mai oltreoceano e si fermano tremanti su l'ennesima incoscienza U.S.A. e getta.
La solita partita a scacchi tra bianchi e neri dove insolitamente chi dà il "matto" non è il vincente, ma il vinto, perché ha dato di matto.
Bianco, ma non immacolato, hai gettato al vento un ideale di libertà ed uguaglianza... Hai soffiato quell'alito cattivo di vento, alimentando un fuoco mai spento, sotto la cenere di un razzismo mai morto.
Hai fatto un salto mortale da quel TRUMPolino, posizionato in una Casa, ovviamente, Bianca, ma sei caduto in un buco nero, agendo come il peggiore degli agenti. Provocatori.
Ti sei macchiato di un delitto infame, quando eri seduto al tavolo in preda alla fame. Ma era inevitabile perché avevi già giocato sporco. 18 volte recidivo è sempre redivivo.
Figurante orribile che hai tolto il tolto il fiato ad un uomo inerme e al mondo enorme.
Un uomo nero si, ma non era quello cattivo delle favole.
Un uomo nero che aveva fame d'aria e tu, con quell'aria da infame, l'hai fatto digiunare.
Invece di stargli con il fiato sul collo l'hai schiacciato con il peso morto del tuo corpo e della tua sporca coscienza.
Eri in ginocchio ma non basterà mai più per chiedere scusa.
Hai fallito perché non hai coperto le tue falle... Di poliziotto e di uomo colto in fallo. Soprattutto colto come un fallo.
Illegale al punto tale che nessun legale potrà mai legalizzare questo tuo gesto stupefacente.
Tu che ne hai fatto un problema di razza che hai risolto copiando una soluzione finale, risultata sbagliata, ancora una volta.
Ma ti sei mai chiesto che razza di uomo sei?
Ariana, bianca, caucasica o bastarda?
Se vuoi ti suggerisco io la risposta...
Firmato
Un poliziotto della Repubblica Italiana