sabato 26 febbraio 2022

27/2/72

E' appena nata l'alba. Chiara e fresca come l'aria che muove la natura. E' il tempo perfetto per sfogliare l'album dei miei giorni vissuti... Accendo e spengo le luci e le ombre delle mie diverse stagioni, nella corrente alternata, tra l'amore solare e l'umore lunatico. Parte di fretta l'autunno, improvviso e sbadato, che ha fatto cadere le sue foglie e le mie certezze sui fogli di un educato buongiorno. Non potevo neanche immaginare che, da li a poco, sarebbe stato il saluto cordiale per la mia salute. Sopratutto mentale. E' arrivato poi il generale inverno. E' entrato, gelido nelle sue rigide intenzioni, senza biglietto, per una visita inaspettata e non voluta. Mi è entrato dentro e poi mi ha sbattuto la porta in faccia. Mi ha lasciato al freddo di una coperta troppo corta, per i miei ricordi giù di corda. La prima vera occasione per rubare preziosi momenti a questa vita distratta mi è capitata in primavera. Ho dovuto imparare di nuovo a camminare, tenendomi in piedi con parole nuove e condivise. Dritto, ho tirato sulla mia strada i miei sensi. Unici, stretti ed amici. Quelli che non ho mai perso. Ho iniziato poi a correre, facendo attenzione a non prendere storte, quelle giornate distorte, sorde da rumori molesti. Con l'estate finalmente addosso, ho avuto sempre un bel sole ed un'amicizia di scorta. Anche quando il buio della notte faceva impallidire la mia luna storta. E' stata una sorta di rivincita... la mia anima risorta è stata estratta a sorte tra le macerie di un crollo emotivo, insieme a quel motivo in più per continuare. Vi sembra poco aver voglia di VIVERE? E così, a cavallo di un sogno matto, ho cavalcato l'onda della sua corsa folle, in marcia verso un domani diverso. Adesso non m'importa più del perchè il silenzio non si è mai accorto del cambiamento della mia voce. Ieri rotta dal pianto, oggi libera nel canto. In fondo, da sempre sopporta i versi insonni dei miei pensieri e li conforta. Oggi però devo arrestare la mia velocità incolpevole, al limite dei tuoi 50 (+2) anni. Guardo una meta che ora può aspettare... a metà tra la voglia di fare festa ed il tuo dolce sorriso, sempre in testa. Per questo oggi ho acceso queste 50(+2) candeline di cera che mi hanno reso lucido e mi hanno fatto scivolare di dosso una nostalgia tenace. Ma adesso è l'ora di aprire i regali... Tu mi hai donato il 50 per cento di un amore vivente e magnifico. Il nostro Lorenzo. Figlio unico. In tutti i sensi. Io ti ho regalato il restante 50, fatto di orgoglio e resistenza. Quella che mi servirà per scontare gli anni di una sofferta solitudine e per contare i passi che dividono il nostro prossimo incontro. E quel giorno, quando mi riaprirai quella porta, ti truccherò la faccia con la panna della tua torta di compleanno. E allora si che rideremo di gusto. Di nuovo insieme. Come tanto tempo fa.

domenica 13 febbraio 2022

LA VERITA, VI SPIEGO, SULL'AMORE

Abituati a correre saltando qua e la tra gli ostacoli di un cuore da conquistare, ci buttiamo, vincenti, nei tentacoli di una storia d’amore. Ogni storia, sia essa ancora vivente o appena vissuta, può avere tempi diversi… un passato nel ricordo di tanti ieri, l’oggi di un qui ed ora che risponde presente, oppure il futuro e la speranza di un domani nascituro, eppure già maturo. L’amore tra due persone è sempre avvolgente perché è una questione di pellicola. Quella del film più bello da vedere, più e più volte… con repliche proiettate al futuro, nel ritorno di uno sguardo andato e perso negli occhi di chi ci guarda. E’ vero e puro per tutti quelli che si fondono nell’oro, dei loro anni più belli e preziosi, anche quando l’argento nei capelli di una terza età, rimane vivo nei giorni da rimandare al sonno del poi. E allora che siate i benvenuti e godetevi lo spettacolo! Signore e signori degli anelli, legati al dito da promesse giurate sulla bocca di uno stomaco, pieno di farfalle. Desiderosi e ricercatori di felicità ci fidiamo ciecamente di occhi non nostri e ci affidiamo, come figli, a stelle cadenti e polverose, mai più Soli, anzi più solari e raggianti. Diventiamo noncuranti agli sbalzi d’umore del tempo, a volte gentiluomo e a volte ladro degli attimi rubati alla nostra eternità. Tutti sappiamo che chi ama brucia. E chi vuole smettere di fumare spegne il fuoco della passione e riduce in fumo quegli anelli…buttati ad un vento di cenere che sporca un’aria non più viziata da baci arditi e ardenti. Stonati, proviamo lo stesso a schiacciare i tasti bianchi e neri di quei silenzi dolenti, convinti che una musica leggera possa rimettere in forma un rapporto diventato pesante. E se nessuno ci ascolta, diventiamo maghi improvvisati che trasformano i fantasmi invisibili ai dolori nel petto, nello spettro visibile di colori vivaci e sonanti di un amore nuovo. Chi è innamorato è felice come un bambino sulla giostra. Entrambi non vogliono scendere provando a rimanere aggrappati alla coda del tempo. Il bambino per fare un altro giro, l’innamorato per diventare immortale. In fondo, bastano due anelli per unire una catena vincente… una catena che non si spezza solo quando è libera di amare. Quei due anelli che, in piedi, ci fanno emozionare come un Otto volante. E se precipita, abbiamo sempre una scelta… o giocare al Lotto, tentando una relazione pericolosa con noi stessi oppure aspettare e sdraiarsi, tendendo la mano a quell’infinito che ci leggerà una nuova storia. Siamo tutti nella stessa barca, pirati di amori sommersi in mare aperto, custode geloso dei suoi tesori nascosti. Facciamo solo attenzione a non naufragare e andare a fondo, solo per toccare con mano una dignità perduta nell’amore non corrisposto. Pescatori solitari, butteremo un AMO sincero e aspetteremo in silenzio… pazienti, saremo medici nel togliere, con dolcezza, il gancio a quell’amore venuto a galla. Lo manterremo in vita, nel respiro profondo di un bocca a bocca. E noi, nel nostro mare di pensieri, stiamo in mezzo tra il dire ed il fare. E quanto è importante non tradire la fiducia del nostro prossimo congiunto…un lui o una lei che ci hanno regalato un’altra vita. La loro. Non sono bravo a dare consigli, ma questo vale anche per me. Togliamo l’accento a quei farò illusori e accendiamo quel faro, unico punto e luce di riferimento, di un amare condiviso. Anche quando è in burrasca…