venerdì 8 luglio 2022

BUONANIMA

Tutti noi, quando andiamo a fare un giro tondo, intorno al mondo, vorremmo lasciare tracce per farci trovare da un amore che ci liberi dai nostri nascondigli. Facciamo finta di non sapere, che c'è sempre una taglia costosa e stretta che può togliere gli alimenti alla nostra fame di felicità. Quella linea sottile, giudice severa, che separa la vita dalla morte. Una linea che si piega più volte su se stessa e non si spiega come per qualcuno sia retta nella rotta di un orizzonte sereno e per qualcuno sia sbandata, bendata e curva nelle spalle di giorni pesanti fatti di sere no. Una linea invisibile, libera negli squilli di una vita felice o occupata nel rispondere male alle nostre domande silenziose. Una linea interrotta che divide l'ordine equilibrato dei nostri anni con il disordine maniacale dei nostri malanni. Una linea continua che spesso non è in linea con i nostri principi reali, non essendo all'altezza della nostra corte. A quei conti che non tornano mai. Una linea immaginaria che, quando non la perdiamo, la prendiamo e non comprendiamo i suoi voli pindarici verso un altro mondo. Noi che pensiamo di essere aquile nel disegnare nell'aria, linee immaginarie e lei, aquilone, che ha già deciso per noi, insieme al vento, di segnare il confine tra la terra e il cielo. E quella linea diretta, un giorno ignoto, scriverà la parola fine sulla nostra schiena spezzata. Lasciando un dolore, eternamente vivo, nel cuore e nella testa di chi rimane. Nell'ultima scena per noi attori, apostoli e fuori posto. Protagonisti e antagonisti, di una vita che non abbiamo voluto, ma che abbiamo voluto comunque bene. Volata via con le ali di un angelo, lassù tra le nuvole, o caduta in volo laggiù per terra, raccolti dalle braccia di un Lucifero ribelle. Aldilà del bene e del male. In questo viaggio che nessuno di noi mai racconterà.