venerdì 31 dicembre 2021

(H)ANNO SBAGLIATO

... Questa notte un San Silvestro poco fiscale accetterà i nostri scontrini per questo altro anno da cambiare. Arriverà sornione come un gatto e proverà ad aprire quella gabbia dorata per fare volare via i nostri sogni d'oro. Anche se car(i)ati perchè non troppo curati. Ed io, sarto di strappi alle regole e di sorrisi strappati, riprenderò con un filo di voce, quel filo di un discorso di fine anno che non avevo ancora preparato. Seguirò il filo conduttore nel labirinto dei miei programmi scossi per uscire allo scoperto, con i nervi finalmente distesi. Parlerò alla mia tribù del buongiorno, alternativo nei saliscendi improvvisi di emozioni, speranze e sorrisi. Vi racconterò come siamo trasecolati, nel rivedere film muti del secolo scorso, in questi giorni poveri d'idee e ricchi di una misera nobiltà d'animo. Paradossi moderni di questi anni 20... L'essere positivo è ormai un più che toglie qualcosa; è' quel valore aggiunto al peso dei nostri progetti, che vogliamo sottrarre all'influenza di prospettive negative. Veniamo tamponati quotidianamente e constatiamo amichevolmente solo il lato negativo di questo incidente di percorso. Ci facciamo prendere per il naso e per la gola per uno scherzo del destino dal cattivo gusto. Succede allora che il nostro senso del dovere, si trasforma nel sesto ed unico senso di una paura incontrollata. Urge una pronta soluzione... Facciamo un frettoloso inventario di quest'anno terminale e proviamo a cambiare il vento, inventando un venti ventidue, fuori dai termini e da ogni logica. Bruciati dalla delusione di un fuoco d'artificio che non squarcerà un cielo buio, proviamo almeno a pagare lo scotto di nuove promesse neonate, da mantenere almeno fino alla loro maggiore età. Laici nei like social di auguri replicati e replicanti, sposiamo le cause di una nuova rinascita, portando in dote l'overdose necessaria per il richiamo alla vita vera. Allora, non ci resta che aspettare fiduciosi la prossima alba, sperando sia la più chiara, per quest'anno che verrà... Buon 2022, fedele tribù.

venerdì 24 dicembre 2021

A TE E FAMIGLIA!

... Natale tanto atteso, Natale un pò temuto, per chi non si è mai arreso e per chi, forse, ha ceduto. Giornate di festa, piene di corse e preparativi, di una speranza sempre in testa, per i buoni e per i cattivi. I bambini gioiosi, impazienti dei regali da scartare, e gli adulti golosi, sapienti nei piatti da preparare. Tombole, carte, panettoni e pandori, coccole, sorte, canzoni e sapori. Pensieri e parole sopra tavole colorate, scorrono da sole e nelle famiglie allargate. Tra uno stoccafisso e baccalà, guardiamo distratti la TV e un crocifisso di là, che fissa il sorriso di chi non c'è più. Urla, risate e monete sul piatto, per una ricchezza d'animo di un desiderio distratto. Si sente lontano l'eco di una nuova preghiera che trasforma il profano nel sacro di questa Santa sera. Spegniamo la luce e abbassiamo la voce. C'è qualcuno che cuce il proprio segno della croce. C'è un bambino che nasce nella religione di una fede nel mistero e nelle fasce di chi crede o non crede. Per quelli casa e chiesa che si preparano alla messa, ci sarà l'aria fredda e tesa di una silenziosa ressa. Nel calore di un termo o camino si ritorna in famiglia, nel tepore fermo e vicino di nuove lacrime sulle ciglia. Questo per voi è un augurio leggero, di un pensiero volante, per un Natale sincero troppo pieno del mio affetto importante...

lunedì 20 dicembre 2021

PADRE VOSTRO

... valli di lacrime salgono e scendono in questo giorno triste di una lunga memoria. Non hai scelto tu di andare via così presto, ma hai rispettato in silenzio il sonno profondo del nostro dolore. Ci hai lasciato pur sapendo che non ti avremmo mai lasciato da solo. Non ti sei lasciato andare perchè noi non ti avremmo mai fatto partire. Hai lasciato perdere un destino perchè a te piaceva vincere. Facile, mai. Non ti sei mai dato per vinto, da sempre convinto che la partita andava comunque giocata. Hai sempre rispettato le regole del gioco della vita, anche quando quella vita andava regolata perchè faceva troppo gioco. Hai preso a pugni la brutta compagnia con le carezze dolci dei tuoi occhi stanchi. Hai dato calci a quel pallone, gonfiato di un male invisibile e dei nostri sospiri, sostanza di paure e speranze. Dirigente e direttore di orchestre sudate di agonismo, giocavi in difesa per il colore di una maglia e urlavi nel calore di un attacco, creatore di un gol. Padre meraviglioso di un figlio con i suoi tacchetti bassi sopra un padre verde e di una figlia con i tacchi alti nella sua maturità precoce, colorata e quasi maggiorenne. Marito premuroso e amorevole, sempre attento a proteggere il tuo bene più prezioso. Casa e famiglia. Instancabile accompagnatore a tutto campo, hai cresciuto cento e più ragazzi, fratelli di braccia intorno al collo, compagni di capelli ribelli da asciugare e amici per sempre negli occhi umidi di sane risate. Con le lacrime. Quelle che oggi scendono amare e silenziose sciogliendo il dolce ricordo dei tuoi sorrisi. Ma oggi ci siamo anche noi, dolce Pino. Una squadra schierata di uomini e donne in quella divisa che ci ha vestiti tanti anni fa e ha coperto il freddo di un'adolescenza interrotta. E tu, come noi, non hai mai rispettato le regole non scritte. Ma oggi abbiamo fatto un'eccezione. Solo per te. Abbiamo preso a schiaffi un destino ingiusto e lo abbiamo relegato in tribuna, e a te abbiamo regalato una maglia da titolare. Per sempre. Buon viaggio amico mio.

mercoledì 15 dicembre 2021

GOCCE DI MEMORIA

Tutto passa. Ma qualcosa resta. E' il resto di un conto agrodolce che si presenta a noi, studenti e ripetenti negli esami ripetuti di coscienza. E' cosi ripassiamo in silenzio, momenti felici e periodi dolorosi prima di ogni lezione di vita. Quella che giudica i nostri calendari nel suo pregiudizo a denti stretti. Eppure anche chi studia una memoria, a volte corta e a volte piena, dovrebbe sapere che potrà essere futura di giorni sperati e per questo migliori. Lo so, perchè lo impariamo a nostre spese per tutta la vita, spesa a cercare una risposta accettabile ai nostri perchè. Solo ieri, le mie lacrime hanno rigato il mio viso impotente, affranto di fronte ad una sorte distratta, estratta tra le macerie di una profondità superficiale. Ancora oggi, queste stesse lacrime bagnano terreni fertili di una nuova rinascita. Per me vitale. Forse domani, si trasformeranno in gocce che faranno traboccare vasi sanguigni, comunicanti di baci schiacciati da visi amanti e festanti. E' questo l'amore che trabocca sulla bocca di tutti e pretende sempre una sua verità. Non è un peccato confessare la colpa di aver avuto parole sboccate verso un destino avverso... Nella primavera di un tempo disperso sono sbocciate però, in un senso diverso. Quello che oggi attraverso nel ricordo di un pensiero introverso. Illuminato da una stella esplosa al centro del mio universo, sono uscito con Lei da un labirinto perverso, ammirando lassù un cielo sempre più terso...

mercoledì 8 dicembre 2021

LA NEVE SE NE FREGA

Appena alzata, scende da un cielo bianco, coperto da coperte di nuvole invisibili. Non fa mai rumore e addormenta i suoni capricciosi di un paesaggio caotico. Candida pittrice, colora di bianco tetti fumanti e strade grigie, con la sua arte astratta e distratta. Lucente, illumina un nuovo giorno, Immacolato, e ne definisce i contorni con i suoi cristalli. Liquidi. Creativa, da forma e vita a pupazzi sorridenti e pendenti, scopliti dai guanti veloci degli artisti di strada. E' sostanza di palle sincere che colpiranno la schiena e le spalle di ore felici. Pura, è divertimento nei parchi a tema di una guerra fredda e di una pace rimandata. Ribelle, increspa un'aria finalmente pulita nel fumetto di boccacce soffiate di riso. Soffice, si posa dolcemente e si sposa dolcemente sopra una terra accogliente e silente, in attesa di un lungo letargo. Lieve, copre superfici distratte che amerà in profondità. Attesa, ci legherà con i suoi fiocchi ad un inverno imminente e noi, crudeli ed infedeli, li scioglieremo nei raggi indecenti di un timido sole. Ben arrivata comunque. Tu che cadi distratta dai nostri occhi sbarrati, oltre un vetro appannato e affannato dal nostro fiato sospeso. Gigante di cime altissime, sei bianca neve e ogni volta racconti una bellissima favola a tutti quelli che vogliono tornare nani e bambini. Con il naso, rosso, all'insù. Almeno per oggi.

giovedì 25 novembre 2021

maDONNA

Donna. Unica nel suo genere. Femminile. Guardia di un corpo divino da difendere e colta nella sua innocente fragranza di un dolce profumo da diffondere. Senza mai offendere il pudore e l'odore del sudore di un amore conquistato, a tutti i costi. Donna di casa, Donna di mondo, Donna bambina che fa il girotondo. Fiocco di neve rosa, figlia di speranze immacolate, Madonna laica e madre delle certezze per tutti gli uomini di buona volontà. Sacra e profana, colonna importante di una casa, buona di famiglia. Primadonna, modella e copertina di 1000 selfie, per uno stile della sua meravigliosa ed unica personalità. Musa ispiratrice di un amore platonico, romperà quel muso duro propriamente maschile con i suoi morbidi baci passionali. Lei, sognatrice di un amore a prima vista, si fiderà ciecamente di lui. Ad occhi chiusi. Donna. Migliore attrazione turistica dei nostri viaggi immaginari faidate. Lei, che è sostanza nel fascino di forme curvilinee che fanno sbandare, racchiude tutta la bellezza della natura... Le sue mani calde come la sabbia ad agosto muoveranno capelli morbidi e soffici di neve fresca. Nei suoi occhi profondi come il mare, nuoteranno sorrisi rassicuranti di tramonti montani, come un alito di profumo fresco e dolce dei campi colorati in primavera. Oggi però cari uomini... facciamo attenzione. Tutti sappiamo che ogni uomo ha dentro di sè una parte femminile. Anche l'inglese, linguaggio universale, ci insegna che uomo o MAN completa il significato del loro essere speciali e meravigliose. WOMAN e WONDER, appunto. La grande bellezza della loro natura da non contaminare. Sia al singolare che al plurale. L’amore non è mai una prova di forza. L’unica cosa che so è che ci mette sempre alla prova ed è forte con noi, deboli di cuore. Il grande freddo di una relazione non voluta non dovrà mai far salire quella febbre d'amore per una malattia di un rapporto geloso, morboso, possessivo e violento. Prendiamoci solo la cura necessaria e doniamola a Lei, per farla vivere libera nella sua scelta del medico migliore. Vanitosa e preziosa, rosa e mimosa, capricciosa e curiosa, misteriosa e premurosa, maliziosa e fantasiosa, sposa ed ambiziosa. Magnetica e fatale. Timida e morbida. Tentazione e bellezza, provocazione e fascino, audacia e seduzione, universo e mondo per noi uomini, eterni astronauti con la testa tra le nuvole e i piedi di piombo. In fondo non è poi così difficile. Scegliamo il gusto che più ci piace e prendiamoci gusto a rendere normale questo giorno speciale.

lunedì 22 novembre 2021

RIFUGI

E anche oggi mi sento schiavo di parole scritte in libertà e lascio, in disordine sparso, lettere scarlatte sull'oscena di un delitto imperfetto. Colto sul fatto dal fato ignorante, andrò lungo al mio processo e, forse, sarò giudicato colpevole d'innocenza. Tranquilli, non finirò mai più in una gabbia, in compagnia di una rabbia che ha ridotto in polvere e sabbia i miei castelli gabbiani. Mi sento in debito e moroso di un cuore in affitto e dovrò sfruttare la mia fretta per mettere a frutto uno sfratto improvviso. Chiunque abbia buttato chissà dove le mie chiavi, non sa che posso evadere quando voglio nei magici momenti di un nuovo buongiorno. Ora la mia fuga è reale come il leone da tastiera che divora i miei tasti dolenti. Corro lontano, ricercato nei contenuti e da un destino padrone che ha guidato, senza mani, la mia macchina del tempo. Passeggero distratto e di fatica mai distrutto, cercherò di trovare quella bussola, persa tra gli oggetti dei miei desideri. Mi servirà per togliere i punti cardinali ai miei piedi erranti, pellegrini e conclavi. Ho ancora passi da gigante per camminare sospeso sulla linea di un orizzonte conteso tra il cielo e la terra. Architetto visionario, costruirò un ponte, stretto e necessario, che mi porterà alla meta, (di)segnata a metà. Viandante paziente, rimango in attesa di un passaggio qualsiasi. Non importa se da uno sconosciuto o segreto. Aspetterò un mezzo pesante per viaggiare, senza limiti, con il peso dei miei stracci che ho strappato di dosso per mettere a nudo i miei pensieri stupendi. Non ho un piano preciso di volo ma non per questo mi fido e mi affido ad un pilota automatico. Chiederò il permesso di atterrare solo alla mia immaginazione, torre indistruttible del mio controllo emozionale. Ora però, senza tetto, avrei bisogno di un karma occidentale per orientare il mio percorso nomade e apolide nel suo stato mentale. Non più fuggente, colgo l'attimo e arresto la mia corsa di fronte una fissa dimora. Ora o mai più. Alzo gli occhi e le braccia davanti alla sua faccia armata di cemento. Ha tristi occhi di vetro, specchi riflessi nel fiume un Po lento, come il tempo aggrappato alle sue tende scure. Mi fa entrare, accogliente e ospitale, e mi accompagna nelle sue sale piene di donne e uomini con tanta, tantissima buona volontà. Giro e giro in tondo e cambia tutto il mio mondo, mai più vagabondo. Ascolto sussurri soffusi, nel silenzio di un gioco da fare più tardi. Vedo sguardi affamati d'aria fresca e di un'esistenza normale. Osservo passi lenti e svogliati che girano su rotelle fuori posto e fuori luogo, per loro che vorrebbero essere solo fuori di li. Loro, gemme preziose di mamme e papà, custodi gelosi di preghiere e speranze. Loro, che spediscono baci al vento di compassioni, proibite e represse. Loro, zecchino di voci mutate in sorrisi e canzoni da urlare al cielo. Loro, innamorati, abbracciati e pazienti di un camice bianco. Puro come dev'essere un amore istintivo. Primo, eterno, assoluto. Loro, bambini e ragazzi, fedeli ed amanti nei loro sentimenti da adulti di una vita futura. Da ricambiare. Ed io, infantile al cospetto delle loro mature coscienze, chiedo asilo in questo nido, che schiuderà un uovo uomo. Si questo è il mio posto. Chiudo la porta e metto la sicura, sicuro che anch'io mi prenderò cura di loro. Finalmente ho trovato quello che cercavo. UGI è casa mia. E lo sarà per sempre.

sabato 23 ottobre 2021

SALONE DI BELLEZZA

Isolato su una terra mai ferma, naufrago dolcemente nel fiume di parole che scorre lento verso il mare dei miei pensieri in disordine. Ho messo in riga frasi protestanti di nuove emozioni, già voci ribelli scappate fuori dal coro. Ho dato loro carta bianca per sporcare, con fumo di china, l'abito bianco ed immacolato di pagine ancora da scrivere. E ancora una volta ho dato l'anima per fare un patto amichevole con il suono indiavolato di vocali e consonanti. Armato della fedele penna, ho messo il cuore in pace per ammazzare quel tempo negato e poi annegato nell'inchiostro simpatico di un nuovo buongiorno. Romperò gli argini dei margini giustificati dalla mia eterna curiosità di lettore. Anche musicale. Troverò quel tempo perso e sconfitto dalle brutte abitudini, per portarlo con me nello spazio infinito di un libro meticcio, figlio unico e stupendo colorato di bianco e di nero. Viaggeremo insieme nel regno della fantasia, oltre i confini di una realtà immaginaria, dove il reale diventa popolare, senza la sua corona ed il suo potere. Leggeremo paradossi di storie mai esistite eppure vissute. Toccheremo con gli occhi il fondotinta chiaroscuro di una pagina già anziana che passerà il testimone ad una più giovane, impaziente di essere letta. Cammineremo sotto portici di carta, riparati dalle copertine rigide di libri, sempre pronti ad accendere la mente fredda dei nostri giudizi affrettati. Arriveremo giusto in tempo per goderci la festa ed arricchirci della carta in regalo. Entreremo in Salone ed alzeremo al massimo il "volume" che abbiamo scelto. Sarà l'unico modo per rilassare la mente nel suono silenzioso e unico della carta che canta...

mercoledì 18 agosto 2021

MAMMA MIA!

Madre dolcissima... Sei quel fiore di campo colto e raccolto in un campo di fiori, profumato dal tuo odore buono e delicato. Nel film della mia vita, sei stata l'attrice protagonista della mia comparsa al mondo. Con la tua premura, sei stata la cura migliore, offrendomi, amorevolmente, il migliore servizio sanitario personale. Hai acceso il buio dei miei blackout con la luce dei tuoi infiniti sorrisi. Sei sempre stata un mostro di bravura, di quelli, però, che non fanno paura...perchè... hai avuto braccia lunghe e larghe per darmi calore e colore, nell'istante indelebilie della mia prima escursione. Hai avuto 1000 occhi che mi guardavano mentre dormivo, mi osservavano mentre giocavo e mi ammiravano mentre crescevo. Hai allenato gambe da atleta per correre verso ogni mia necessità. Dalla prima all'ultima. Hai mosso dita veloci che hanno cucito strappi alle mie regole e orli di vestiti, scelti nella misura di uno stile che mi hai insegnato. Hai alzato mani prelibate, prima sporcate nel dolce e salato di una cucina troppo piccola e poi pulite dalla tua onestà intellettuale. Hai pronunciato sentenze con parole severe e solenni, figlie di un'educazione collegiale e d'altri tempi. Che, alla fine, sarà la pena della tua perpetua condanna. Hai consigli da presidente nel governare mura domestiche, ministra del culto casa e chiesa, con le tue minestre mai riscaldate. Non senti il fastidio dei sordi rumori depositati sul fondo di un bicchiere che vedi sempre mezzo pieno. Sei un concetto chiarissimo, espresso al femminile. Sei nonna instancabile ed anche ninna e nanna dei nostri desideri prima cullati, poi esauditi e mai esauriti. Mamma... sei tutto questo e molto di più di questa lode guadagnata negli esercizi che svolgi senza fatiche. Nel dubbio amletico di un mamma o non m'ama mi hai aiutato a risolvere ogni mio problema. Perchè sei l'unica soluzione e, come lei, ce n'è sempre e soltanto una sola! Ti voglio immensamente bene.

martedì 3 agosto 2021

LOLLO..VE

Figlio mio, unico nel suo genere. Speciale nel tuo essere e generoso nel tuo avere. Ancora smarrito, ti sei ritrovato con le spalle al muro di un pianto silenzioso. Ancora più forte, non ti sei mai rinchiuso dietro mura domestiche e non hai mai badato a spendere il tuo tempo nel modo migliore. Ti sei assunto responsabilità precoci e sei diventato il badante personale della tua anima pesante. Custode geloso dei tuoi intimi pensieri hai riaperto le porte a quel mondo che ti ha sempre aspettato per continuare a giocare. E tu, da sempre leale e sportivo, hai preso quella palla al balzo per schiacciare oltre il muro della sofferenza. Nel tuo essere un fattore positivo, hai raccolto a testa alta i mattoni dei tuoi anni maturi e resistenti ed hai costruito, inotrno a te, la grande muraglia dell'amicizia. Magnifico nel nome e Tedesco nel cognome, hai messo alla berlina tutti i muri di gomma che ti aiuteranno a cancellare gli sbagli innocenti e gli sguardi colpevoli di una compassione indesiderata. Leone mai solitario, correrai da primatista assoluto, verso traguardi importanti, trasformando i tuoi sogni nei segni delle tue fatiche leggere. Orgoglioso dei tuoi passi da gigante, terrai sempre allacciate quelle scarpe che non impresterai mai a nessuno. Oggi, con il vento a favore, soffia insieme al sospiro profondo di un ricordo, su quella candela in più che illumina un futuro che è già il tuo presente. Amerai e brucerai nella fiamma di un nuovo amore, affamata e per questo alimentata da due respiri che daranno forma e sostanza ai tuoi giorni migliori. Figlio mio, guarda sempre lontano, oltre l'azzurro dei tuoi occhi che, in fondo, sono anche i miei, incrociati nel nostro amore a prima vista. Quell'azzurro che, 19 anni fa, ha dipinto il cielo grigio di una stanza e ci ha unito per sempre da quel sabato pomeriggio...

lunedì 19 luglio 2021

F35

E' successo di nuovo. Quel nuovo che avanza e mi basta per nutrire un sentimento che sento e non mente. Mai. Mi concedo, audace e provocatorio alle mie timide riflessioni, nel tempo giusto e giudice di un processo alle intenzioni. Quel tempo necessario fatto di giorni qualunque, e in uno di questi, mi sono accorto che il volto dell'amore si era trasformato in una faccia diversa da quella della mia famiglia e da quella dei miei amici. Ed ora rifletto felice oltre questo foglio bianco ed immacolato, già sporcato dal nero inchiostro di una dedica che non avrà macchie ne paure. una dedica per lei che... Ha stravolto le previsioni del mio tempo, perso e smarrito negli oggetti dei miei desideri. E' sregolatezza e genio di una lampada che avevo spento. Ha tolto la spina nel fianco e si è messa al mio fianco per curare la mia spina dorsale, curva e sbandata. Ha riattaccato la spina e ha dato la scossa alla mia sedia, già condannato a sorte. Ha interrotto silenzi che stavano urlando ad un cielo che non si sentiva in colpa. Ha addolcito un riso amaro, trasformandolo in un sorriso al sapore di zucchero. Ieri grezzo, oggi splendido diamante. Ha esaudito un desiderio che avevo espresso, perchè quel treno a volte e per fortuna va al contrario. Lei che non è più rientrata nella lampada perchè è diventata la lampadina geniale di ogni mia idea. Quella lampadina che terrò per sempre accesa e puntata verso un libro che, già lo so, non finirò mai di leggere. Perchè non voglio conoscere un finale scritto da un destino saccente e presuntuoso. Ma lui, schiavo delle sue debolezze, non saprà mai che, essendo il suo padrone, proverò a scrivere comunque le pagine più belle della nostra storia. Tutta da vivere.

martedì 15 giugno 2021

NO PERDITEMPO

Fedele come un cane affettuoso, ho sempre avuto fiuto per gli affari di cuore. Anche se precario e disoccupato, ho lavorato tutti i giorni per assurmermi definitivamente le mie responsabilità. Contratto anche nei pensieri, ho inseguito un contratto per un collocamento che facesse di nuovo centro per il mio prossimo impiego. Ho cambiato aria, non per sparire ma per respirare un nuovo profumo di donna. L'ha portato con se il vento del cambiamento, che ha creato scompiglio nei miei passi incerti e nei suoi capelli ribelli. E cosi sono ripartito verso la meta di uno splendido viaggio... ieri miraggio di sogni deserti, oggi coraggio nei tuffi del cuore. Oltre qualsiasi ostacolo. Da sempre passeggero distratto, avevo perso la speranza di ritrovare i miei occhi che non erano più nello stesso posto dove li avevo lasciati. Li ho però ritrovati nell'unico posto nel quale non avevo cercato. Quel posto nel mondo che aspettava solo me per essere scoperto e riconquistato. Un posto fisso dove gli orologi non esistono, perchè il tempo, indeterminato, si è fermato per sempre.

lunedì 31 maggio 2021

LO SMEMORATO DI COLLEGNO

Navigatore difettoso e distratto, perdo spesso e volentieri il segnale di pericolo nello spazio di satelliti che ruotano, panoramici, nella mia testa, sistematicamente su un altro pianeta. Anche se nato sotto il segno dei pesci, non sarò mai sano in quella mente che, in verità, mente spesso al mio corpo, sempre in guardia e poco diplomatico. Mi sento legato alla vita per la vita, libero nell’impazzire di gioia, urlando al cielo MAIUNANOIA! Nella mia camicia bianca, avrò la forza di volare, lassù, su nidi di cuculi a cavallo del manico(mio) di una scopa magica, elettrica e scioccante. Ed io che pensavo di essere super, ho capito che non sarò mai normale, perché, già nella parola, il minore del male è il suo meno. Al più preferisco essere un diesel. Essere folle è uno Stato di necessità che non ha frontiere ne confini ed io, da sempre apolide, ho ottenuto il suo passaporto. Andare in folle è fonda-mentale per togliere la marcia disciplina di una guida sicura, lungo percorsi già tracciati da altri. Il matto dentro di me mette in scacco il mio essere, sempre umano, molto animale, mai vegetale. Squilibrato è il mio aggettivo preferito, per me, equilibrista, sempre sul filo del rasoio. Caldo e stufo di non essere identificato, mi sento alienato nel mio IO, molto extra e poco terrestre. Missionario spaziale, sono un Lunatico che non punta mai l’indice al gradimento, e, spesso solare, guardo la Luna che, come me, non mostra mai il suo lato oscuro. Sono irragionevole quando do ragione ad un torto subito nella constatazione di un’amichevole scontro a fuoco, lento e mai fatuo. Mi do dello scemo e più scemo quando leggo e non voglio capire. Pagliaccio dell’errore, sono un mattacchione eterno, crazy e crasi della mia anima matta da secchione. Da sempre non violento, sono diventato un picchiatello per le botte, piene di vita che ho preso ed ho restituito vuote. Passionale, ho preso al volo le mie occasioni, sciroccato nel vento delle mie emozioni. Buontempone imprevedibile e variabile, prevedo sempre il tempo migliore per uscire... soprattutto di testa! Esco spesso fuori sul mio balcone che, insieme alla mia testa accoglie, raccoglie e spedisce altrove i miei sguardi sognanti. Scosso, ho la memoria corta nel corto circuito di nervi scoperti ad alta tensione e profumati al fior di pelle. Ho sempre la pazza idea di mettere in gioco la mia vita con la carta bianca e matta di un re positivo e contagioso, con la corona e senza virus. Come una Furia pazzesca, surfo nel mare aperto della mia fantasia galoppante. Sono matto come un cavallo con la febbre di vita che sale all’altezza dei miei piccoli brividi… quelli che prima fanno tremare la fronte della mia salute mentale e poi mi lasciano, statico e dinamico, nell’equilibrio sopra la follia...

lunedì 3 maggio 2021

D'AMORE E DI ACCORDI

... laggiù, dove finiscono le tue dita incomincia la tua inseparabile chitarra, oggetto strumentale di ogni tuo desiderio. Hai toccato le corde giuste di un cielo capriccioso, nel lampo fulminante dei tuoi passi, spediti oltre le colline. Hai puntato l'indice d'ascolto sulle labbra di un frastuono assordante e hai creato un silenzio che non si può più ascoltare. Nemmeno per gioco. E noi qui, immersi e sommersi nei nostri pensieri, tratteniamo il respiro ogni volta che sentiamo il suono di un telefono. Tanto amato quanto odiato. Hai tracciato una linea, a volte libera di un orizzonte accogliente e a volte velata ombra di nuvole gonfie. Caro Fabrizio, ora fermati un attimo e ascolta, in religioso silenzio, la mia voce, muta e novizia, che oggi ha preso i voti, massimi e segreti, nelle parole che non ti ho mai detto. Sai Fabrizio che il niente di un vuoto doloroso voleva fregare anche me? Il dolore ha contato le mie ore, ma i conti non tornavano, ormai persi e dispersi in giorni malati, sofferenti di mal d’amare. La Malattia, mai sola, ha accompagnato mia moglie in un viaggio senza ritorno. Lei, Daniela, era la mia buona compagnia. Ma lui, l’infame dolore, non aveva fatto i conti con me; io, ladro e gentiluomo, gli ho fregato il suo tempo prezioso, frugando nelle borse dei miei occhi, già sfregati dalle gocce di una futura memoria. Mi sono sfregato le mani ed ho lavato il viso, ieri sfregiato, oggi fregiato con nuovi sorrisi e domani impermeabile ai pregiudizi di diluvi universali. Stanco ed inquieto dopo la tempesta di rabbia ho cercato e trovato un posto al sole, mai più da solo. Come la statua di una nuova libertà. A volte nano e stanco, mi sono appisolato e mi sono abbronzato la faccia di bronzo, colpevolmente sbronzo per l'ennesimo bicchiere che vedevo mezzo vuoto. Cronico ubriaco di vita, ho provato a scrivere e descrivere la cronaca nera dei miei giorni febbrili, letti e sdraiati nel loro eterno riposo. Adesso Fabrizio, finalmente libero delle mie scorie mentali, mi sento ancora radioattivo per fare la cronaca, di nuovo rosa, di quello che abbiamo preparato per te... chilometri di braccia per avvolgerti; ore d'amore per baciarti; pazienza e comprensione per ascoltarti; risposte per dare un senso alle tue domande; parole per dare forma ai tuoi pensieri; lacrime dolci per la gioia nel rivederti; speranza che ci tiene legati alla vita; tempo per ascoltare la tua musica; Ora, dolce Fabrizio, chiudo gli occhi e apro la mente... Mi piace immaginarti mentre parli alla tua chitarra e le chiedi di regalare le sue note al vento. Porti il nome di De Andrè e ovunque andrai, troverai, come lui, l'accordo perfetto tra la Bocca di Rosa, la Ballata dell'amore perduto e la Guerra di Piero. Perchè di guerra, obbiettivamente, non voglio più parlarne. In tutta coscienza. E anche se dovessi incontrarla, la tua anima buona la scambierebbe con un segno di pace. Sei d'accordo con me, Faber?

venerdì 30 aprile 2021

SACRA ROTA (PENSIERI PER LA TUA PENSIONE)

Oggi, hai finalmente raggiunto il tuo limite, ma solo della tua età anagrafica. "Sessanta" deve essere, ricordati che non è un peccato portarla oltre i limiti consentiti. Quel limite che spesso e volentieri hai superato nelle tue parole maratone e nella tua vita, sempre a tutta velocità e a tutta birra. Compagno di un’idea rivoluzionaria, siamo stati medici senza frontiere, quando abbiamo sanato migliaia di vite irregolari. Mi hai accolto in un ufficio minorenne, con una maturità perfetta, promosso a pieni voti. Da domani cercherò di essere ancora più responsabile, nominato d’ufficio ma con la tua fiducia. E adesso? Hai voluto la bicicletta? E ora pedala ancora più spensierato e sereno verso giorni felici. Noi siamo sempre qui e cercheremo lo stesso di mandare avanti il nostro carro dei vincitori…anche senza l’ultima Rota che girerà, per sua fortuna e per il mondo, libera e panoramica. Buona vita!

venerdì 16 aprile 2021

BUON SANGUE NON MENTE

Come sempre presente alle lezioni di vita, mi stavo interrogando di nuovo sul da farsi...
Ho pensato, quindi, di offrirmi volontario per evitare un bagno di sangue perché mi sentivo in vena di fare qualcosa di stupefacente.
E così mi sono svenato per provare a smaltire il tossico rifiuto di perdonare il fato ignorante.
Ho riaperto le braccia alla vita per donare una parte di me a qualcuno che non vedrò mai.
Il mio gesto nobile si è trasformato in una goccia plebea nel grande mare della solidarietà... Invisibile agli occhi.
E quella goccia, dopo altre gocce, farà traboccare il vaso della speranza... Fiorito e sanguigno.
Se il perdono brucia sempre un po' il nostro orgoglio, proviamo a regolarlo nella giusta temperatura delle nostre emozioni con quella goccia che laverà, come una doccia, la nostra coscienza... negli unici 2 modi possibili.
A sangue freddo con la calma dei forti.
A sangue caldo con la virtù dei giusti.



sabato 3 aprile 2021

RAVENSBURGER

Quante volte abbiamo sentito o ci hanno detto che un bel gioco deve durare poco? Messa cosi non fa una piega, ma anche quando il gioco era troppo duro per romperlo io, spesso duro di comprendonio, continuavo a giocare con la mia tribù del buongiorno. Mai immondo, mi sono sempre rifiutato all'idea di essere un solitario e così mi sono gettato nella mischia indifferenziata, mischiando le carte che hanno dato vita al mio giocattolo preferito. Come sempre alternativo, continuerò, con voi, a giocare d'azzardo provando sorpassi contromano, passando la mano sulla mia faccia da Poker. Voglio vedere cosa succede. Ricordo che avete fatto una bella cordata di solidarietà quando ero giù di corda...Coraggiosi, non l'avete mai tagliata e, premurosi, l'avete saltata insieme a me, spesso immobile nelle sabbie mobili di clessidre difettose... a quella corda mi sono aggrappato e l'ho tirata forte senza mai spezzarla, risollevandomi nella morale di questa meravigliosa favola. Ho ripiegato su me stesso la carta bianca delle mie emozioni, sporcata solo dall'inchiostro simpatico di un buongiorno, atteso e mai sottinteso. Alle vostre domande mi sono offerto volontario e volenteroso nel lancio quotidiano di un peso leggero e condiviso. Santi e navigatori, mi avete fatto la grazia prima di leggermi e poi di scrivermi, compiendo il miracolo della mia rinascita. A voi devoto, devo adesso fare un voto di casta e pura riconoscenza quindi covero' unUOVO regalo. Affrettatevi però...per questa offerta non voglio più soffrire ed offro la disponibilità per soli 1000 pezzi. 
Saranno pezzi pazzi, che indosseranno la camicia con la forza di un altro buongiorno,  pezzi d'antiquariato, guardiani del mio passato e pezzi di ricambio, uscieri del mio futuro. 
Pezzi di storia che, tutti sommati, sono stati uguali e diversi, nella somme tirate e sottratte qua e là.
Saranno pezzi meravigliosi e pezzi malinonici, pezzi che mi faranno riflettere nello specchio di quello che ho vissuto, pezzi identici nel loro genere, per ogni donna e uomo che li leggeranno, pezzi brutali dalla forza incredibile, pezzi magici che trasformeranno in baci, i pugni sulla bocca del mio stomaco, pezzi gustosi che daranno il giusto sapore alla portata della mie giornate, pezzi vertiginosi perchè sempre all'altezza delle mie aspettative. 
Distratto sì ma non distrutto, non ho mai trovato le loro differenze e non ho intenzione di cercarle, perché le ho sempre rispettate. 
Ora, finalmente, lasciatemi giore per quel pezzo unico che mi regalerete anche oggi.
Sarà fondamentale per completare il puzzle della mia anima che ha rischiato troppe volte di andare in frantumi.

martedì 16 marzo 2021

TORTA IN FACCIA

Il mio fiume di parole è in piena forma... Scorre lento ed indifferente come il nostro tempo colpevolmente in ritardo ed instabile nelle sue lancette spuntate. E allora continuo a vivere per scrivere e descrivere la storia della mia anima e dipingere la geografia dei miei passi. E' passato un anno da quando abbiamo iniziato a difenderci a zona e per 365 volte ha dato i numeri in questo lotto estratto a sorte. Folle nella sua corsa, con la cadenza di una marcia bassa e maleodorante. Inviato in questa zona di guerra proverò a fare la pace con me stesso e mi ritaglierò lo spazio necessario per rincorrere i miei desideri infiniti. Ho deciso, quindi, di cambiare aria, non per sparire ma per respirare quel profumo buono di libertà, pagata a caro prezzo nella cauzione di una buona condotta, dove il condizionale è ancora d'obbligo. oggi è la mia festa... 47 anni fa mi hanno regalato una vita e con Lei sto camminando con gli errori insegnanti indossando scarpe contadine. Adesso regalatemi voi qualcosa... mi basta un sorriso condiviso. Buttate giù la maschera perchè voglio che il vostro affetto sia, il più possibile contagioso e virale. Nella zona climatica del mio cuore sento il bisogno di ricevere un acceso colore di nuovi messaggi ed un ardente calore dei vostri massaggi per la mia mente inquieta durante questa tempesta. Soffierò sul fuoco delle mie 47 candele per tenerle sempre accese, spegnendo sul nascere nostalgie piccole e canaglie da c'era una volta... Vivo ormai in una zona sismica perchè mi è mancata quella terra ferma sotto i piedi... io che vivrò sempre con la testa, lassù, tra le nuvole perchè in fondo sarò sempre un Pesci fuor d'acqua!

martedì 9 marzo 2021

PRIMADONNA

… perdere non fa mai piacere a nessuno. Abbiamo comunque partecipato ad una bella partita ed oggi, con commossa partecipazione, assistiamo alla tua dipartita. Abbiamo perso qualcosa d’importante... una colonna portante dall’autorità giudiziaria. Persi ma non vinti siamo ancora più convinti che farai vincere un’altra squadra. Ormai indifesi ci metteremo in difesa di questo ufficio, con la fiducia nel prossimo futuro. Banale dirti che sei stata un’ottima collega; Banale dirti che sei stata impeccabilmente professionale; Banale dirti che sei stata sempre disponibile; Banale immaginare che da domani troverai la tua migliore posizione organizzativa; Banale dirti che mi hai insegnato tanto e per questo ti ringrazio personalmente; Banale non significa però scontato. Ho letto, infatti, che nell’antichità, banale era qualcosa il cui uso era concesso all’intera comunità. Ed in questo senso sei stata molto banale per la nostra comunità, come oggi sono i nostri sentimenti per te … banali ma non per questo di minor valore… Buona vita, cara Eva!

lunedì 8 marzo 2021

LOTTO MARZO

Donna. Unica nel suo genere. Femminile. Sempre in guardia per un corpo da difendere per non offendere il suo pudore, al sapore di libertà. Donna. Colta nel fiore della sua innocente fragranza di un dolce profumo da diffondere. Donna. Respira felice l'odore buono di un amore conquistato, da difendere a tutti i costi. Donna. Da proteggere con il sudore di gocce salate di sacrifici. Da leggere nei suoi occhi profondi, meravigliose emozioni e trasparenti superfici. Donna di casa, Donna di mondo, Donna bambina che fa il girotondo. Fiocco di neve rosa, madre di coccole e figlia di speranze immacolate. Sacra e profana, colonna importante di qualsiasi casa e famiglia, per tutti gli uomini di buona volontà. Primadonna, modella con foto diverse, le pose e lo stile della sua affascinante personalità. Musa ispiratrice di qualsiasi Amore, affronterà quel muso duro propriamente maschile con morbidi baci che si fideranno ciecamente dei suoi occhi chiusi. Donna. Da accarezzare con attenzioni e premure che vivono nella coppia con sensazioni sicure. Donna. Che gode di buona salute perché ama con la febbre d'amore e non soffre nella malattia della gelosia, possessività e violenza. Donna. Prendiamoci cura per farla vivere sempre libera nella sua scelta del medico migliore. Donna. Vanitosa e preziosa, rosa e mimosa, capricciosa e curiosa, misteriosa e premurosa, maliziosa e fantasiosa, sposa ed ambiziosa. Basta scegliere il sapore che più ci piace e proviamo quel gusto a rendere normale questo giorno speciale.

giovedì 18 febbraio 2021

MENO MALE

In questo tempo analfabeta di baci ed abbracci compongo e scompongo parole con le lettere del mio alfabeto, già morso e mai più rimorso da antichi pianti. Ora vivo e vegeto come l'albero di una nuova vita che ho rimpiantato senza rimpianti. Ci hanno regalato una vita da rispettare e, con tutto rispetto, fidiamoci ancora dei nostri occhi, troppo segnati dalle notti insonni di sogni sfrontati e puntualmente infranti. Amanti e carnefici, fissiamo appuntamenti senza fretta e senza tempo, stempiati dalla fronte non comune di quegli strappi alle regole, fatte di ore illegali, uguali e stancamente veloci. In apnea, di un fiato corto di lunghi silenzi, segniamo il passo ad un passato ormai segnato, verso un presente già assegnato, oltre un futuro dolcemente sognato. Spesso contratti, lasciamo distratti, segni e ritratti... a tratti labili o astratti indelebili. Le nostre speranze ed i nostri sogni, spesso combaciano nei contorni di labbra che nascondono un sorriso, proprio lì, voglioso di farsi trovare. Nel sonno addormentato di un dormiveglia svogliato di dormire, viviamo sogni dorati cullati nella metà di un letto condiviso. Cerchiamo, però di evitare gli incubi di una meta prefissata che non raggiungeremo mai. Capita, e mi è successo, che la vita prenda i nostri sogni in ostaggio e per liberare la mente, chieda un riscatto, morale e personale. Orfani delle nostre aspettative siamo in difficoltà ad onorare quel debito, rapiti anche noi dalla bellezza di scelte incompiute. E cosi lasciamo perdere vittorie già scritte. Sotto un cielo incerto delle nostre previsioni, nasciamo nel segno di uno zodiaco, sovraesposto in luce notturna, che lascerà quel segno che, più o meno, disegnerà la retta di un orizzonte rassicurante o la curva di una salita imprevista. Ed è nei momenti di fatica e sconforto che la nostra anima s'impreziosisce delle perle del sudore dei nostri sforzi, e bagna una pelle seccata dal suo essere stufa di questa freddezza virale. Una pelle dai margini definiti, sempre pronta a rimarginare le nostre ferite, siano esse superficiali e distratte o profonde e dolorose. Una pelle dura che vendiamo cara al peggior offerente e che regaliamo a chiunque si offra per una carezza distratta e leggera. La nostra pelle che, in fondo, è il nostro abito migliore, nel quale ci abitiamo volentieri e ne abbiamo fatto un'abitudine che non cambieremo mai. Neanche per uno sconto di pena che la vita ci propone. Vale comunque la pena, provare a vivere, abbracciati per sempre alla vita della sua amica speranza... perchè, insieme alla vita stessa, è sempre l'ultima a morire.

giovedì 11 febbraio 2021

MASCHIO ALFA

Mi avete detto di tutto, mi avete scritto di più, mi avete letto in tanti, mi avete etichettato in ogni modo... scrittore, poeta, sognatore, romantico, amico, fratello e compagno di avventure... io che non sopporto l'etichetta, oggi me la stacco da dosso, troppo appiccicosa per un'origine non controllata. Ticchetto, così, parole frenetiche su tasti dolenti, prima indolente e poi nolente nel curar l'orgoglio ferito. Io che pensavo, forse ingenuo, ad una remota possibilità di successo, mi sono ritrovato cotto, sì, non per amor proprio ma bruciato dalla passione di qualcun altro. E' cosi il mio cuore, ardente di fuoco per lei, ha alzato troppo la temperatura e mi è venuta la febbre d'amore... Ho dovuto prendere antinfiammatori per spegnere la fiamma, già vecchia di sogni proibiti. Cara la mia Diletta, speravo di essere il tuo amico diletto, ma mi hai fatto cadere dal letto di castelli in aria, per far posto all'invasore. Pensavo di averti dimostrato la mia devozione per te... io che non credo per non bestemmiare e non fumo per respirare aria pura mi hai rotto i polmoni, già pieni dell'odore della tua carne debole, distesa sulla brace e poi rigirata tra le braccia del turco barbuto. Hai ballato il Can Can, con il bel Can ... io che purtoppo ballo da cani e ora da solo. Noncurante dei miei dolori di stomaco, hai mandato all'aria i miei sogni, cambiata nella turca novità del momento. Io che sognavo con te una L(e)otta senza fine, hai segnato il confine della mia storia immaginaria. Tutti sappiamo che ti piace la grana ma non pensavo gustassi anche quello turco. Ho buttato il mai(s) dei tuoi rifiuti e la coppia è scoppiata. Hai provato a gonfiare le pop e mi hai fatto le corn, che porto comunque con sportività. Arbitro nel giocare contro la (s)figa che non ho mai avuto. Io, umile dilettante mi sento invaso da un ottomano sentimento di solitudine. Penso che ora, ci vorrebbero otto mani per farmi forza e risollevare la mezz'asta della mia bandiera. Non porto però nessun rancore... auguro per te una buona fortuna, anche se cornuto e mazziato. Dedico a me stesso e a voi, cari amici, un alternativo buonporno, ops, scusate volevo dire buongiorno... Per tutti noi che, in fondo, dovremmo essere uomini che non devono chiederla mai...

mercoledì 27 gennaio 2021

IL SEGNO DELLA CROCE... UNCINATA (OLOCAUSTO)

... Oggi va così. Non riesco proprio a concentrarmi. Non c'è abbastanza campo per il concentramento dei miei pensieri, come al solito anarchici e protestanti. Sento la mancanza di quella concentrazione che mi servirebbe per ripassare un libro di storia, sordo senza il suo indice d'ascolto. Basterebbero poche gocce per rimanere concentrato in questo giorno della memoria. Corta come la coperta che non ripara o lunga di ricordi terminali. Ho perso le tracce e gli appunti di un discorso, interrotto sul più bello, da un blocco mentale e fuori posto. E allora segno il passo e chiudo gli occhi sul presente incerto, influenzato da un passato febbrile... Il tempo mi fa salire in macchina e partiamo veloci in retromarcia. Mi ritrovo nel fuori campo sfocato, con gli occhi stanchi e lenti senza montatura. Adesso vedo solo in bianco e nero. Osservo pigiami a righe che indossano esseri umani, stelle sul petto, tatuaggi di numeri, uomini con gli stivali, cani e lupi abbaianti, fari notturni abbaglianti e pianti bisbigliati... Aleggia il vento gelido di una morte estratta a sorte. Ascolto il suono del silenzio, rotto nel tonfo di un altro martire, caduto sulla terra, fredda ed accogliente delle sue spoglie, nude al cospetto della sua ingiusta condanna. Fine pena mai. Continuo a cercare fili di speranza, anche se spezzati. Ne trovo a milioni e li raccolgo uno per uno. Sono i capelli caduti nei riccioli e nelle trecce, tagliati, senza una spiegazione a quegli angeli con il cappello da quei diavoli per capello. Altri fili li ho scoperti, elettrici, spinati e traccianti nel confine di una libertà, invisibile agli occhi. Respiro paura e non trovo la cura per questo freddo tagliente, come il rasoio dei suoi lunghi inverni, fatti di neve, brividi e nebbia. Che scena agghiacciante, gelida e oscena di umiliazioni aberranti, raccapriccianti di orrori e copiata da errori di una soluzione finale e sbagliata. Esco di scena, sopravissuto e ancora vivente; mi sento un soggetto smarrito dal tempo furtivo di un prossimo domani. Proprio adesso che avevo raccolto gomitoli di fili per provare a ricucire le anime strappate a quei corpi, fatti di pelle e ossa. Ritornato al futuro, appoggio gli occhi su un campo finalmente aperto. Mi sento comunque condizionato dalle parole urlate in silenzio, lette negli occhi disperati delle donne, uomini e bambini che ho incontrato e non ho mai conosciuto. Con una corazza fiera ed orgogliosa e per questo razziati della loro dignità. Finalmente concentrato, cercherò di alzare il mio morale, imparando la morale di questa triste storia. La stessa storia che, ancora oggi, teste vuote e rasate vorrebbero ripetere alzando il braccio. Destro. Oggetti maligni, figli senza padre, di una propaganda ignobile, indegna, crucca ed assassina. Stupendo sarebbe cambiarne il corso ed il finale... Una storia diversa nella quale i deportati sarebbero i veri protagonisti della loro vita. Soggetti Benigni, che insegnerebbero alle future generazioni il significato della frase più dolce da dire... semplicemente che... LA VITA E' BELLA!

venerdì 22 gennaio 2021

TERMINI DI LEGGE

Come sempre avete ragione. E' da un po che non vi scrivo. Anzi è da un bel po che non scrivo. Non c'è ragione per questa mia assenza prolungata. Volevo cambiare registro per trovare la giustificazione per questo misfatto, ormai non più quotidiano, di un buongiorno condiviso. Non ho ragionato da sùbito, sul torto da voi subìto e, contorto, constaterò amichevolmente questo incidente di percorso. Ma oggi sono deciso a fare un inciso prima di incidere questo nuovo brano. Dirò fuori dai denti quel giudizio incisivo che mi avete curato con i vostri meravigliosi giudizi universali. Mi scuso ancora per aver avuto il fiato corto, ma ho corso disperato per raggiungere il tempo perduto che mi stava togliendo il respiro e soffiare via il suo fiato sul mio collo. Ho dato spazio alla voce di un nuovo capitolo e ho tolto il tempo alle parole che non vi ho ancora scritto. Ho creato un nostro, solo nostro, rapporto di fiducia. E sulla questione abbiamo la maggioranza. Quindi andiamo avanti. Da amante della vita, fisso un altro appuntamento fisso con la promessa che non vi darò più buca nella sua terra. Staccherò dal chiodo l'amica penna ed inchioderò al muro il suono astratto di un quadro dipinto con vecchi silenzi. Avrò bisogno, ancora una volta, dei vostri appunti, che diventeranno spunti per fare nuove riflessioni, allenando la mente. Lei che adesso finalmente, al mio sangue non mente. E' cosi mi ritrovo a scrivere pensieri trovati qua e là nel mio essere latitante dentro, per chi la fuori, legge per scappare nel momento di un'evasione. Ora sono ancora più convinto che anche la mia vita legge i miei buongiorno... mi ha fatto capire che è scemo chi non legge oltre le righe di un messaggio... mi ha detto che è ancora più scemo chi crede nella legge del più forte... mi ha fatto conoscere la legge chiamandola per nome. Questa è la bellezza della vita, con le sue regole non scritte, noncurante delle nostre previsioni del suo tempo incerto. Nonostante tutto, ho forse capito la sua vera potenza democratica... in effetti la forza della sua natura detta legge... che è uguale per tutti...