Ho pensato, quindi, di offrirmi volontario per evitare un bagno di sangue perché mi sentivo in vena di fare qualcosa di stupefacente.
E così mi sono svenato per provare a smaltire il tossico rifiuto di perdonare il fato ignorante.
Ho riaperto le braccia alla vita per donare una parte di me a qualcuno che non vedrò mai.
Il mio gesto nobile si è trasformato in una goccia plebea nel grande mare della solidarietà... Invisibile agli occhi.
E quella goccia, dopo altre gocce, farà traboccare il vaso della speranza... Fiorito e sanguigno.
Se il perdono brucia sempre un po' il nostro orgoglio, proviamo a regolarlo nella giusta temperatura delle nostre emozioni con quella goccia che laverà, come una doccia, la nostra coscienza... negli unici 2 modi possibili.
A sangue freddo con la calma dei forti.
A sangue caldo con la virtù dei giusti.
A sangue tiepido con l'inerzia del momento
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