mercoledì 16 settembre 2020

DANI E' LA'

Cosa ci faccio qui ed ora? Ora faccio semplicemente caso ai minimi particolari della mia anima fragile e qui aspetto il mio istinto, non più tanto distante da me. Mi fido, come un cane fedele, nel nulla è per caso, e non faccio più caso al nulla che mi vuole annullare. Sono deciso a risolvere questo caso fortuito di una sfortuna che non esiste, affrontando la dura realtà... non importa se al fronte del suo palco oppure ancora libero di varcare i suoi confini. Piegato ma non spezzato, proverò a spiegare una volta per tutte il mio 11 settembre. L'umanità intera ha cambiato il suo habitat naturale, quel giorno e per sempre, indossando un abito troppo stretto, fonte di dolore, orrore e terrore... il mio, di mondo era già cambiato, sempre in quella data, ma di 2 anni prima. Aveva la forma di un rosso cuore, dipinto da un pittore ed un nuovo odore dal profumo d'amore. L'11 settembre del 1999 ho sposato Daniela. Insieme abbiamo fatto nascere una nuova felicità di coppia, che aspettava solo noi per uscire allo scoperto, alla scoperta di un mondo a forma di noi. Quella ricerca della felicità l'abbiamo fatta senza libri e senza Wikipedia e devo dire che è venuta piuttosto bene. Il professor Amore ci ha sempre promossi. I nostri "11 settembre" sono passati dal via per ben 8 volte come in un gioco da tavolo che non ti stufa mai. Poi succede che un giorno il destino cambia la faccia dei dadi lanciati chissà dove... e cambia anche la faccia della nostra medaglia... il prezioso oro giallo si è trasformato in oro nero, senza valore, che ha inquinato la nostra sorgente di vita. Eravamo ragazzi poco più che trentenni e il CANCRO ha lasciato il segno. Purtroppo, non era quello zodiacale. Paura, terrore, rabbia, sconforto, disperazione... l'11 settembre del mondo ha buttato giu' dalle torri anche le nostre certezze. Poi la luce di un camice bianco ha riacceso e ripulito i nostri volti scuri regalando ossigeno di speranza per vivere un futuro che sembrava ormai scontato. Per 6 mesi siamo entrati in un tunnel (fatto anche d'amore) di corridoi e stanze di ospedali. Le nostre seconde case. E come ogni casa la ritenevamo sicura, perchè al suo interno ogni malattia si cura... Con il tempo siamo diventati dottori honoris causa imparando termini nuovi, sconosciuti fino a ieri. L'ignoto, infatti, fa paura proprio perchè non sai mai dove si trova e soprattutto perchè non lo conosci. Dany era indubbiamente cambiata ma solo nell'aspetto perchè lo spirito era quello di sempre, combattivo e ribelle. Comunque era sempre solare, nel suo sorriso caloroso e abbagliante. Lei aveva imparato, da studentessa svogliata di classe superiore, a conoscere le terapie. Ha conosciuto però una nuova paura... quella che io potessi allontanarmi da lei. Ed io non pensavo neanche lontanamente a starle lontano. In fondo eravamo vicini nella stessa casa, famiglia. La rassicuravo, mentre leggeva in silenzio le parole dei miei occhi. Non le ho mai mentito mentre le dicevo che era bellissima, perfetta ed elegante, perchè vedevo sempre la stessa Dany, anche se più gonfia, stanca e senza capelli. L'ho amata sempre e forse ancor di più, durante le devastanti terapie; ho cercato di incollare i cocci della sua anima frantumata senza mai riuscirci perchè lei teneva per se l'ultimo pezzo, nascondendolo per non farmelo trovare. Come darle torto? Non bastava il peso della malattia a rallentare i suoi passi felici? Ho provato ad alleggerire le sue paure, le sue angosce ed i suoi domani incerti, semplicemente alimentando quella fame di vita nuova. Uscivamo, lasciando alle nostre spalle mura domestiche, piene di pianto dal suono ovattato. Ho soffiato via la cenere del fuoco lento dei nostri giorni tristi. Per fortuna non eravamo da soli...dal 3 agosto del 2002, girava per casa, nelle stanze dei suoi e dei nostri sorrisi un figlio piccolo ed ignaro da crescere. Lui, curioso e temerario, imparava a camminare e noi che sapevamo già correre, siamo inciampati nel dolore, zoppo di passi lenti. Nonostante tutto, io e Daniela, siamo sempre stati le stampelle della sua adolescenza accelerata e credo, con profondo orgoglio, che ci siamo riusciti perchè Lorenzo è semplicemente Lorenzo... basta conoscerlo. Ho voluto fortemente fare il testimone di questo passato perpetuo ora che Daniela non c'è più. No scusate, questa volta ho mentito sapendo di mentire... Dany è ancora qui, è presente, c'è ancora, ora come allora e ancora oggi per domani. Questo messaggio sarà il mio più grande regalo per Lei. Lei che mi ha regalato la sua vita, il suo amore, la sua presenza, la sua comprensione, un figlio... ha fatto crescere il Massimiliano-ragazzo di ieri e ha colto, maturo, il Massimiliano-uomo di oggi... grazie a Lei un Massimiliano sicuramente migliore di quello anonimo che ancora non la conosceva. Devo onorare il mio debito di riconoscenza contratto con Lei. Per riscuotere il mio credito con la vita, ci vorrà ancora del tempo. Queste mie parole non saranno buttate al vento ma rimarranno per sempre cicatrici e tatuaggi sulla mia seconda pelle... sottotitoli per far capire al mondo la persona stupenda che era. Dany, ovunque tu sia, ho ancora una cosa da dirti... amarti è stata la cosa più bella che abbia mai fatto. Questo è stato, è e sarà per sempre il nostro 11 settembre.

3 commenti:

  1. Non si riesce a leggere senza commuoversi, perché l'amore vero è per sempre, in ogni forma, dimensione, spazio.

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  3. Che Emozione leggere queste parole...hai la rara capacità di dare una forma ad emozioni profonde. In poche parole hai descritto un sentimento che qualcuno non riesce neppure a nominare...l'amore. Lei...ora in un'altra dimensione...sarà orgogliosa di ciò che ha seminato...

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