martedì 7 aprile 2020

TUTTOSPORT

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La domanda più frequente dei nostri giorni inquieti è QUANTO MANCA? Ma, da contadini di città, ci coglie spesso impreparati ed ancora immaturi.
QUANTO MANCA, può essere anche un'amara affermazione in senso negativo perchè essere positivi fa ancora paura.
Io aggiungo anche COSA MANCA, non riferito a quelle cose che possiamo ancora sperare di trovare e comprare, dopo una fila, un filo troppo lunga. Mi riferisco agli eventi sportivi che mancano da troppo tempo ai nostri appuntamenti fissi. Come in una partita di golf, ci danno buca e noi costretti a riempire quei vuoti.  
Fino a poco tempo fa la nostra vita era come un'olimpiade... sempre di corsa, ad ostacoli sparsi qua e là, oppure nel mezzo di una maratona. Costretti già al salto dal letto, arriviamo già stremati al fotofinish di una timbratrice spietata. Solo per questo meritiamo sempre una medaglia, di qualsiasi valore.
I nostri scatti da centometristi amatoriali, sono rimasti fermi ai blocchi di partenza, battuti da un arresto domiciliare.
Quanto mancano i circuiti accelerati di Valentino Rossi che andavano in corto alla prima fuga di gas. Senza moto ho impennato lo stesso e ora scrivo.
Quanto mancano le serpentine velenose ed i passaggi al millimetro di Leo Messi, pallone d'oro dai piedi inarrestabili. Io, con la palla al piede, già arrestato.
Quanto manca vedere una Ferrari sfrecciare davanti alle frecce d'argento della Mercedes. Bollino rosso per la Rossa, ferma ancora al semaforo in attesa del verde. Speranza.
Quanto manca il rovescio di Re Roger Federer, troppa classe e troppa serietà anche in uno scambio di battute, tra l'erba di Wimbledon o la terra di Parigi. Maestro di scuola.
Quanto manca il basket americano di Lebron James. Un sogno USA e getta.
Quanto mancano gli sfottò del lunedì mattina di qualcuno che non vede l'ora d'incontrarti, ma guarda l'orario in cui arrivi. Puntuale.
Quanto mancano le nostre giornate di sport che cerchiamo di riempire con esercizi di simulazione sportiva.
Ci hanno tolto anche gli Europei, ma, dopo che ci hanno preso a calci, a noi italiani non mancheranno. 
Lo spirito olimpico ci insegna che l'importante non è vincere... ma vorremmo almeno partecipare per toccare nuovamente SKY, scusate, il cielo, con un dito. Del telecomando.

Buona giornata

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