venerdì 17 aprile 2020

CHE SFIGA!

CHE SFIGA!

Oggi è venerdi 17.
Non crederete mica alla jella? Si? Ma no, dai, per fortuna non esiste.
Ve lo dice uno che è nato proprio il 17.
Cari amici, occhio e malocchio che vi vedo! Smettetela di ravanare le vostre parti intime e non fate i superstiziosi. Siate piuttosto supersfiziosi.
Care amiche, per completare la rima alla Lino Banfi, a voi mando prezzemolo e finocchio da conservare in cucina, nelle giuste credenze; quelle popolari sono arte povera.
Adesso vi scongiuro, smettetela di fare gli scongiuri e facciamo un po di chiarezza.
Come può essere di cattivo auspicio un vetro rotto, che ha portato via con sè schegge impazzite del nostro volto per lasciare spazio ad un nuovo viso, più sereno, che si specchierà di nuovo?
Cosa potranno mai fare di male dei gatti neri che attraversano la strada, facendoci imprecare... Ricordatevi che allo Zecchino d'Oro un giovane bambino non voleva altro che lui, rifiutando elefanti, giraffe ed alligatori. E nell'Antico Egitto veniva venerato come un dio, al quale chiedere profezie e consigli.
Se abbiamo avuto una giornata storta, non è stata certo a causa al nostro piede sinistro una volta scesi dal letto. La colpa è sempre e solo della nostra odiata sveglia.. anche noi saremmo, come lei, a dir poco incavolati a rimanere ad occhi aperti mentre qualcun altro dorme; quindi proprio perchè sempre sveglia, suona dispettosa per farci andare via e godere del meritato riposo.
Penso alle scale appoggiate al muro e al rifiuto delle nostre scarpe di andare avanti e passarci sotto. Proviamo a camminare lo stesso a testa alta, ma talmente alta, che la nostra scalata sarà una grande impresa.
E se incontro un gruppo di suore, non posso essere triste. Sono donne che hanno scelto di sposarsi con un uomo che non vivrà mai con loro, ma sarà sempre presente, tutti i giorni.
Sono invece triste, se penso alle donne, non con il velo sulla testa, ma sui loro occhi. Loro, no, non possono scegliere di far vedere agli altri la loro bellezza divina.
Quante volte ho fatto cadere il sale sul tavolo... era l'unico modo per dare sapore ad una cena insipida di parole dal cattivo gusto.
Anche rompere una bottiglia d'olio, più che sfortuna, rende scivoloso un terreno fatto d'incomprensioni e litigi, mentre gli scivoli di cui abbiamo un gran bisogno, sono quelli d'acqua di piscine e quelli di giardini dove i bambini scendendo, tremano un pò.
Quanti segni di sventura che vogliamo evitare... un cappello da non buttare sul letto o un ombrello da non aprire in casa. Facciamo sempre le corna alla malasorte per essere fedeli ad una sorte già assegnata.
Eppure, nonostante gufi e corvi, tra Fantozzi ed il megadirettore galattico sarò sempre il ragioniere, tra Paperino e Topolino scelgo il papero squattrinato, tra Willy il coyote e Bip Bip, correrò sempre a fianco al lupo della prateria.
Meglio essere simpatici che perfetti.
Ma tanto non siamo noi che scegliamo chi essere... la Dea Bendata purtroppo è cieca mentre sua sorella ci vede benissimo, anche al buio. Anche se, con quadrifogli e cornetti alla mano, giochiamo a nascondino.
Ora però, vi auguro Buona Fortuna e ci leggiamo al prossimo buongiorno.
Toccando ferro...   

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