domenica 19 aprile 2020

SECONDA SCELTA

SECONDA SCELTA

Toc toc.
Mi chiedo chi possa essere a quest'ora del mattino... Non aspettavo nessuno...
Mi affretto a chiudere nel cassetto i miei sogni superaffollati di gente e musica; in realtà sono loro che scappano tutti nei pensieri di qualcun altro e la musica si spegne nei rumori domestici di una casa troppo vissuta. Quei rumori a cui non faccio neanche più caso.
Mi alzo contro la voglia di girarmi dall'altra parte e far finta di non rivivere una replica del mio ieri.
Apro la porta e una donna bellissima si presenta davanti ai miei occhi. E' la domenica, piena di ingenui propositi e indecenti proposte.
Per decenza, la faccio entrare e lei mette subito una croce su un giorno rosso di calendario, geloso dei suoi fogli.
Non sono un buon padrone di casa. Non la metto a suo agio.
Il mio disagio, figlio di giorni agiati e lontani, ha contagiato anche lei.
Le confesso subito che non l'ho mai amata e e l'ho sempre tradita con un sabato qualunque.
La domenica, comunque bella ed intelligente, mi ha subito perdonato. In fondo l'ha sempre saputo. E comunque siamo in tanti ad averla usata.
Il sabato, spavaldo, viene sempre per primo e consuma quasi del tutto le nostre energie elettriche che sembravano già scariche di un lavoro ingrato.
Già l'immortale Leopardi esaltava la bellezza di un sabato gioioso di paese, nell'attesa festosa di preparativi, poi disillusa e delusa da una domenica deludente.
E che dire dei nostri sabato pomeriggio, quando l'amore spingeva di corsa le lancette in avanti, nelle braccia di un ora illegale.
E non ci importava nulla se ogni sabato sera si alzava la febbre, di vita. Era la solita reazione di difesa del nostro corpo al divertimento. Quello più sfrenato.
E poi mica l'ho scritto io che la domenica può essere bestiale o addirittura lunatica.
E non l'ho deciso io che la domenica mette la parola fine, ad un fine settimana tanto desiderato, lasciandoci da soli ad aspettare un giorno già odiato prima di conoscerlo.
La domenica esausta ma non ancora finita, vuole andarsene via. Le dico che è ancora presto. Malinconica, ma orgogliosa, mi sorride e mi dice che non può rimanere. Prima di andare via mi confessa però una cosa... neanche lei mi ha mai sopportato..
anche se soffriva, si è sempre accorta che, ancora nel pieno del suo pomeriggio, io già pensavo che fosse l'inizio del lunedi.

Buona domenica  

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