mercoledì 29 aprile 2020

AFFARI D'ORO..SCOPO

Paolo Fox!! Ma cosa mi combini? Tutti lo sanno che anno bisesto è anno funesto!
Sei l'astrologo più famoso della TV e non puoi passare dalle stelle alle stalle.
Io, però mi dissocio.. qui, dal mio osservatorio astronomico cerco di non subire l'influenza astrale del periodo, e non ci sto in questo clima di caccia alle streghe.
Già non sopporto la caccia e la sua stagione da cambiare, ma la caccia al Fox, anzi alla volpe, è da arrestare subito e buttare via la chiave. Inglese.
Qualche maschio Alfa pensa ancora che l'uomo è cacciatore e la donna la sua preda, ma vi assicuro che ho provato, IO in preda al panico, l'urlo cacciato da una donna incacc(h)iata! Nella peggiore delle ipotesi è l'uomo che rischia di essere cacciato a pedate o fuori di casa.
Chi di noi non ha subito, poi, una caccia al primino?
L'unica caccia che mi piace è quella al tesoro. È per quella che sono ricchissimo. Con tutti gli amici che ho trovato.
Ecco, ho sparato tutte le mie cartucce sulla caccia.
Riprendo il tema del buongiorno.. voi li leggete gli oroscopi? Io no. Mi basta leggere i nomi di chi li scrive.. Branko e si brancola nel buio, Barbanera più che astrologo mi sembra un pirata dei Caraibi. E quelli di frate Indovino? Già uno che si chiama indovino... mah! Ma qual'è il loro scopo? Quello di lasciare un segno del vostro segno zodiacale.
E visto che ho sempre la testa tra le nuvole e le stelle, ho studiato parecchie volte celesti e ci voglio provare anch'io!
Mi sono bruciato con i segni di fuoco, mi sono sporcato con i segni di terra, ho volato insieme ai sogni d'aria e mi sono dissetato con i segni d'acqua. Ora mi sento pronto per il mio primo oroscopo... iniziamo!
ARIETE: potreste soffrire di mal di testa. Non la usate troppo. Siate coraggiosi e non fate i conigli.
TORO: basta stare seduti. Alzatevi e non fatevi prendere per le corna. Occhio al vostro partner.
GEMELLI: i rapporti domestici sono autorizzati. Indossate i dispositivi di protezione se non volete sorprese.
CANCRO: avete le ore contate. Recatevi subito in ospedale. Quella è zona protetta.
Si cura.
LEONE: la vostra criniera sta diventando un problema. Coprite la corona con una tinta l'(o)Real o una tintarella di luna.
VERGINE: capisco il  vostro desiderio di uscire allo scoperto. Controllatevi e rimanete a casa. Solo così rimarrete tali.
BILANCIA: non salite sui voi stessi. Sbilanciatevi di più e mangiate di meno.
SCORPIONE: rispettate sempre la coda. Soprattutto la vostra. Può essere velenosa. Antidoto naturale di sopravvivenza.
SAGITTARIO: affrontate come uomini veri e tutti interi le difficoltà di giornata. Solo così sarete a cavallo.
CAPRICORNO: gli sgarbi quotidiani lasciateli alle capre. Fate Mea culpa e siate capri espiatori dei vostri peccati.
ACQUARIO: cambiate ambiente e cambierete voi stessi. Usate solo acqua corrente. Ci sarà una scossa nella vostra vita.
PESCI: oggi è meglio che stiate muti. E non rassegnatevi. Siate, però, più che certi quando dite che l'amo. Altrimenti sarete fritti.
Per oggi è fatta. Ma caro il mio Fox, o volpe se preferisci. Non sono stato più furbo di te ed un mestiere già ce l'ho. Stai tranquillo.
Ma se dovessi cambiare idea, voi di che segno siete?
Buona giornata


martedì 28 aprile 2020

CHE CONFUSIONE! SARÀ PERCHE TI AMO

CHE CONFUSIONE! SARÀ PERCHÉ TI AMO
1,2,3, prova, prova... mi sentite?
Fedeli lettrici e lettori, scusatemi. Oggi non posso darvi troppo retta. Mi sono infiltrato, travestito da giornalista, per l'attesa conferenza stampa di Giuseppe Conte.
Voglio capire bene la fase 2, anche se rischio di rovinare la mia di fase. Quella creativa.
Al centro della sala, mi concentro e penso... cosa c'entro in tutto questo? Poi ricordo a me stesso che devo ricostruire una nuova fase della vita e voglio fare centro.
Tutto pronto. Do un occhio alla penna ed una mano alle carte. Presto attenzione al nobil uomo davanti a me, sperando mi possa restituire un'attenzione non disturbata dalla mia mente, che non mente mai.
Inizia a parlare. Lo fisso come fossi fesso, lo ascolto ma l'udito tocca solo il cellulare. Perdo subito il filo del discorso. Lo ritrovo, collegato e in fin di vita, al traduttore politichese-italiano-politichese... si ai congiunti, forse alle relazioni stabili ma non in secondi stabili, distanze sociali 2x1, correre da soli si, in tandem no.
Nessuno lo ferma, ci provo io. Alzo il braccio. Niente. M'ignora e continua ad andare a braccio. Contrariato, mi giro al contrario e dico bastian...
Metto il punto sui miei appunti e rileggo...
Caro Premier, essere il primo è stupendo ma da ministro, in Italia, è proprio difficile.
Questa sera è stato interpretato a metà... come Inter... sarà sempre Conte, come ...pretato poteva fare almeno una messa alla prova.
Signor Presidente, le do un consiglio... la prossima volta se vuole essere più chiaro, stia più sereno. Si fidi di uno che ha avuto parecchie sere no. E poi faccia più attenzione la prossima volta. In parlamento gira ancora il rottamatore toscano che la sta aspettando sulla riva del fiume Arno. E se continua così la farà diventare un Conte Vecchio.
La mia fiducia in lei è fuori discussione. Ma se dovessi perderla porro' una questione personale e decidere di scendere in campo anch'io.
L'Italia potrebbe avere il privilegio di essere governata ancora da un nobile. Tutto nuovo.
Non più da Conte Giuseppe, ma dal Conte Max!


lunedì 27 aprile 2020

IL MARE CALMO DELLA SERA

Dolce sera dal profumo di pioggia...
Il ticchettio dell'acqua sui vetri calma i miei sensi. Mi calmo ormai colmo, dei colmi di questa storia che non mi ha mai fatto ridere.
La mia calma dal sangue freddo ha avuto il merito di plasmare un sangue talmente caldo che dava un pò alla testa.
Per fortuna, ho ancora parole soffuse di speranza e, per il momento, non ho bisogno di trasfusioni.
Piove ancora.
L'acqua è proprio il mio elemento migliore. Non si ferma mai. Corre e scorre in mezzo ai miei sogni campati in aria, mi bagna le labbra quando cado per terra e mangio la polvere, lava il fuoco di un vulcano.
L'acqua ha colmato i fiumi di parole, sempre in piena, nei miei buongiorno che non ho mai saputo arginare.
L'acqua ha allagato giorni vuoti di perdite da rubinetti lasciati aperti in un spreco di tempo passato.
Ma come ho fatto a non pensarci prima?
Bastava chiudere con il passato e la perdita perde ancora una volta. In casa e fuori casa.
L'acqua si è fatta goccia di maree, influenzate dal mio essere lunatico. Con Luna buona un mare d'idee, di Luna storta un mare di guai.
L'acqua di mare. La mia preferita. Quella che non si può chiudere in una bottiglia perchè ama nuotare in mare aperto.
L'acqua ed il mare... si amano talmente tanto che si uniscono nel nome proprio del ver(b)o amore... AMARE.
E fuori continua a piovere...
Lo sapevo che l'acqua riusciva, col mare, a calmare la mia solita ansia da prestazione.

Buona giornata

domenica 26 aprile 2020

POSIZIONE DA TITOLARE

POSIZIONE DA TITOLARE

Ricordate il buongiorno di ieri? Bene. L'attesa è finita come la pazienza.
Anche se ho un credito infinito verso la vita, ogni promessa è un debito e questo debito di riconoscenza consideratelo già estinto. L'ho pagato d'istinto senza distintivo.
Stamattina ho avuto però un piccolo inconveniente: una piccola gazza voleva rubarmi l'idea di una nuova frase, pensata frame e me. Così ho fatto la guardia e l'ho sbattuta in gabbia.  Non era la gazzetta che volevo.
Fatto il mio dovere, dovevo soddisfare il mio piacere; giunto in edicola ho comprato la copia, originale, della Gazzetta ora ufficiale. Il concorso tanto atteso era uscito! Vi riassumo subito i termini...
Con i campionati fermi e campioni affermati, fermati da tamponamenti a catena, si rende necessario l'assegnazione immediata del titolo. Di campione. Da fedeli lettrici e lettori siete, a pieno titolo, idonei per partecipare al concorso del miglior titolo del buongiorno.
Per tutti i miei buongiorno ho studiato il giusto titolo, anche se non c'era bisogno di alcun titolo di studio. Forse per qualche buongiorno ci voleva un sottotitolo, ma voi mi avete sempre intitolato pubbliche vie e piazze. Sulla fiducia. Vi chiedo, sempre a titolo di cortesia ed affetto, di elencarmi le vostre preferenze, in uno scambio di voti. Lo so che è illegale, ma tanto hanno bloccato l'(e)lezioni e quelle poche si fanno in video, da una cabina in cui tutti possono spiare. Ora che siamo ai titoli di coda, mettiamoci in fila i nostri preferiti.
So che sono molti i titoli da ricordare ma, essendo la vostra banca preferita, apro la cassaforte e tiro fuori tutti i miei titoli bancari..
Ho aperto LA STAGIONE DEI SALDI, ho dato IL giusto PESO DELLE PAROLE e ho guidato a SENSO UNICO. In un GIOCO DI PAROLE ho dato SCACCO AL RE! e ho installato un ANTIVIRUS PER SCELTA. Ho atteso in una SALA D'ASPETTO dei PERFETTI SCONOSCIUTI. Ho sofferto per la mia POVERA PATRIA durante STAGIONI DIVERSE. In SERE NERE, prima ho urlato MAI STATI UNITI, poi ho pianto che non E' TEMPO PER NOI e infine, di gioia ed innamorato ho pensato SIAMO SOLO NOI. In un giorno di RIPOSO SETTIMANALE, davanti alla tv, facevo zapping tra SCHERZI A PARTE, una PRIMA VISIONE, ZELIG CIRCUS e MASTERCHEF. Ho ammirato tutti i giorni MEDICI SENZA FRONTIERE. Da astemio ostinato ho capito il PROIBIZIONISMO STUPEFACENTE! Nelle giornate di sole ho sognato che IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO ed UNA MUSICA PUO' FARE la differenza. Ho immaginato di giocare a nascondino e contare 1,2,3...LIBERI TUTTI, mentre i miei amici pensavano... SPAZIO VITALE CERCASI. Con le scuole chiuse, ho pensato che LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE e non avrò bisogno di un ESAME DI RIPARAZIONE.
Spesso distrutto, mi sono sempre ricomposto in un nuovo IDENTIKIT e sono RISORTO A NUOVA VITA. Sempre orgoglioso di essere nato ad AUGUSTA TAURINORUM CAPUT ITALIAE, città del TUTTOSPORT. Senza età ed un pò bambino, ho rivisto TOY STORY e, più maturo, ho apprezzato CARPE DIEM e NUOVO CINEMA PARADISO. Per qualcuno ho scritto, a volte, in LINGUA ESPERANTO. Ho TROPPA CONFIDENZA nell'amore per mio figlio che non sarà mai una SECONDA SCELTA; la mia RESPONSABILITA' GENITORIALE si mischia nel MUTUO SOCCORSO dei suoi sorrisi con i miei giorni tristi. Ho organizzato una SCAMPAGNATA IN COMPAGNIA ma mi sono perso in ...PENSIERI, PAROLE, OPERE o MISSIONI. CHE SFIGA! Non so come ho fatto, ma mi sono anche LIBERATO di un PACCO BOMBA.
Mamma mia quante cose ho fatto, in barba al titolo nobiliare del nostro Premier!
Eppure giuro che non mi sono allontanato più di tanto... a volte fuori di testa e a volte sul balcone, fuori come lui.  
Buona lunedì 

IL SESTO SENSO

IL SESTO SENSO

E' ormai tempo di bilanci.
Tranquilli, non sono un santo che vi toglierà un peso e neanche un sarto che misurerà il vostro giro vita. Anche perchè in giro non si può andare e di vita se ne vede ben poca.
E' vero. Ormai da tempo stiamo mangiando, controvoglia, piatti fatti di vita piatta, ma forse abbiamo esagerato ad aver dato vita a troppi piatti fatti in casa che fino a 2 mesi fa riempivano la pancia di una TV di piattume.
Almeno la vostra cucina è buona, preparata e condita molto sapienti mentre le mie ricette le ho copiate bene in cucine da incubo.
Perchè devo sempre divagare? Il mio buongiorno mangereccio l'ho già "bruciato". Come sempre avete ragione... adesso mi merito una bella torta alla panna. In faccia!
Riprendo il discorso... Sto tirando le somme di tutti i miei buongiorno scritti; tra poco dovrò andare in ritiro e prepararmi per la nuova stagione.
Non voglio dilungarmi troppo e neanche tirarla per le lunghe e tutto sommato avete diritto ad una spiegazione.
Non so se mi spiego, ma mi spezzo la schiena in tutti i buongiorno per scrivere spezzoni di idee e pezzi di frasi, fraintese sul momento e contese nei loro significati sottintesi. Ci siamo intesi?
Scusatemi... Sono, ormai una preda al panico di orari fusi come nella tela di Salvador Dalì.
E' sabato sera e sto scrivendo il saluto per la domenica mattina. Sono confuso.
Per fortuna c'è ancora qualcuno che mi prende sul serio e provo a spendere un pò di credibilità: non voglio però rimanere al verde, se vado in bianco, rosso di vergogna. Però non cambio bandiera.
Ricapitoliamo per non capitolare del tutto. Stasera (ieri sera...) avevo deciso di fare l'inventario dei miei buongiorno e metterli in ordine di preferenza. Mi sono ritrovato ad inventare una nuova storia con poco senso e molto rischio...però il barile non lo raschio... mai.
A me piace stupire e creare stupore, anche con cose stupide.
La mia strada porta sempre ad un bivio: il consenso o il senzasenso.
E anche questa storia ha un senso anche se (apparentemente) un senso non ce l'ha.
Si sta facendo tardi e devo fare presto a darvi un anticipo sul mio buongiorno ritardato.
Sto preparando un concorso per assumere definitivamente le mie responsabilità. Non è un concorso pubblico, ma è riservato solo per voi concorrenti che avete corso con me la corrente. Voi che mi avete aiutato a risalire la china di questa penna che ha colorato la mia fuga. Per la vittoria.

Il bando, ufficiale e gentiluomo, uscirà con il buongiorno di domani per chi scrive e di dopodomani per chi legge.
Ora bando alle ciance. Bandito dal concorso sarà chi si rivolgerà al contrabbando.
Ci saranno premi per tutti. Consolatevi almeno con questo pensiero.  
Non fatemi aggiungere altro. Armatevi di pazienza e aspettate il prossimo buongiorno. Anche se, lo so bene, tutto questo è disarmante.

Buona domenica

venerdì 24 aprile 2020

PACCO BOMBA

PACCO BOMBA

Immerso nella vasca dei miei soliti pensieri, pensavo ai giorni trascorsi e volati via... prima rincorsi e poi scappati via, poi ricorsi storici persi, o discorsi racchiusi in parole in soccorsi prontamente occorsi, sdraiati su corsi dal senso unico di marcia, che a volte mi fa troppo senso... di marcio.
Pensavo ad una data per me importante, passata da poco... il 17 marzo.
Come che giorno è?
Provate a sforzarvi un attimo. Attendo risposte...
Ecco la prima... il 17 marzo del 1861 fu proclamato il Regno d'Italia e la nascita del nostro Stato. Giusto. Importante, certo ma la storia è un'altra.
Mi arriva un'altra risposta... è il giorno in cui si festeggia San Patrizio, Santo Patrono d'Irlanda. Esatta anche questa, ma è una festa patronale come le altre...
Mi è giunta un'altra risposta... devo verificare.
Il 17 marzo si è sposato con Tatiana il bel protagonista "Berlino" nella serie della Casa di Carta... cioè in realtà sì è sposato in un convento di frati in Italia... ops! scusate forse ho spoilerato troppo e qualcuno di voi, giustamente, ha maledetto il mio messaggio e per oggi il buongiorno se lo fa da se. Comunque non vi dirò, neanche sotto tortura, come finirà la stagione... forse.
Per tutti quelli che hanno deciso di restare vi dico cos'è successo il 17 marzo.
E' stato il giorno del mio compleanno e mi sono accorto di non essermi dedicato neanche un buongiorno dalla dedica speciale.
Avete presente quando, in quel giorno, riceviamo sempre un pacco con dentro un presente inatteso e sorprendente? Bene. Quindi non farete fatica ad immaginare la gioia nel scartare il regalo, paragonabile a quella di un bambino che scarta la sua caramella preferita, per mangiarne un'altra ed un'altra ancora.
Io non ho mai scartato l'ipotesi di festeggiare l'imminente futuro, con presenti nuovi di pacco. Con voi presenti, ovvio.
Preparate pure l'appello perchè vi chiamerò uno per uno. Non saranno ammesse ingiustificate assenze, sempre presenti in questi giorni vuoti che pretendono un futuro ancora insieme.
Ieri, però, giorno del mio non-compleanno, mi sono meravigliato nell'aver ricevuto comunque un pacco. Senza mittente, mi chiedevo chi l'avesse spedito... è da un pò che non faccio ordini su Amazon. La mia attenzione è caduta sulla scritta laterale... NON APRIRE FINO AL 4 MAGGIO.
Come potevo frenare la mia enorme curiosità che viaggia sempre oltre ai limiti consentiti al momento?
Volevo rispedire il pacco all'ignoto benefattore o quantomeno cambiarlo con uno senza scritte, da aprire subito. Avevo però il timore che se l'avessi fatto, sarebbero stati affari miei.
Però gli errori di un passato mitologico possono esseri rivisti, ripetuti e corretti. Così, come fece Pandora con il suo vaso, ho preso il mio pacco e l'ho aperto. Al contrario.
E' uscito fuori tutto il bene delle persone che me ne vogliono.
Sono profondamente convinto che quel pacco me lo abbiate confezionato e spedito voi.
Nulla arriva per caso e quando capita, capisci il valore per il dono ricevuto.
Anche se, di solito, il perdono viene concesso dopo aver commesso un peccato.
Ed il mio grande peccato non è stato quello d'ingenuità per aver aperto oggi il mio pacco, ma è quello di non avervi ancora incontrato di persona per ringraziarvi.
Buona giornata   
  

giovedì 23 aprile 2020

LIBERATO!

LIBERATO!

Occupato!
Che brutta esclamazione che ci tocca sentire quando bussiamo alla porta di un bagno, per soddisfare l'impellente bisogno di fare i nostri bisogni.
E quanta irritazione suscita in noi il suono di un telefono occupato, in un TU TU, troppo stretto e non in linea, già spezzata da un altro interlocutore tanto ignoto quanto antipatico.
Per non parlare di quei posti occupati quasi sempre da qualcuno, dentro un cinema di posti assegnati e sguardi scocciati.
E cosa mi dite quando, da lontano, vediamo un posto libero in un parcheggio o su un mezzo di trasporto che la fortuna altrui puntualmente ci occupa? In fondo, siamo già consapevoli che non sarà mai libero per noi...
E come rimaniamo delusi quando, gonfi di parole e di attenzioni, ci strozzano il fiato su un collo di bottiglia, chiusa e buttata in mare, da naufraghi troppo occupati a giocare al solitario.
Se non bastasse quanto ho già scritto, il termine occupato peggiora il suo nefasto significato con 2 prefissi che lo trasformano in parole che vorremmo disconoscere: disoccupato e preoccupato.
La grammatica e la storia mi vengono in aiuto e mi spiegano perchè occupato è il participio passato del verbo occupare.
Mi siedo vicino a loro e ascolto una storia italiana, fatta di participianti sgraditi di un passato da non dimenticare mai. Capisco subito che non è una favola.
C'era una volta un esercito di terracotta di militari tedeschi, mai paghi di distruzione e morte sparse in un'Europa già vecchia, che decisero di occupare il nostro Belpaese, già spalmato su un'ideologia fasciata di nero... colore senza colore di un lutto nazionale.
Questi crucchi ed assassini, armati solo d'odio, cattive intenzioni e un'artiglieria troppo affilata, si autoinvitarono senza aver ricevuto mai nessuna partecipazione e si sedettero al nostro tavolo, senza avere il permesso. Di soggiorno.
Occuparono Roma, la rasero al suolo e, aperta dei suoi resti, la buttarono nelle Fosse. Ardeatine.
Li nacque la Resistenza per l'appunto, all'occupazione di essere disumani che inchiodavano il prossimo sempre al suo passato.
La Resistenza, aveva bisogno per la sua stessa esistenza, di alleati già in arrivo su barconi pieni di un sogno Americano, fatto anche di cioccolata e sigarette.
La Resistenza era formata da compagnie di uomini e donne schierati tutti dalla stessa parte. Quella giusta.
Una parte, un po artigiana ed un po falegname, che riuscì a spezzare un asse che sembrava indistruttibile e con i trucioli rimasti riuscì, con molti sacrifici, a ricostruire travi solide ed un palchetto per un'Italia che scricchiola sempre un pò.
La Resistenza ci ha liberati di corpi maleodoranti e ci ha regalato un profumo buono di libertà.
Che liberazione!
Anche in questo tempo in cui vorremmo occuparci d'altro, ci sentiamo invasi da qualcosa d'invisibile, che ha occupato i nostri pensieri. Vorremmo ammazzare il tempo in qualche modo, ma non siamo assassini come loro e la storia non ci condannerà mai.
Questa volta non dobbiamo opporre resistenza se ci fermeranno per un controllo. Dobbiamo riuscire a trasformarla in resilienza per controllare i prossimi eccessi di velocità.
Vi confesso un'ultima cosa.
Il mio caro e amato nonno si chiamava Liberato (!), un nome destinato per me. Ci teneva molto.
Ma se Liberato Tedesco stonava un'evidente contraddizione in termini, Massimiliano, libero e liberato dagli odiosi tedeschi, suona decisamente meglio!
Buona giornata



...PENSIERI, PAROLE, OPERE O MISSIONI

...PENSIERI, PAROLE, OPERE O MISSIONI

Ognuno di noi ha almeno una missione da compiere nella propria vita.
Già nella notte dei tempi, uomini vestiti da soldati e croci sul petto sono partiti verso terre lontane per mettere una buona parola di Dio, in nome di una missione che di religione aveva ben poco. Per sua stessa ammissione, la Chiesa porta ancora oggi i segni. Della Croce.
I missionari moderni, invece, impegnano la propria vita, laica e cristiana, in continenti dove bisogna contenere l'incontinenza di sangue di guerre incivili. La loro, è la missione più difficile.
Che dire poi, delle missioni di guerra di Stati ignoranti e dell'intelligenza delle loro bombe che colpiranno, stupidamente, gente civile. Missione fallita in partenza.
Entrano, così in gioco, sullo scacchiere internazionale, missioni di pace che non sempre riescono a farla, per la disOrganizzazione di Nazioni non troppo Unite. Missione poco diplomatica.
E c'è ancora chi manda in missione agenti che terranno la bocca chiusa in un segreto di Stato, che sanno tutti.
Bisogna fare attenzione perchè la spia gps si accende se viene localizzata. Posizione da Missionario.
Ci sono poi le missioni rischiose di James Bond e Tom Cruise che da soli lottano con armi nascoste e bagagli sempre pronti, contro il mondo e ne escono sempre belli, vincenti e pieni di donne. Film da Missione Impossibile.
Ci sono ancora videogiochi di livelli alzati di adrenalina e missioni mozzafiato da compiere.
Ci sono state, ci sono e ci saranno sempre missioni spaziali che vorrebbero esplorare uno spazio ancora nascosto e sconosciuto, eppure illuminato da miliardi stelle.
Io sono partito in missione con la mente, già da tempo verso destinazioni dai destini già assegnati non a caso, ma in caso di vittoria.
Per il momento sto provando un numero infinito di volte, pensando e ripensando alla mia prossima ricerca di nuovi segnali di vita. E' una missione che non posso fallire.
Per il momento mi accontento di essere (ri)uscito a fare la mia solita commissione.. un nuovo buongiorno commosso dalle migliori intenzioni.
Missione compiuta!

Buona giornata.   


   


 

mercoledì 22 aprile 2020

TOY STORY

TOY STORY

Da figlio dei mitici anni 80 sono sempre stato un grande appassionato di giochi... da tavolo, all'aperto, di gruppo, di carte, preziosi e a basso prezzo.
Avevo un gran voglia di crescere ma pur di giocare rimanevo sempre bambino. In un'epoca da guerra fredda, il tempo era mio alleato ed il nostro armistizio era una resa senza condizioni.
Da figlio unico ho speso tutta la mia ricchezza d'animo nella mia sala giochi preferita. Casa mia.
Ogni stanza era una distanza che percorrevo a cavallo di una fantasia galoppante. E puntualmente raggiungevo la mia Samarcanda, dove la noia si perdeva sempre nell'infinito di una gioia.
Mi piaceva giocare senza frontiere.
L'ingresso di casa era un campo da calcio di palline di spugna che lavavano ore sporche di sudore e assorbivano sogni ingenui di gloria.
Gettavo la spugna solo dopo l'ennesima paura di rompere quel soprammobile che aveva già rotto.
La camera da letto era un materasso gonfiabile di salti e lo specchio rifletteva sulla mia ingenua vanità di ammirarmi sospeso nelle mie arie da circense. Mi ritrovavo sempre KO, ma comunque OK, a fissare sorridente un soffitto troppo basso.
Il tinello era il campo di battaglia tra soldatini strisciati di stelle ed indiani d'America. I pellerossa, sempre vittoriosi, ribaltavano una storia che non avevo ancora studiato.
Le sedie del tavolo erano gli ostacoli nei circuiti impossibili di macchinine sbeccate in scontri frontali e di ruote perse e mai ritrovate. Il divano era la mia fuoriserie, con gli esterni in pelle, che guidavo con un volante a disco per 33 giri. Facevo una sosta, giusto per la merenda.
Modellini di aerei sorvolavano la mia testa, già piena di viaggi e giri del mondo in 80 giorni. Li facevo poi atterrare su piste di auto e trenini elettrici, come i fili scoperti dei miei nervi per un bagno da fare prima di cena.
Nel bagno, la vasca era una piscina olimpionica con uno stile tutto suo; libero come una farfalla oppure come una rana che si trasformava in un delfino. E quando la schiuma di onde saponate spariva, battaglie navali di shampoo e balsami inondavano il pavimento di quell'acqua, da asciugare con il tappeto.
Il balcone era la finestra sul mondo. Quando il sole mi dava il permesso di scendere, incontravo gli amici di scuola e di strada, anche lei insegnante. La palla era la nostra migliore amica, anche se la prendevamo sempre a calci, per colpire un Muro che sarebbe caduto da li a poco. E quando la palla si sgonfiava di noi e rimaneva a terra, noi giocavamo d'anticipo per non essere impreparati...
figurine di calciatori da scambiare, nascondini da trovare, settimane e sassi da contare, un fazzoletto da strappare dalle mani, una corda da saltare, un'hula-hop da roteare, una cavallina per cadere, biglie colorate da colpire, una guerra da simulare, guardie e ladri da arrestare, un vecchio copertone da rincorrere, una mosca cieca da prendere, un elastico da allungare.
E se il cortile era troppo corto, la corte dei miracoli era il nostro oratorio.
Se poi l'odiata pioggia spegneva gli animi, ci scaldavamo nei dadi lanciati in battaglie di Risiko e risate, di Monopoli in stato di grazia e nel gioco da pelle d'Oca.
Avevamo forse poco, ma quel poco per noi era tutto un gioco. Di società.
Ed il mio personaggio di questo ruolo inventato continua a giocare, anche oggi, con le lettere di uno Scarabeo, di un nuovo buongiorno.
Il mio amuleto portafortuna.

Buona giornata
       

martedì 21 aprile 2020

MUTUO SOCCORSO

MUTUO SOCCORSO

Ma lo sapete che siete proprio in tanti a leggere il mio buongiorno?
Non vi ho mai contati uno per uno anche perchè perderei il conto.
E considerato che a nessuno piace perdere, io quel conto lo voglio pagare subito. Contanti saluti.
Purtroppo, la mia disponibilità di parole mi ha avvisato che ha appena traslocato in Via di Esaurimento, indirizzo di studio troppo rischioso, che mi fa perdere l'orientamento.
Io invece, ho deciso di abitare ancora in Corso Avanzato di lettere, raccolte e spedite in ogni buongiorno. E visto che questo corso lo seguiamo insieme da tempo, non lasciatemi da solo, in una Piazza Pulita di vocali e consonanti.
Io, sempre disponibile al dialogo e a bonificare paludi grigie di noia, ho un conto aperto con Voi e adesso aspetto un bonifico.
Che sarà mai un piccolo prestito, prestato per una giusta causa?
Su, dai basta con quelle facce... non fate i tirchi e allungate il braccino corto verso un amico in difficoltà. 
Siate generosi anche perchè il detto recita... crepi l'avarizia!
Vi ricordo, tra l'altro, che è ormai obbligatorio il dispositivo antiabbandono e quindi siete costretti a mettervi in regola per evitare sanzioni.
A pensarci bene, mi sento in colpa a chiedervi aiuto, ma è un concorso di colpa al 50 e 50, anche se vi ho dato sempre la precedenza.
E visto i precedenti, constatiamo amichevolmente che la mia richiesta è un incidente di percorso. Senza feriti.
Non rivolgetevi alla vostra assicurazione. Vi assicuro io che questa è la prima ed ultima volta che ve lo chiedo.
Visto che ci siete, prestatemi, adesso anche la solita attenzione...
Prestate un soccorso al qui presente contatto e, con molto tatto, suggeritemi un buongiorno che non ho ancora scritto.
Lasciate spazio alla fantasia e contattatemi in privato, che poi pubblico lo spazio che avete lasciato liberamente.
Un ultima cosa... essendo amici interessati, dai molti interessi, applicatemi pure il tasso che volete.
Vi restituirò un buongiorno nuovo, nel mio e nel vostro interesse, non usurato mai dal tempo strozzino.
Buona giornata

lunedì 20 aprile 2020

RESPONSABILITA' GENITORIALE

RESPONSABILITA' GENITORIALE

Tutti noi siamo figli di papà, umili e di madri coraggiose.
Veniamo al mondo da puri ed innocenti e già incolpevoli, creiamo sofferenze a lei che ci ha partorito e chiameremo mamma da li a pochi mesi.
Dopo 9 mesi al buio, veniamo alla luce, la stessa che illumina i volti di chi ci ha atteso dolcemente.
Appena fuori urliamo di pianto e l'assurdità della vita certifica che stiamo bene proprio perchè stiamo piangendo.
Già nel calore delle loro braccia, capiamo subito che cresceremo nell'amore di genitori che saranno nostri per sempre.
Iniziamo a crescere e siamo già viziati a nostra insaputa... lavati, vestiti, cullati, baciati, ci danno da mangiare ogni tre ore e noi, a dispetto dell'età, li abbiamo ricambiati con notti bianche. Insonni.
Continuiamo a crescere e noi vogliamo viziare un'aria già pesante... il pianto di un lettino, per noi troppo stretto, che diventa un sorriso sotto le coperte di un lettone troppo grande; o un giocattolo nuovo per fare i bravi 5 minuti, o mangiare frutta e verdura chiedendo in cambio una TV libera e dolci sul divano.
Cresciamo in fretta in capelli ribelli e in sogni da grandi e loro che imbiancano già, mamma nella sua tinta da preparare, papà sulle pareti di casa.
Ci sono se li chiamiamo ad ascoltare i primi pianti d'amore in giornate d'autunno e non li vediamo mai quando ci guardano di nascosto nei nostri bagni d'estate.
Soffrono sempre un pò, in serate a tutta birra di amici, quando le ruote del loro cervello fanno un rumore che non li fa dormire.
Non ci chiamavano mai con cellulari che non esistevano, ma ci trovavano lo stesso nei posti che conoscevamo solo noi.
Bastava uno sguardo e ti sentivi punito, una parola ed era sentenza, un sorriso per essere assolto.
Siamo cresciuti ancora, abbiamo vinto un lavoro e conquistato un amore... orgogliosi di noi, lo dicono al mondo ma rimpiangono dentro di loro di non avercelo detto mai. 
Sempre pronti a tirare fuori dalla dispensa ottimi piatti e noiosi consigli e noi a sbuffare di fumo di sigarette nascoste.
Un padre che fa lavori da manuale anche se non li ha mai letti; una madre, con la soluzione sempre pronta, che allena una casa perfetta, in esercizi spiegati nelle tasche del suo grembiule.
Un padre meccanico, elettricista, idraulico di fatiche sorde che si fanno sentire a fine giornata.
Una madre che cuce e rammenda sempre qualcosa di vecchio che poi diventa nuovo e che attacca bottone anche quando di parlare proprio non ne abbiamo voglia.
Genitori all'antica, attaccati alle loro abitudini che vogliamo trasformare nelle nostre moderne consuetudini... eppure ci assecondano sempre nel brontolio di un dissenso.
Quei vecchi discorsi che ci ripetono a memoria e che noi non abbiamo mai dimenticato.
Cresciamo ancora, forse troppo, e anche se li vediamo più stanchi e silenziosi, dobbiamo essere alla loro altezza e fare più ombra se vogliono riposarsi, stanchi del sole.
I nostri genitori ci sono e ci saranno sempre. Anche per chi non c'è più riserviamo sempre un posto in prima fila o il tavolo migliore.
Ormai adulti, ci scambiamo i ruoli e diventiamo noi i loro genitori... curiamo ferite di un tempo nostalgico e gli acciacchi di corpi che si sono sacrificati per noi semplicemente vivendo.
I nostri genitori sono sempre lì che aspettano sempre una nostra chiamata, ora che possiamo farlo con i nostri telefoni senza fili.
Non ci pesa mai fare la spesa anche per loro... così, restituiamo in parte, tutta una vita che hanno speso solo per noi.
Buona giornata
 

domenica 19 aprile 2020

SECONDA SCELTA

SECONDA SCELTA

Toc toc.
Mi chiedo chi possa essere a quest'ora del mattino... Non aspettavo nessuno...
Mi affretto a chiudere nel cassetto i miei sogni superaffollati di gente e musica; in realtà sono loro che scappano tutti nei pensieri di qualcun altro e la musica si spegne nei rumori domestici di una casa troppo vissuta. Quei rumori a cui non faccio neanche più caso.
Mi alzo contro la voglia di girarmi dall'altra parte e far finta di non rivivere una replica del mio ieri.
Apro la porta e una donna bellissima si presenta davanti ai miei occhi. E' la domenica, piena di ingenui propositi e indecenti proposte.
Per decenza, la faccio entrare e lei mette subito una croce su un giorno rosso di calendario, geloso dei suoi fogli.
Non sono un buon padrone di casa. Non la metto a suo agio.
Il mio disagio, figlio di giorni agiati e lontani, ha contagiato anche lei.
Le confesso subito che non l'ho mai amata e e l'ho sempre tradita con un sabato qualunque.
La domenica, comunque bella ed intelligente, mi ha subito perdonato. In fondo l'ha sempre saputo. E comunque siamo in tanti ad averla usata.
Il sabato, spavaldo, viene sempre per primo e consuma quasi del tutto le nostre energie elettriche che sembravano già scariche di un lavoro ingrato.
Già l'immortale Leopardi esaltava la bellezza di un sabato gioioso di paese, nell'attesa festosa di preparativi, poi disillusa e delusa da una domenica deludente.
E che dire dei nostri sabato pomeriggio, quando l'amore spingeva di corsa le lancette in avanti, nelle braccia di un ora illegale.
E non ci importava nulla se ogni sabato sera si alzava la febbre, di vita. Era la solita reazione di difesa del nostro corpo al divertimento. Quello più sfrenato.
E poi mica l'ho scritto io che la domenica può essere bestiale o addirittura lunatica.
E non l'ho deciso io che la domenica mette la parola fine, ad un fine settimana tanto desiderato, lasciandoci da soli ad aspettare un giorno già odiato prima di conoscerlo.
La domenica esausta ma non ancora finita, vuole andarsene via. Le dico che è ancora presto. Malinconica, ma orgogliosa, mi sorride e mi dice che non può rimanere. Prima di andare via mi confessa però una cosa... neanche lei mi ha mai sopportato..
anche se soffriva, si è sempre accorta che, ancora nel pieno del suo pomeriggio, io già pensavo che fosse l'inizio del lunedi.

Buona domenica  

sabato 18 aprile 2020

TROPPA CONFIDENZA

TROPPA CONFIDENZA

Ora basta. Ho deciso.
Vi tolgo il saluto una volta e per sempre.
Calma, calma. Non mi manca un venerdì appena passato e non sono impazzito.
Non ancora o almeno non del tutto.
Non pensate che sia un maleducato od un ingrato. Tutt'altro. Ora vi spiego.
Adesso schermatevi dietro i cristalli liquidi del vostro schermo e cristallizzatevi.
I vostri messaggi sono mattoni solidi sui quali ho costruito una bella compagnia di bandiera e ogni giorno siete i miei assistenti di volo.
Ogni buongiorno è una simulazione di un viaggio, durante il quale, a volte, metto il pilota automatico e a volte quello acrobatico.
E come le frecce più belle, quelle tricolori, scoccate le ore della mia giornata.
Però l'avete fatta grossa lo stesso. Ancora non riuscite a capire?
Ormai ci salutiamo quotidianamente da una quarantena di giorni e in via del tutto confidenziale, vi confido che siamo entrati in confidenza.
Come ottimi confidenti, ci scambiamo, con fiducia reciproca, i nostri sentimenti come fossimo al mercatino dell'usato sicuro.
Siamo contrappesi di un manubrio di una bici che va avanti senza mani.
Voi mi togliete un peso dallo stomaco e mi restituite il giusto peso per un cuore ancora a dieta bilanciata.
Quindi come posso pensare di darvi ancora del "buongiorno"?
E' troppo impersonale... preferisco salutare con un CIAO dal suono personale e darti del TU, dalla forma perfetta.
Più alternativo di cosi...

Buona giornata

venerdì 17 aprile 2020

CHE SFIGA!

CHE SFIGA!

Oggi è venerdi 17.
Non crederete mica alla jella? Si? Ma no, dai, per fortuna non esiste.
Ve lo dice uno che è nato proprio il 17.
Cari amici, occhio e malocchio che vi vedo! Smettetela di ravanare le vostre parti intime e non fate i superstiziosi. Siate piuttosto supersfiziosi.
Care amiche, per completare la rima alla Lino Banfi, a voi mando prezzemolo e finocchio da conservare in cucina, nelle giuste credenze; quelle popolari sono arte povera.
Adesso vi scongiuro, smettetela di fare gli scongiuri e facciamo un po di chiarezza.
Come può essere di cattivo auspicio un vetro rotto, che ha portato via con sè schegge impazzite del nostro volto per lasciare spazio ad un nuovo viso, più sereno, che si specchierà di nuovo?
Cosa potranno mai fare di male dei gatti neri che attraversano la strada, facendoci imprecare... Ricordatevi che allo Zecchino d'Oro un giovane bambino non voleva altro che lui, rifiutando elefanti, giraffe ed alligatori. E nell'Antico Egitto veniva venerato come un dio, al quale chiedere profezie e consigli.
Se abbiamo avuto una giornata storta, non è stata certo a causa al nostro piede sinistro una volta scesi dal letto. La colpa è sempre e solo della nostra odiata sveglia.. anche noi saremmo, come lei, a dir poco incavolati a rimanere ad occhi aperti mentre qualcun altro dorme; quindi proprio perchè sempre sveglia, suona dispettosa per farci andare via e godere del meritato riposo.
Penso alle scale appoggiate al muro e al rifiuto delle nostre scarpe di andare avanti e passarci sotto. Proviamo a camminare lo stesso a testa alta, ma talmente alta, che la nostra scalata sarà una grande impresa.
E se incontro un gruppo di suore, non posso essere triste. Sono donne che hanno scelto di sposarsi con un uomo che non vivrà mai con loro, ma sarà sempre presente, tutti i giorni.
Sono invece triste, se penso alle donne, non con il velo sulla testa, ma sui loro occhi. Loro, no, non possono scegliere di far vedere agli altri la loro bellezza divina.
Quante volte ho fatto cadere il sale sul tavolo... era l'unico modo per dare sapore ad una cena insipida di parole dal cattivo gusto.
Anche rompere una bottiglia d'olio, più che sfortuna, rende scivoloso un terreno fatto d'incomprensioni e litigi, mentre gli scivoli di cui abbiamo un gran bisogno, sono quelli d'acqua di piscine e quelli di giardini dove i bambini scendendo, tremano un pò.
Quanti segni di sventura che vogliamo evitare... un cappello da non buttare sul letto o un ombrello da non aprire in casa. Facciamo sempre le corna alla malasorte per essere fedeli ad una sorte già assegnata.
Eppure, nonostante gufi e corvi, tra Fantozzi ed il megadirettore galattico sarò sempre il ragioniere, tra Paperino e Topolino scelgo il papero squattrinato, tra Willy il coyote e Bip Bip, correrò sempre a fianco al lupo della prateria.
Meglio essere simpatici che perfetti.
Ma tanto non siamo noi che scegliamo chi essere... la Dea Bendata purtroppo è cieca mentre sua sorella ci vede benissimo, anche al buio. Anche se, con quadrifogli e cornetti alla mano, giochiamo a nascondino.
Ora però, vi auguro Buona Fortuna e ci leggiamo al prossimo buongiorno.
Toccando ferro...   

giovedì 16 aprile 2020

NUOVO CINEMA PARADISO

NUOVO CINEMA PARADISO

Da uomo passionale, coltivo grandi passioni che non appassiranno mai.
Tra queste ci sono l'amore scenografico per il cinema e quello bestiale per gli animali.
Sono un cinefilo e anche cinofilo... attenzione però alla vocale che può fare la differenza tra una pellicola da premio Oscar ed una con attori che recitano da cani.
Tutti sappiamo che il cinema è l'arte e la magia della finzione. Ma nella vita reale, qualcuno recita comunque una parte in maniera del tutto naturale, anche se attore non è.
Indossano maschere ma non staccano biglietti all'ingresso.
Ho sempre sognato di essere regista e sceneggiatore di un film tutto mio, con un copione originale e da primo della classe, che non sbircia il compito dal suo compagno di banco.
Nei miei "buongiorno", faccio sempre un po di cinema, da regista improvvisato e sprovveduto.
Ho sperato in un Ritorno al Futuro, ho colto l'Attimo Fuggente, ho ammirato La Grande Bellezza, ho volato sulle Ali della Libertà, ho amato Perfetti Sconosciuti. E la mia Schindler's List potrebbe continuare.
Già, essere per un buongiorno come Federico Fellini con la sua sciarpa rossa ed il suo immancabile cappello... gridare in un megafono tempi, battute, pianti e risate ad attori che studiano come non essere loro stessi provando a mettersi nei panni di altri.
Se voglio sbancare il botteghino e non rischiare di chiudere bottega, il film dovrà essere un classicone sull'amore, un pò strappalacrime ed un pò strappasorrisi. Spero che strappi almeno un po dei vostri applausi.
Primo giorno di riprese... due ragazzi s'incontrano per caso negli sguardi affollati di una stazione. Si toccano, tremanti con mani ferme, in un vagone dello stesso treno che li allontana dalle loro case e li avvicina a destinazione diverse.
L'amore, distratto, già sapeva come sarebbe andata a finire, ma, crudele, non ha avvisato del pericolo imminente i ragazzi, ancora ignari, forse ingenui e già innamorati.
In fondo l'amore, narciso e platonico, ama troppo se stesso ed è geloso di chi l'abbandona per un amore in carne ed ossa.
Lui e lei sono belli di gioventù, pieni di vita e volano 3 metri sopra il cielo... no, un attimo cosi non va. Il film rischia di diventare già visto, con un finale in saldo, scritto nei baci perugina. Decido di cambiare la loro storia come un virus qualunque.
Do un colpo di spugna alla scena più bella e la loro imbarcata naufraga tra valli di lacrime e fiumi di nostalgia. I ragazzi, accecati di rabbia, capirono quanto fosse doloroso quel cieco amore, che li aveva fatti innamorare a prima vista. Da allora non mi hanno più voluto vedere.
Ero comunque riuscito a finire il mio film.
La prima volta non si dimentica mai e non potevo certo mancare alla "prima"... entro nella sala già buia di pubblicità e mi accorgo che i protagonisti del film, sono già li, con gli occhi pieni di emozione e la bocca di popcorn. Mi siedo dietro di loro, giusto qualche fila, e li ascolto con gli occhi.
Lui le sussurra all'orecchio che, nonostante il finale, rivivrebbe con lei tutte le scene del film, senza rifarle mai, tranne quelle dei loro baci. Lei sorride e gli stringe la mano.
Buio in sala. Inizia il film. Mi addormento, stanco di 1000 ciak si gira!
Di colpo, mi svegliano le urla di gioia dei 2 ragazzi che gridano il mio nome, come Sofia Loren a Benigni. Mi abbracciano di baci e sorrisi e mi ringraziano per averli fatti conoscere.
Li vita li ha premiati per la loro interpretazione, unica ed inimitabile...
Non vincerò mai l'Oscar, ma sono felice lo stesso.
Ho girato, per loro, il film più bello del mondo.

Buon fine giornata     

mercoledì 15 aprile 2020

IDENTIKIT

IDENTIKIT

Ogni mattina, quando guardo il riflesso dello specchio, mi fermo a riflettere verso l'esterno, la parte interna dei miei pensieri che hanno agitato il mio sonno.
Per rimettermi in forma e svegliarmi definitivamente, dovrei recuperare la polvere d'oro che ha coperto i miei sogni e farne una buona sostanza.
Oppure dovrei fare delle riflessioni sulle braccia di un discorso, ma al mattino ho riflessi lenti ed opachi.
Sono fatto così, scusatemi. Sono ancora fermo, dietro un vetro al cospetto del mio gemello che mi osserva con un insolito sospetto e pretende, finalmente, un confronto.
Gli confesso, pentito, le mie colpe... ho rubato troppi paradossi, di quelli che rallentano una vita, fino a ieri accelerata, oltre al limite consentito.
Li devo comunque elencare tutti per farne un inventario di scuse inventate... inizio...
scrivo di notte e sogno di giorno;
mi ubriaco di vita anche se sono astemio di vite;
rileggo parole mentre scrivo pensieri;
sono serio quando penso ai vostri sorrisi da non deludere;
alleno la mente ma vizio il corpo;
corro a perdifiato verso il futuro mentre sono seduto su uno stanco presente;
ho 1000 volti ma una sola faccia;
ho risate di lacrime e ispirazioni programmate;
prendo tanto, restituisco il doppio, ne lascio la metà;
quando sono giù di corda stringo un accordo amichevole;
ho ricordi di ore in giorni dimenticati;
sono puntuale nell'essere in ritardo;
spengo in docce fredde il fuoco ribelle che io stesso ho appiccato;
piango ancora nel sorriso di una foto;
vado al lavoro in smart, ma sono lì nell'altra stanza;
gioco a fare lo scrittore ma non ci scommetto sopra;
sono la forza del tutto ed il niente delle mie debolezze;
rimetto ordine nel caos perfetto di giorni indisciplinati;
sono disciplinato e maniacale nel mio disordine;
sono il punto di riferimento nel punto e a capo di una domanda;
faccio amicizia con tutti ed ignoro nemici invisibili;
combatto l'ignoranza violenta con una pace interiore sapiente;
ho abitudini che ho provato una volta sola;
ascolto musica quando voglio sentire il tempo dei miei respiri;
guardo TV di serie con produzioni originali;
faccio cose ordinarie nell'edizione straordinaria di una giornata;
ascolto musica rock per rilassarmi;
guardo film dell'orrore per stare meglio e rido in film demenziali per stare male un po;
ho una morale integra perché indosso una ... divisa;
ho atteggiamenti uniformi anche su opinioni diverse;
posso avere argomenti noiosi d'interesse generale;
ho dettagli insignificanti dal significato particolare;
sono complicato nel ragionare ma è più facile di quel che pensi;
dono il mio sangue per un ideale ma non sono venale;
sono figlio unico ma ho molti fratelli;
ho quantità di cose da dire e la qualità del loro controllo;
dicono che ho la faccia d'angelo ma tifo i diavoli rossoneri;
ho pensieri veloci ma la mia guida è lentissima;
amo seguire gli sport ma sono loro che inseguono la mia pigrizia;
sono pieno di difetti ma ho valori di pregio;
contraddico spesso e mal volentieri le mie poche certezze;
ho un figlio troppo importante nel mio avere nell'insostenibile leggerezza del mio essere.
Esausto, il mio riflesso mi lascia andare colpevolmente come fossi innocente.
In realtà non gli ho confessato il mio paradosso più importante...
il vostro buongiorno del mattino nasce sempre nell'atmosfera magica di una sera, tutta mia.
Buona giornata

martedì 14 aprile 2020

LINGUA ESPERANTO

LINGUA ESPERANTO

Quando il sospiro di una nuova ispirazione espirerà l'ultimo respiro, il mio spirito sarà disperato.
Per il momento, ancora ispirato, non lascio trasparire nulla delle mie aspirazioni.
Spero, soltanto di non spirare, sparato da una speranza sparita chissà dove.
Ma se un giorno dovessi vagare, sparuto e disperso, in una disparità di contenuti , inspirerò con calma... poi, in ordine sparso, me ne andrò in disparte, sparendo insieme ai miei "buongiorno" più disparati e sperduti qua e là.

Buona giornata

lunedì 13 aprile 2020

UNA SCAMPAGNATA IN COMPAGNIA

UNA SCAMPAGNATA IN COMPAGNIA

Sembra strano, ma oggi è proprio lunedi.
Confusi ed infelici, ci prepariamo a questo inizio settimana con un altro dilemma...
Come sempre, nelle situazioni critiche, siamo bravi a criticare tutto e suo il contrario e meno bravi a farlo in maniera costruttiva.
Siamo totalmente d'accordo a metà, siamo guelfi e ghibellini, siamo bianchi o neri, siamo pacifisti o interventisti, siamo negazionisti o complottisti, siamo comunitari o sovranisti, siamo razionali o incredibilmente terrapiattisti.
Anche la giornata di oggi non è da meno, o più... c'è la fazione sacra, di preghiera, di raccoglimento e di festa perchè oggi è il Lunedì dell'Angelo; c'è quella profana che ha scelto l'ora di religione facoltativa e che pensa che lo spirito appena trasformato in carne e ossa, siano bevande e cibo da portare con loro, per una pasquetta di bagordi e giochi.
Sfogliando l'album dei ricordi, ricordo gite fuori porta di giornate amichevoli da campionati del mondo. Da fine del mondo!
Calma... non voglio retrocedere, adesso, nel catastrofismo di certi film di serie B.

Da programmatore senza un programma, riconosco almeno che il computer della Terra si è decisamente rallentato e c'è bisogno di un antivirus con licenza a vita... un antivirus che scandisca il tempo del nostro disco preferito, ora rigato e fissato al muro, domani d'oro e di nuovo volante.
Mi perdo, come al solito, quando inizio a giocare al filosofo, ma non mi do per vinto.
Dicevo di pasquetta... proviamo ad immaginarla lo stesso.
Voi portate il vino e la birra, ovvio. Io porto la griglia, appena svitata da una presa d'aria un po troppo stretta, soffocante e rarefatta.
Saliamo tutti in macchina e partiamo da una griglia di partenza, qualificati di diritto come persone al tempo stesso ospiti ed organizzatori.
La destinazione la facciamo scegliere all'auto, già piena di musiche accelerate; una volta giunti sul posto, postiamo foto socialmente inutili e... inizia il divertimento!
Un ultimo avvertimento...se decidete di far grigliare il sottoscritto rischiate di non mangiare. Sentirete sicuramente odore di bruciato; ma non sarà quello della carne o delle verdure.
Sarà l'odore del mio calore sulla vostra pelle. Quello umano, del mio essere.
Allora, a che ora passate a prendermi?

Buona giornata 

domenica 12 aprile 2020

RISORTO A NUOVA VITA

RISORTO A NUOVA VITA

Rinasce una nuova domenica...
Me ne accorgo dalle lame di luce che tagliano il buio della mia stanza, ancora addormentata e bella, ma ancora assonnata dei suoi sogni infranti.
La sveglio dolcemente, pulendo dagli occhi quel residuo di trucco, lasciato sfumato ad ingannare il tempo di ieri.
Inondo di luce l'ambiente e l'oscuro presagio sparisce in una fuga vigliacca.
Giro come un vagabondo per casa, raccogliendo abiti e pensieri, lasciati li per caso e per fortuna.
Ancora domenica, ma è un'ancora che trattiene un'imbarcata pericolosa... di noi, che siamo tutti sulla stessa barca.
E' di nuovo domenica... e di nuovo ci sarà un altro uovo al cioccolato da scartare che un bambino non vedrà l'ora di rompere. 
Vedrà una sorpresa già annunciata che deluderà sempre un po, ma lui giocherà lo stesso con la sua infantile innocenza.
E' una nuova domenica in...
Da completare con nuovi significati. Sicuramente di nuovo, ci sarà un uomo che rinasce ancora una volta.
Ed io che guardo la scena in religioso silenzio...

Serena giornata di Pasqua

sabato 11 aprile 2020

LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE

LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE

Da buon Collegnese, verrò ricordato per sempre, per essere uno Smemorato. Questa situazione, matta e da legare al più presto al palo dei ricordi, mi indica tutti i giorni la via del manicomio.
Questa reclusione dorata e quindi folle, mi sta facendo dare i numeri; ma non sarebbero buoni neanche per giocare al Lotto. Anche se lo rovescio, l(')otto all'infinito per non impazzire.
Datemi comunque del matto, ma preferirei esserlo su una scacchiera.
Che bello sarà, nuovamente, dare i numeri, in serate fredde di neve e calorose di amici, parenti e fagioli sparsi su cartelle consumate, mentre mi chiedono... ma il 74 è uscito?
Ritorno in fretta alla realtà e penso ancora di non potere uscire... almeno mi fa compagnia la solitudine dei numeri primi.
Ma per la legge dei grandi numeri, tutto questo dovrà finire prima o poi; al momento ascolto i freddi numeri di una calda protezione, civile e silenziosa.
Ci vorrebbe in questo momento un numero magico per farmi correre da 0 a 100 in pochi secondi; però questo numero è imperfetto ritardo e la tombola la fa qualcun altro. Come al solito.
Provo a chiudere gli occhi e a contare, come sempre, su di me...
10 sono tutte le ragazze che in questo momento mi potrebbero bastare;
20 sono quelli caldi di scirocco che soffieranno via questi giorni sciroccati;
30 come quel voto al mio esame di coscienza, che ne esce, ancora una volta, pulita;
40 come i giorni sicuri di un isolamento, circondato da un mare di paura;
50 come le sfumature  di questi giorni grigi e spenti di paura;
60 come questa settimana di Pasqua, dove il "SE" è la riflessione sui nostri dubbi di una pronta resurrezione;
70 come il piombo di anni passati, che ritorna ad appesantire una tensione ad alto voltaggio;
80 come la voglia di ripristinare nuovi contatti fisici e non più telefonici;
90 come la paura che dovremo vincere alla lotteria, giocando, questa volta di azzardi;
100 come la percentuale di uno sconto di pena, provata da un'Italia finalmente guarita.
Ma i conti si fanno sempre e comunque alla fine, anche se non vogliono tornare.
E oggi vi posso dire con orgoglio che con questo buongiorno ne ho fatti 30... e se facessi 31, che ne dite?     

venerdì 10 aprile 2020

AUGUSTA TAURINORUM CAPUT ITALIAE

La città che amo è proprio magica. La città che amo, disegnata da angoli retti, tra incroci di parallele perpendicolari, è sempre al vertice dei miei pensieri. La città che amo è Divina e commedia, mossa dal vanto del suo essere paradiso e inferno e dal vento di vortici di magia bianca e magia nera. Nella città che amo, moltissimi ammirano le stelle, a strisce bianche e nere, che corrono nel rettangolo di un prato verde. Nella città che amo, si sente l'immortale sospiro dello spirito Olimpico che avvolge vecchi cuori granata, che hanno fatto Grande il suo nome. La città che amo è stata una Casa Reale che ha regnato a lungo, fino a quando è stata disturbata dal pianto di una neonata Repubblica a cui hanno tolto democraticamente le fasce. Per la città che amo è sempre stato facile primeggiare. Per classe, eleganza e stile e non sarà mai seconda a nessun'altra. La città che amo è stata la prima Capitale di un'Italia unita da espressioni geografiche dialettali e da italiani ancora da fare. La città che amo era pronta a montare le 4 ruote su infinite automobili e, per farle guidare a tutti gli italiani, ha chiamato il collocamento per offrire loro un lavoro ed una nuova opportunità. La città che amo veniva lasciata da sola ad agosto, quando si svuotava dei suoi ospiti con gli affetti lontani ed i cuori in affitto. La città che amo ha preparato una fetta di polenta talmente stretta da soddisfare il palato fine dei suoi polentoni. La città che amo è un meraviglioso museo a cielo aperto. Quello Egizio custodisce faraonici tesori, quello dell'Auto è un concessionario d'epoca, quello del Cinema conserva i suoi film in pellicole protettive, quello della Montagna prega sulla collina dei suoi frati. La città che amo è un attico barocco con ampi Saloni di bellezza. Un tempo del Gusto e adesso del Libro, prestato ad altri e palesemente fotocopiato. Ed è finalmente ritornato nell'unica biblioteca che gli appartiene. La città che amo è una Gran Madre che volta le spalle alla sua collina e segue con lo sguardo di un religioso silenzio, un Figlio che è li, solo in centro. La città che amo è un salotto accogliente, protetta da Murazzi con grandi macchie, create dal fiume più lungo con il nome un Po corto. La città che amo ha anche il suo Monte, di cappuccini ordinati nei suoi numerosi caffè. La città che amo è Chiesa e Sepolcro, avvolti nel lenzuolo custodito nello spirito di un Giubileo Sacro, che si è fatto D'Uomo. La città che amo ha una Basilica che veglia e rialza i suoi caduti, vinti solo dal fato. La città che amo ha una Mole immensa, talmente alta che ha una stella come punta. La città che amo è lunga di portici fatti anche di carta e se inizia a piovere possiamo immergerci nella lettura di libri dal profumo buono e non di cartapesta. La città che amo ha un suo Castello, piazzato nel centro, riverente ad un Principe di Piemonte, fiero ed orgoglioso del suo cavallo dalla faccia di bronzo. La città che amo offre da bere a tutti, pubblicamente; l'acqua fresca esce continuamente dalla bocca di tori verdi ed immobili anche se gli sventoliamo davanti fazzoletti rossi. Della città che amo dicevano che era talmente fredda che le hanno poi regalato una fantastica olimpiade di neve. La città che amo è dolce nella sua maschera di cioccolato al Gianduja. La città che amo è una bella scoperta per tutti quelli che non ci sono mai stati e per quelli che ci sono sempre. La città che amo si chiama Torino e la ammiro continuamente perchè è alle porte di Collegno, città in cui vivo. Essendo una delle sue tante cinture, saranno legate per sempre intorno alla linea eterna delle rispettive vite. Lontane, al massimo, una Metro di distanza.

giovedì 9 aprile 2020

MASTERCHEF

MASTERCHEF

Ore 12. Mezzogiorno di fuoco, lento.
Continuo a ricevere, ormai quotidianamente, foto di pizze, torte ed altre prelibatezze fatte in casa con le vostre manine. Che carini che siete a stimolarmi in esercizi davanti ai fornelli.
Vi ringrazio molto, ma se continuate così posso pensare che mi stiate prendendo per il culinario ignorante.
Ormai ossessionato dalla pazza idea di 4 salti all'aperto, o al massimo in disco, mi limito a farli solo in padella. Antiaderente.
Tra sughi mai pronti e surgelati da brividi caldi, sperimento una cucina molto fast e poco food.
Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo e quindi vi prenderò per la gola. Tranquilli.. non ci sarà nessun spargimento di sanguinaccio.
Mi avete sfidato lanciandomi il guantone da forno e accetto, senza entusiasmo, questa prova del cuoco...
Vi vedo... non ridete pensando che non sia alla vostra portata. Con rispetto parlando, portatene un po per il vostro avversario. Pensate di vincere facile? Impegnatevi, allora, al bancone che dopo passo a riscuotere la mia pietanza gustosa.
Siete apparecchiati? Bene, allora mi preparo!
Sfoglio il libro delle ricette, elimino quelle mediche, e preparo un menù alla carta forno. Inizio a leggere che cucinare bevendo un bicchiere di vino aiuta.. da astemio cronico, penso... iniziamo bene.. AIUTO! Accendo il Bimby che mi guarda come fosse Bambi.. si parte!
Antipasto... vellutata di ceci su un letto di spezie.. Mi sa che ho esagerato con i semi di papavero e mi ritrovo su un letto di chiodi di garofano a fumare cannella.. eppure pensavo di andare sul velluto.
Passo direttamente al primo. Punto sul classico... spaghetti! Audace, li preparo alla puttanesca. Evito, per pudore, ogni dettaglio scabroso, ma il piatto è andato proprio lì, come la ricetta.
Tento con il secondo... dilemma.. carne o pesce? Come cuoco non sono nè l'uno nè l'altro quindi scelgo un GATEAU di patate... Troppo cotte e troppo bollenti, sono riuscito a peggiorare un piatto già sformato che non mangerebbe neanche un GATTO. Gioco il jolly del dessert... non sono tipo da mani in pasta e non mi hanno ancora beccato con le mani nella marmellata e, dolcemente, sono naufragato... ma almeno il caffè riesco a prepararlo? fallisco di nuovo... nero di rabbia esce bruciato dal fuoco amico di una vecchia fiamma. Mi arrendo.. avete vinto voi. Certo, non sono simpatico come Cracco, tenero come Bastianich o docile come Barbieri.. Però fate come Cannavacciuolo.. ho sbagliato tutto, è vero, ma una pacca sulla spalla la merito. Ora vi restituisco il grembiule e chiedo asilo in un'altra scuola di cucina.
Meglio preparare il mio buongiorno; quello, forse, mi riesce meglio... e di quello, no, non mi sono ancora... STUFATO!
Buona giornata

martedì 7 aprile 2020

TUTTOSPORT

TUTTOSPORT

La domanda più frequente dei nostri giorni inquieti è QUANTO MANCA? Ma, da contadini di città, ci coglie spesso impreparati ed ancora immaturi.
QUANTO MANCA, può essere anche un'amara affermazione in senso negativo perchè essere positivi fa ancora paura.
Io aggiungo anche COSA MANCA, non riferito a quelle cose che possiamo ancora sperare di trovare e comprare, dopo una fila, un filo troppo lunga. Mi riferisco agli eventi sportivi che mancano da troppo tempo ai nostri appuntamenti fissi. Come in una partita di golf, ci danno buca e noi costretti a riempire quei vuoti.  
Fino a poco tempo fa la nostra vita era come un'olimpiade... sempre di corsa, ad ostacoli sparsi qua e là, oppure nel mezzo di una maratona. Costretti già al salto dal letto, arriviamo già stremati al fotofinish di una timbratrice spietata. Solo per questo meritiamo sempre una medaglia, di qualsiasi valore.
I nostri scatti da centometristi amatoriali, sono rimasti fermi ai blocchi di partenza, battuti da un arresto domiciliare.
Quanto mancano i circuiti accelerati di Valentino Rossi che andavano in corto alla prima fuga di gas. Senza moto ho impennato lo stesso e ora scrivo.
Quanto mancano le serpentine velenose ed i passaggi al millimetro di Leo Messi, pallone d'oro dai piedi inarrestabili. Io, con la palla al piede, già arrestato.
Quanto manca vedere una Ferrari sfrecciare davanti alle frecce d'argento della Mercedes. Bollino rosso per la Rossa, ferma ancora al semaforo in attesa del verde. Speranza.
Quanto manca il rovescio di Re Roger Federer, troppa classe e troppa serietà anche in uno scambio di battute, tra l'erba di Wimbledon o la terra di Parigi. Maestro di scuola.
Quanto manca il basket americano di Lebron James. Un sogno USA e getta.
Quanto mancano gli sfottò del lunedì mattina di qualcuno che non vede l'ora d'incontrarti, ma guarda l'orario in cui arrivi. Puntuale.
Quanto mancano le nostre giornate di sport che cerchiamo di riempire con esercizi di simulazione sportiva.
Ci hanno tolto anche gli Europei, ma, dopo che ci hanno preso a calci, a noi italiani non mancheranno. 
Lo spirito olimpico ci insegna che l'importante non è vincere... ma vorremmo almeno partecipare per toccare nuovamente SKY, scusate, il cielo, con un dito. Del telecomando.

Buona giornata

1,2,3...LIBERI TUTTI

1,2,3... LIBERI TUTTI

Da uomo libero e, a volte, libertino, ho sempre amato la libertà in tutte le sue sensuali forme; con le sue enormi ali, ancora bambino ho spiccato il volo e adesso, non voglio più scendere.
Chiedo sempre un altro gettone di presenza, un ultimo giro di corsa per difendere la libertà dagli attacchi di panico. Chi si ferma è perduto e rischia di diventarne la sua Statua.
Per questo ed altri motivi perpetui, non ho mai amato le catene... quelle montuose piazzano barriere architettoniche di formose colline e piatte pianure, tra noi e chi ci aspetta dall'altra parte; per superarle ci vorrebbero punizioni ad effetto immediato, di quelle che proprio adesso non ci meritiamo.
Come ogni buon pesce, anche se ora stipato in una scatola, preferisco le barriere coralline che creano per loro natura, una casa comune ed offrono riparo e protezione agli abitanti del mondo sommerso.  
Ho sempre odiato le disumane catene che legavano polsi di donne e uomini liberi, incatenati da uomini non di polso, loro sì, schiavi del potere e di una supremazia incolore.
Odio le catene che illudono poveri animali di un'effimera libertà, confinata da un recinto.
Ora basta con tutto questo IODIO che ha salato troppo l'addolcitore del mio buongiorno..
Amo le catene umanitarie perchè uniscono ideali di condivisione, in parti uguali e di solidarietà solide.
Amo la catena immaginaria che si è creata tra di noi... ogni buongiorno è un anello, mai debole, che si unisce ad un altro e mi ha legato a voi, per sempre.
Una catena, talmente forte, che neanche il grande Houdini sarebbe riuscito a spezzare...

Buona giornata   

domenica 5 aprile 2020

SPAZIO VITALE CERCASI

SPAZIO VITALE CERCASI

Col fiato sospeso, penso a come siamo diventati degli equilibristi che camminano, ogni giorno, sul filo di un rasoio.
Sempre più sconnessi, siamo costretti oramai ad arrampicarci ad una rete... a volte domestica, molto spesso virtuale.
Per qualcuno, questa rete è semplicemente la connessione con uno spazio occupato da molti like e poche stelle.
Altri s'incagliano nella rete dei soliti incontri, di figli svogliati e coniugi ingombranti, nello spazio insufficiente di un appartamento.
Altri ancora, sono sempre collegati con affetti persi e ritrovati, dentro spazi condivisi da social troppo curiosi.
Per quelli che non hanno paura di volare, ci sarà tutto il tempo per trovare un nuovo spazio da esplorare... tutto per loro.
Io, invece, mi faccio spazio tra le nuvole e rimango sospeso in aria senza paura di cadere, anche se la rete sotto non c'è.
Questo vale in teoria, perchè tutto è relativo ma è vero anche il suo contrario... anche l'universo può trovare spazio dentro di noi.
 
Buona giornata

UNA MUSICA PUO' FARE

UNA MUSICA PUO' FARE

Nasce leggera anche questa domenica mattina e mi accorgo che ogni abbozzo di rumore è coperto da un silenzio irreale. La sua voce è troppo alta e lo zittisco con il mio indice d'ascolto sulle labbra. Tentatore ed assordante, il silenzio cerca di corrompere la mia anima fragile offrendomi un po del suo oro che ha condannato troppi innocenti.
Rifiuto con sgarbo e rispondo con uno scatto, togliendo la modalità silenziosa.
Del resto, il gioco del silenzio non mi è mai piaciuto.
Nel buio parziale della stanza, accendo la musica, aumento a palla il volume e spero in un condono.
Compagna fedele di una vita, la musica è al mio fianco in ogni istante della mia giornata; non è mai gelosa anche se decido di cambiarla... anzi, a volte è lei che da sola si trasforma... da onde sonore che esaltano tramonti marini a gocce di pioggia che sporcano vetri appena puliti di scenari urbani.
La musica è estremamente leggera nelle risate di mio figlio, o piacevolmente pesante nel metallo di un rock ribelle.
Anche quando è celestiale Lei ha la luce di un arcobaleno.
Al primo colpo, la musica può sembrare prepotente: è la prima ad attaccare con pugni allo stomaco, ma non fa mai male.
La musica nella sua forma classica è sempre originale; anche quella lirica, delizia per pochi, è un'opera perfetta.
C'è anche quella popolare, fatta di dialetti e di balli, ed ha sempre una buona Regione di esistere.
Sempre piena di note ma sempre corretta e dolce, nel saliscendi di un pentagramma.
Come al solito, mi sono incantato nel suono di sirene lontane e adesso vado di fretta...
Ora alla radio passa Vasco e non me l'aspettavo... anche questa volta ha ragione lui...
Non mi devo preoccupare, perchè le strofe del mio buongiorno nascono da sole, vengono fuori già con le parole!
Adesso mi siedo e aspetto il suono delle notifiche del mio cellulare o la voce delle vostre chiamate... MUSICA per le mie orecchie.

Buona giornata
   

sabato 4 aprile 2020

STUPEFACENTE!

STUPEFACENTE!

Stamattina la mia vena poetica urla di dolore e sofferenza perchè si trova in uno stato che non aveva ancora visto... l'astinenza.
Disperato, mi accorgo di aver esaurito le mie dosi quotidiane di parole e, come un tossico impulsivo, organizzo un'uscita al volo, o meglio, un trip...
Scendo sotto in drogheria ma salgo solo con frutta e verdura. Niente fumo e niente arrosto.
Provo, allora, a sognare Frida Kahlo e Wonder Woman, le mie eroine preferite... niente, volo cancellato.
Preparo un caffè e metto della canna nello zucchero... niente...sballo liscio.
Trovo strisce bianche di polvere e provo, con una magia, a trasformarle in righe nere di parole... Puff! era solo un trucco.
Ormai spacciato, mi rivolgo, implorante ai miei mostri sacri ed immortali...
Dante, Leopardi, Manzoni... aiutatemi voi... datemi un soccorso subito pronto! Mandatemi un buongiorno dal verso giusto.
E' cosi arriva, squarciando una nube anch'essa tossica, l'aiutino che spaccio per mio...
LA CULTURA E' L'UNICA DROGA CHE CREA INDIPENDENZA!
Intossicato da questa overdose d'amore, mi ritengo salvo anche oggi di un buongiorno, scontato allo spaccio...
Mi risveglio, di colpo, perchè oggi sono un dipendente, svogliato, dei miei domestici doveri... tra una pulizia e l'altra, ballo LA BAMBA si, ma decido di non fare il... bucato

Buona giornata 

venerdì 3 aprile 2020

ZELIG CIRCUS

ZELIG CIRCUS

Come un salmone anarchico, oggi ho deciso di andare controcorrente... voglio farvi ridere.
Preoccupante per me sarebbe farlo in maniera naturale, senza scrivere nulla.
Gratificante, sarebbe invece farlo, provandoci in maniera intelligente.
Già, perchè, a pensarci bene, fare ridere è una cosa dannatamente seria.
Potrei iniziare scivolando su una buccia di banana di un errore grammaticale... no, anche se ci proverei non ci riuscirei.
Magari potrei raccontarvi la barzelletta di Pierino e la sua rosa... ho capito. la pianto li.
Anche se non avete riso, non importa. va bene anche la pasta. L'importante è ridere con gusto.
O mamma, sto facendo la figura del tennista scarso che non sa fare le battute.
Dovevo immaginarlo, fare il pagliaccio non è mai una certezza; quelli tristi e dell'orrore non fanno ridere per niente.
Eppure se il riso abbonda sulla bocca degli stolti, ho pensato che tirarne una piccola manciata al nostro rapporto sentimentale fosse doveroso.
Dicono tutti che ridere mi fa bene ed è salutare. Per quello vi saluto e... un attimo ancora, scusate...
Si sa che la risata è contagiosa quindi, da domani sarete più...positivi.

Buona giornata

giovedì 2 aprile 2020

ESAME DI RIPARAZIONE

ESAME DI RIPARAZIONE

Proprio ieri, da studente attempato ed arrugginito, ho provato a fare un test. Ho voluto tastare con mano se la mia testa è ancora tosta come una volta. ho pensato che per vivere il secondo tempo della mia vita dovrò essere preparato... tanto la campanella dell'intervallo non è ancora suonata.
Così, libro in mano, ho ripassato le frasi da imparare a futura memoria. Ho scelto, però, solo quelle di un fuori programma e adesso ve le scrivo cosi studiamo insieme...
facile amare un corpo che racchiude l'altra metà della tua anima;
facile perdere la testa per qualcuno che te la riporta con il sorriso, sapendo chi sei;
facile baciare un sorriso che ha i contorni ripieni di comode labbra;
facile non ripetere i vecchi errori, bruciati dalla luce di una nuova idea;
facile rifugiarsi in braccia aperte con orario continuato;
facile parlare di tutto nel buio silenzio di un film muto;
facile ricambiare un amore, senza scontrino, ma con la garanzia di una vita;
difficile guardare al futuro, nel continuo voltarsi al passato;
difficile un nuovo contagio con l'abbraccio del poi ed il bacio del mai;
difficile ripartire con il piede giusto allacciandosi scarpe usate da altri;
difficile sognare a colori se sali soltanto su una scala di grigi.

ormai pronti e preparati, affrontiamo, senza paura, il futuro vestito da professore, che ci aspetta, severo, dietro un angolo... ieri poco retto, oggi ancora ottuso, domani spero più acuto.

Buona giornata 

mercoledì 1 aprile 2020

SCHERZI A PARTE

SCHERZI A PARTE

Da paura ancestrale al timore reale.
Da sollievo morale al blocco totale.
La previsione funesta si è oggi avverata
Travestita da disonesta nella mia posta indesiderata
Dalla prima parola casuale ai poemi trattati da manuale
Conosciuti per caso in un quotidiano buongiorno,
ora e per sempre legati senza togliermi di torno.
Ma il triste momento è arrivato
e con lui il pesante pericolo annunciato.
Del tennista è il suo gomito, del creditore è il suo debito,
del calciatore è il suo ginocchio, del principe è il suo ranocchio.
Dell'ipocondriaco è il nostro tocco, dello scrittore è il suo blocco.
C'ero quasi riuscito... scrivere per magia,
risollevando le basse percentuali della vostra batteria.
Ora son qui... davanti una penna ed un foglio bianco,
provo e riprovo a cercare parole, trovo soltanto un rituale un po stanco.
Un blocco totale non mi era mai capitato,
nel traffico di parole, sono ormai un vigile isolato.
Però è stato bello aspettare risposte
alcune dolcissime, altre più toste.
Il sogno del buongiorno è stata una dolce illusione,
ma il blocco mentale ha impedito ogni nuova continuazione.
Soffrendo, quindi, annuncio la chiusura dell'attività
il posto di blocco ha fermato ogni ambizione di velleità.
ora, passo e chiudo ogni comunicazione,
dopo, chiudo e passo la mano sopra una nuova tentazione..

Ma davvero amici, ci avete creduto?
Lasciarvi senza salutare, come avrei potuto?
Allungate le braccia, rendetele tese,
Stropicciate la faccia, del calendario è cambiato il mese.
Non siamo più a marzo, è iniziato già aprile
A nuoto è arrivato il pesce con il suo scherzo di stile.
Mi dice...caro il mio Max, nuotando ho letto del blocco
sono un pesce, è vero, ma solo di segno e alla tua esca non abbocco!
Per domani, anticipo oggi l'alternativo buongiorno,
Lo schermo acceso ed è ancora in blocco, rimango in attesa, non so ancora se torno...

Buona giornata