sabato 29 gennaio 2022

ITALIA MATTARELLA

Oggi vi racconto una favola... C'era una volta, nel Regno di una Repubblica molto, molto lontana, un paese stupendo. Questo Belpaese era spalmato su grandi fette con un gusto sempre diverso... di polenta e nebbia al Nord, di guadagno e potere al Centro, di torta e terre al Sud. Isole comprese. Aveva la forma di uno stivale, galleggiante in mezzo ad un mare avvolgente, più volte colpito e quasi affondato dai suoi scandali al sole. La democrazia, molto cristiana, gli aveva dato una sana e robusta Costituzione, fondata su un lavoro, nero di rabbia, per la sua scarsa fattura. Gli abitanti di quel Paese avevano un grosso problema... Erano un po lentoni a capire le elezioni, imparando ben poco dagli errori ed orrori di orto(grafia) commessi da quelli che dovevano andare a zappare per loro. In quello stato ridotto c'era chi parlava, chi mentiva e alla fine al parlamento andavano sempre i soliti ignoti. La solita storia per quel popolo, infelice e scontento. Poveri Italiani... non sapendo nè eleggere nè scrivere, non riuscivano mai ad esprimere un candidato candido... al contrario veniva scondito da troppi canditi. Da vietare ai minori e maggiori. Come i cinepanettoni che fanno solo ridere. Facendo un cinema che fa solo piangere. Anche se era una democrazia, la confusione regnava sovrana. Che "casini" che succedevano ogni volta. "letta" la scheda e non capendo un "fico" secco, mettevano la croce sulla "casellati" sbagliata. Ora capisco perchè la chiamavano anche la Repubblica delle banane e dei "meloni"... probabilmente perchè era alla frutta! Per allenare quella Nazionale senza "speranza" ci sarebbe voluto probabilmente un "conte"... purtroppo era una squadra ingiocabile che commetteva solo falli da dietro agli italiani, con la testa sempre nel pallone. Ogni riferimento a luoghi e persone è ovviamente casuale ed è il frutto acerbo della fantasia dell'autore. Infatti, non esiste un regno dove i "draghi" volano. Però mai dire "di maio". Se qualcuno sosteneva che la pioggia scendeva anche per colpa di un governo ladro, io dico che non può piovere per sempre. La questione morale di questa triste storia può essere salvata solo da un unico grande eroe. Lei, caro il mio Presidente, ancora una volta corretto moralmente e politicamente. La crisi non guarda in faccia nessuno e quindi, come per tutti noi lavoratori, anche Lei vedrà la pensione allontanarsi di qualche anno. Anche se ha raggiunto quota 759. Lei, che ha giurato fedeltà, per sempre, alla sua amata Italia. Promessi sposi come "renzi" e Lucia. Come la capisco, caro Presidente. Si "salvini" chi può!

10 commenti:

  1. Qui ci vorrebbe la saggezza di tuo nonno Libero e Liberato da ogni schema, tante lotte tante speranze per dare futuro alla sua nostra grande famiglia. Un paese straordinario in mano a tanti personaggi senza senso chissà se si potesse ascoltare Giulio Cesare, De Gasperi, Aldo Moro Marco Pannella, Enrico Berlinguer Costantino, Lincolm cosa penserebbero...comunque è o forse è questo che ci meritiamo. Peccato. Un abbraccio

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  2. Bravo max poetico e sarcastico. Spero i tuoi pensieri e le tue parole possano aiutare anche le minoranze più oppresse in questo momento di cambiamenti

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  3. ...e che favola! Alla portata di chi si vuole fermare alla prima lettura e sorridere per gli incastri spontanei😉e di chi, invece, rileggendo, ripercorre un passato che non è mai passato...La storia dovrebbe aiutarci a vivere un presente sano e proficuo,capaci di fondare un futuro che si basi su principi veri, per tutti, per ognuno!Richiamo il " Grande senso di responsabilità..." Buon lavoro rieletto Presidente Mattarella.Grazie Massimiliano, per gli spunti di riflessione che ogni volta ci dai🤗

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    1. Grazie Francesca per la tua bellissima risposta... Buona giornata
      Massimiliano

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  4. Mi verrebbe da ridere, per carità e poi ci lamentiamo di quello che succede, grande Max che con sarcasmo ed intelligenza hai colto e raccolto l'attimo fuggente

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  5. E meno male che c'è qualcuno che scrive!

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