mercoledì 26 agosto 2020

SAGRADA FAMILIA

Sono uno di famiglia, allargata in maglie estive e maglioni invernali. Stagioni fuori moda, inversamente sproporzionate... vorrei accumulare il caldo dell'estate per temperare le punte di freddo dei lunghi inverni, quando colano a picco i gradi della nostra sopportazione. Vorrei congelare il freddo rigido e frigido, che taglia il viso e fa arrossire le guance di quella falsa timidezza... giusto per sbattere al fresco o in cella frigorifera, quell'afa fatta di un sudore, figlio illegittimo di un lavoro incolpevole. Eppure le stagioni di una volta ci sono e ci saranno sempre... diverse e sempre uguali nel contare per noi anni dannatamente veloci. Alternativi, siamo in fondo naufraghi in mare aperto o scalatori di cime tempestose, sempre alla ricerca di un rifugio inaspettato. E così chiediamo asilo, come bambini impauriti nel primo giorno di scuola, in una casa famiglia dalla porta sempre aperta..quando sono entrato mi ha accolto mio padre... una montagna troppo alta da scalare. Padrino severo di tanti silenzi, padrone austero di vecchie sentenze. Papà moderno degli anni 80, babbo a Natale nei cenoni di festa, asso imbattibile nei giochi di carte, Re Leone e solitario nei suoi pensieri in disparte. Dal dialetto perfetto nel suo italiano imperfetto, compagno operaio, moralmente corretto, tacito e taciturno di un complimento mai detto. Dietro di lui mia madre, scrigno inossidabile che mi ha regalato il dono più prezioso. E' da una vita che le dico che le sue fatiche sono le mie energie, i suoi gesti d'amore sono la mia sicurezza, le sue parole sono la mia preghiera, il suono del suo sorriso sono il richiamo quando rischio di perdermi, la sua presenza colma i vuoti delle mie assenze ingiustificate, i suoi sacrifici saranno per sempre sacri nel mio essere profano, il suo essere si sposa con il mio avere. Le prometto che riuscirò a restituirle con gioia il tempo che mi ha regalato, per tutto il tempo che vorrà. Voglio provare anch'io a regalare qualcosa, perchè credo che sia più grande la gioia nel dare che quella nel ricevere. Ho fatto nascere qualcuno di importante, partecipando, vittorioso, ad un incontro d'amore. Lorenzo, ti abbiamo donato una vita e con quel bonus hai trasformato la nostra nella migliore possibile. Hai subito retto sulle spalle un bel carico di responsabilità, abile ed arruolato nel ruolo che ti è stato assegnato, da un destino segnato. Appena ti ho visto ho capito che l'amore ha la forma irregolare del tuo viso perfetto e la sostanza stupefacente di un meraviglioso presente. Questa è la mia famiglia e dentro ci sto proprio bene.

lunedì 10 agosto 2020

LE TASCHE PIENE DI SASSI

Con lo spirito ancora compassato e lo sguardo rivolto al futuro,vivo il mio presente, nostalgico di dolci ricordi, cullato da una città senza tempo che mi ha regalato lo spazio necessario per la mia insaziabile immaginazione. Ho percorso 100 e più passi da gigante e, al tempo stesso, nano tra i 10000 sassi di Matera. Madre silente ed austera, paradosso di bellezza eterna. Mi hai accolto, paziente di scatti infiniti, preparando la tavola migliore, per me e per tutti gli invitati, ingordi passanti di sguardi estasiati. Padrona di casa perfetta, seducente anche nella durezza della sua pietra senza voce, con la perenne dolcezza di una posa perfetta. I libri di storia volevano scalfire la tua perfezione, definendoti, si, la città fatta di pietra, ma dello scandalo. Ti hanno messo alla gogna e, senza vergogna, ti hanno pubblicamente scaricata dentro una fogna. Ma la storia non sempre si ripete e ne hai cambiato il suo corso... Ti sei tolta quei fastidiosi sassolini dalle tue scarpe, stanche e pesanti di fatiche contadine. Li hai scagliati lontano, peccando, forse, di presunzione per il tuo splendore ferito. Ti sei rifatta il trucco con quintali di stucco, lasciando l'Italia intera di stucco, per un fascino, prima perso e poi ritrovato. Non hai badato a spese e non ti sei mai risparmiata, ma hai accumulato lo stesso un patrimonio che hai regalato all'umanità mondiale. Non paga della tua ricchezza sei diventata anche capitale di una cultura globale. E così la loro condanna iniziale si è trasformata in quella pena perpetua che vale sempre una visita. Fiera del suo fascino e senza rancore, ci hai messo una pietra sopra. Ora Matera non ha più paura di ascoltare il suo cuore di pietra... Adesso può specchiarsi tranquilla nel riflesso lucente dei nostri sguardi pietrificati. Quel soffio di vento leggero che curva tra le colline del tuo panorama, rende pesante l'idea di andare via, per chi,come me, ti ha ammirato rimanendo di sasso. Sei un presepio sonnolente e crocevia di itinerari immortali, mappa del tesoro di una Basilicata di santi devoti e chiese rupestri. Sei stata il teatro all'aperto e madre compassionevole della passione di Cristo, figlio del Padre. Sei grotta nascosta e custode fedele di un peccato originale, nel paradiso terrestre, extra e large. Sei colta e raccolta in una coltura di un lucano amaro, ma solo di nome... Sei la sapiente cultura che crea sempre indipendenza dall'ignoranza tentatrice. Matera mette il punto e a capo, luogo di silenzio assordante dei suoi sassi dormienti che risvegliano il mondo con la forza della vera Potenza! Matera, sei innamorata da sempre della vita e ci fai innamorare dei tuoi sassi per la vita! Cosa voglio di più? Assolutamente niente... Ci vuole solo passione con te!

martedì 4 agosto 2020

PROVA DI MATURITÀ

Tutti noi partecipiamo alla festa del mondo perché qualcuno di speciale ci ha invitato.
Siamo stati concepiti prima come idee a forma di nuvole e poi diventiamo semi di una pianta che donerà i suoi frutti più belli e succosi ai suoi contadini innamorati.
Siamo stati prima, il frutto mai proibito o del peccato, raccolto da mani sapienti e poi, il succo, frutto dell'amore tra un uomo ed una donna.
E così diventiamo prima padri e poi padroni di un destino infantile, destinato a prendere il volo... prima alimentato dal nostro soffio e poi sorretto soltanto dal vento di libertà.
E così diventano prima madri e poi madrine quotidiane di sacramenti devoti, richiamate all'ordine da quella parola che sostituirà per sempre il loro nome... Mamma!
Saremo morbosamente gelosi dei nostri figli e del loro amore per la vita.
Facciamo finta di non sapere che, presto o tardi, si allontaneranno da un tetto sicuro per rifugiarsi in una capanna, fatta di nuove braccia accoglienti.
Dormiranno dolcemente sereni, cullati da fresche labbra che daranno forma a nuove parole.
Saranno ancora legati a noi, da quel filo invisibile, intrecciato nelle telefonate di ogni giorno... 
Sempre troppo lunghe di parole scontate per loro e troppo corte di domande curiose per noi. 
Essere genitori è tutto questo e molto di più. Ieri, oggi e domani. Ora e per sempre. 
Siamo anche liberi di scegliere di concedere la giusta libertà ad un prezzo simbolico, oppure di privarla di quei giusti spazi di libera crescita... spiaggia privata dal costo altissimo. 
E così finalmente, Lorenzo nostro, sei arrivato in un caldo pomeriggio di agosto. Sei uscito senza chiederci il permesso, salutando nel pianto di un parto e nel sorriso sdentato di un dolce ritorno. 
Sei cresciuto insieme alle nostre ansie e paure che rendevano insonni le nostre notti di sguardi ed ore lente. 
Ci hai insegnato ad amare un amore diverso, imparando, di nuovo studenti, lezioni di vita quotidiana. 
Hai ripetuto le nostre parole per farne discorsi allegri e richieste importanti. 
Hai capito senza troppe spiegazioni che per volersi bene bastava e avanzava un sorriso. 
Hai subito inteso che la parola famiglia abitava da sempre con noi perché era di casa. 
Eri la prova del nove del detto perfetto... Non c'è un due se non c'è anche un tre. 
Hai costruito amicizie di sorelle e fratelli, unici nelle ore uniche fatte di spensieratezza, divertimento e serenità. 
Ti abbiamo consegnato la nostra unica copia delle chiavi e tu da quel mazzo, sceglierai dal cassetto i sogni più belli da realizzare. 
Hai imparato, a futura memoria e forse, troppo in fretta, la durezza della vita. Sarà almeno servito per insegnare a quelli che cammineranno con te, il sollievo leggero di condividere un nuovo cammino, anche se ignoto e lontano. 
Hai riempito mai del tutto, il nostro tempo, ritmando il tempo di ore veloci, arrivando sempre in tempo per nuovi sorrisi, ma soprattutto, giusto in tempo per i grandi progetti. 
Hai fatto di noi il passato, rendi vivo il nostro presente, sarai l'orgoglio del nostro futuro. 
Quel terzo tempo che scorre inesorabile. Sempre di corsa. 
E di corsa sei arrivato al 18esimo chilometro... Da ora e per sempre, maggiorenne di giorni sognati, da ieri e mai più, minorenne di anni vissuti. 
Il tempo preso per mano è dalla tua parte. Come te, sarà a sua volta figlio, ma solo delle tue decisioni. Libere di essere scelte. 
Ricorda, figlio mio, che sarai sempre quel figlio delle nostre aspettative e che non sarai mai solo... Io, sempre al tuo fianco, dal pronto intervento, Lei ancora al tuo fianco nella carezza del vento... 
Auguri amore mio