È stato tutto bellissimo.
L'incantesimo di tornare bambini dentro il corpo di adulti.
Perché crescere non significa lasciare all'infanzia e all'adolescenza l'esclusiva appartenenza ad un tempo fatto di sogni e speranze.
Ci siamo messi in gioco perché giocare da grandi non è un verbo che identifica gli immaturi.
È esattamente il contrario.
Perché coniuga il tempo della nostra esistenza felice con lo spazio della loro resistenza tenace.
Fatto di un passato che ci ha formato con la sua esperienza, un presente che ci ha regalato sostanza, un futuro che vivrà con la sua eterna speranza.
Per chi ci vuole bene e soprattutto per quei bambini che abbiamo visto sorridere negli occhi e urlare di felicità con le loro voci piene di sorrisi.
Perché in fondo sono e saranno sempre Loro il futuro da proteggere, da coccolare, da difendere, anche se non sono figli nostri.
Perché loro saranno sempre la risposta migliore e perfetta alla nostra domanda di asilo, per noi rifUGIati pieni di buona volontà, che abbiamo trovato nei loro cuori azzurri, la casa accogliente e sempre aperta per i nostri abbracci spontanei, avvolgenti ed accoglienti.
Ed insieme alla loro voglia sfrenata di correre, sentiamo scorrere sulla nostra pelle, i fremiti della nostra scelta reciproca di condividere il tempo, nell'unica direzione possibile. Verso quella serenità raggiungibile al più presto. Senza limiti di felicità.
Dando il senso unico ad una vita spesso incomprensibile, alla quale proviamo a spiegare che la gioia, la volontà di creare meraviglia e stupore le conosciamo bene. Perché diamo alle nostre sensibili possibilità, l'opportunità di farci conoscere per quello che siamo e che inifinitamente riceviamo dai loro occhi buoni, cuori enormi e abbracci sinceri.
Loro. Eternamente innocenti.
Che sono e saranno sempre gli inquilini gentili ed educati di una Casa comune.
La parte buona e profumata del mondo che adoro vivere ed amare.